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Covid-19, Mastella: ‘Noi zona bianca’. I numeri: ’13 casi sanniti, 16 i positivi al San Pio’

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“Crediamo che il picco sarà da questo momento a domenica. Lunedì non torneremo alla normalità, ma bisognerà passare questo periodo”. Lo ha detto il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, aprendo la conferenza stampa organizzata a Palazzo Mosti per fare il punto della situazione con il prefetto Cappetta e le istituzioni sanitarie sull’emergenza coronavirus nel Sannio. Il primo cittadino annuncia anche una buona notizia in merito alla strumentazione in arrivo al ‘San Pio’: “Oltre al ventilatore polmonare della Regione, arriveranno anche 4 respiratori per una spesa totale di 120mila euro, raccolti tra Gesesa, Banca Popolare Pugliese ed altri amici, Abete con la Bnl, Terme di Telese, Moccia ed altri anonimi. Come cittadino, e non come sindaco, ho raccolto, tra imprenditori ed amici, la somma. Se l’avessi fatto come primo cittadino, con i tempi della burocrazia italiana, saremmo arrivati a consegnarli nel 2050. Negli Enti Pubblici, specie ora, c’è bisogno di una veloce sburocratizzazione. Non si può morire di burocrazia. E bisogna salvaguardare, altresì, i tanti amministratori locali onesti e dediti che, con coraggio, sono esposti al giudizio postumo della magistratura, per leggi idiote che vanno depurate dagli aspetti asfissianti di una atroce burocrazia, cieca anche in momenti apocalittici come questo. Si svegli il Governo su questo, ed il Parlamento dia un segno di esistenza al riguardo. I sindaci rischiano, i parlamentari no. E lo dico con rispetto, avendo fatto per quarant’anni il parlamentare”. 

I CONTROLLI DEL TERRITORIO – “Massimo impegno e massimo dispiegamento di forze sul territorio”, ha annunciato il prefetto Francesco Antonio Cappetta, che ha aggiunto: “Devo dire che progressivamente si è andata registrando una riduzione di presenza dei cittadini sul territorio e riduzione delle file agli esercizi commerciali. Riduzione dei controlli a parità di forze in campo, una riduzione sensibile.

L’attività funziona, ma le persone hanno recepito le direttive e l’importanza e la delicatezza della situazione. Ci stiamo adeguando anche al Dpcm che ha ulteriormente ristretto la circolazione delle persone sul territorio. A questo si aggiunge anche l’ordinanza del governatore campano De Luca che va ad integrare le disposizioni: da una lettura coordinata di queste disposizioni abbiamo organizzato un controllo finalizzato a controllare gli accessi alla stazione ferroviaria, con un nucleo della Polfer, sanitari per misurare la temperatura e la Protezione Civile.

ECONOMIA E LAVORO – Ho avuto un incontro in videoconferenza anche con Confindustria e la Camera di Commercio per riflettere su economia e lavoro: abbiamo elaborato un modello di domanda per le aziende da inviare in Prefettura per verificare la necessità di restare aperte perché rientrano in filiera in base al decreto del Governo.

Si intravede una luce in fondo al tunnel – ha concluso Cappetta che ha anche ringraziato tutte le forze dell’ordine per il grande lavoro svolto – e ognuno per la propria parte vigileremo perché questo avvenga, ma sono i cittadini che devono salvare gli altri restando in casa”.

CONTROLLI IN STAZIONE E CASI NEL SANNIO – “Saremo presenti alla stazione ferroviaria centrale di Benevento all’arrivo dei treni per i controlli sanitari”, ha spiegato il direttore generale dell’Asl, Gennaro Volpe, che ha poi stilato il bollettino attuale dei casi positivi al Covid-19: “Al momento nel Sannio risultano 13 positivi, 10 ricoverati al San Pio e tre a domicilio. Risultano altri 4 covid positivi che non sono della provincia di Benevento. Nella nostra provincia si tratta di un numero basso di positivi: non si può parlare di focolaio perché sono casi in ordine sparso”.

“Da subito – ha continuato il manager – l’azienda sanitaria locale ha stabilito una serie di percorsi specialistici e normali per garantire l’assistenza quotidiana. Siamo riusciti a dare delle mascherine a pediatri e medici di base e nelle prossime settimane ne daremo anche altre. Il grosso lavoro riguarda la prevenzione: è un lavoro duro e devo dire grazie a tutti i collaboratori perché ora si iniziano a vedere i primi risultati. Ringrazio anche i nostri operatori del 118: il problema grosso riguarda sempre i dispositivi di protezione individuale, ma dalla Regione riferiscono che arriveranno in settimana in maniera costante, sia tute che mascherine con filtri. Queste ultime servono solo a chi lavora con l’emergenza; per i cittadini, invece, bastano le chirurgiche.

CHIARIMENTO SUI TAMPONI – “I tamponi – ha poi sottolineato Volpe – vengono fatti solo a chi è a contatto o con chi è entrato in contatto con un covid positivo”.

RIAPERTURA OSPEDALI E USCA – “Due i nostri obiettivi: il primo è l’apertura degli ospedali di comunità a Cerreto Sannita e a San Bartolomeo in Galdo, previsti per la normativa vigente regionale per decongestionare il ‘San Pio’ dai pazienti impropriamente a carico dei nosocomi. L’altro obiettivo, nato nella riunione di domenica sera, è quello di attivate le USCA – Unità Speciali di Continuità Assistenziali – attivate a Napoli 2 e a Benevento per aiutare i covid positivi a domicilio. Saranno utili per la sorveglianza attiva e per effettuare i tamponi per dichiarare i pazienti di nuovo negativi.

L’APPELLO – “Stiamo lavorando bene – ha concluso il dg Volpe – e continuiamo a farlo insieme perché il momento è complicato e ci aspettano 2 settimane dure. Polemiche inutili non servono, c’è un impegno mostruoso”.

Appello condiviso anche dal direttore generale dell’ospedale ‘San Pio, Mario Nicola Vittorio Ferrante, che ha invitato tutti ad evitare strumentalizzazioni ché “non giovano a nessuno”.

I NUMERI AL SAN PIO – “In azienda abbiamo trattato 69 casi Covid-19. Di questi abbiamo attualmente 16 positivi accertati (uno proveniente da Napoli, 11 da Benevento e 4 da Avellino), che oggi sono 14: uno è guarito e un altro è deceduto. In merito al personale sanitario, abbiamo 7 contagiati: 2 medici e 5 infermieri. Su 293 dottori è lo 0,68% e su 595 infermieri è lo 0,84% di positività”.

I POSTI LETTO – “Per quanto attiene ai posti in ospedale, 6 sono collocati nella palazzina del padiglione Santa Teresa, spostando alcuni reparti in altri padiglioni, per concentrare il Covid lì. Oggi abbiamo 6 posti in Rianimazione, 8 in Pneumologia-sub intensiva e altri 21 in malattie infettive per 35 posti in totale. Nei prossimi giorni arriveremo a 64 nella palazzina dedicata all’emergenza nelle aree intensiva, sub intensiva e malattie infettive.

ATTREZZATURE – “Attivati subito 14 respiratori sub-intensivi, un ventilatore adulto e neonatale e biocontenitore per trasferimenti in sicurezza sia all’interno che all’esterno. C’è un robot per la sanificazione degli ambienti. Sui dispositivi di sicurezza, già eravamo attrezzatati con congruo numero prima della crisi: ad oggi abbiamo dato 6695 mascherine ffp3, 1615 ffp2, 45mila mascherine chirurgiche, 545mila guanti tutti certificati, 164 visiere e 68 occhiali, 415 tute di protezione, oltre 2mila camici monouso e 3 mila calzari”.

‘CAOS TAMPONI’ – “L’8 marzo, quando stavamo all’inizio della crisi e presi un po’ dal panico, abbiamo effettuato 126 tamponi. Secondo i protocolli potevano essere non fatti, ma noi li abbiamo effettuati lo stesso. I laboratori li hanno lavorati in progress e, a oggi, di 126 abbiamo avuto 102 risposte. Restano 24 da fare, ma dopo 15 giorni di quarantena non servono più: in giornata arriverà l’analizzatore e potremo lavorare in autonomia per i test. A questi 24, per sicurezza, ripeteremo il tampone.

Stiamo affrontando una emergenza e con l’arrivo di 3mila kit potremo lavorare in autonomia – in attesa dell’autorizzazione regionale – senza chiedere permesso ad Avellino e Cotugno.

Dal report di un sindacato nazionale dello scorso 17 marzo, il ‘Rummo’ è stato anche catalogato come struttura con dispositivi in quantità opportuna.

SANNIO ‘ZONA BIANCA’ – “Restiamo uniti per migliorare, l’ospedale c’è e vogliamo condividerlo con la gente affinché capisca quanto lavoro stanno facendo i nostri operatori. Non creiamo panico: siamo tra gli ultimi d’Italia, ringraziamo per questo Asl, Prefetto e sindaco per la prevenzione fatta.

La salute è una cosa seria, non si fa politica con la salute, chi vuole diventare popolare non deve creare panico e fare danno all’immagine della nostra azienda. Se noi non curiamo, chi lo farà? Restiamo uniti”.

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