Cena in Bianco, Mancini: “La nostra protesta non si fermerà”

“Lo scorso anno la Cena in Bianco fu un vero grande trionfo, portando in dote molti consensi e vasta legittimazione all’Amministrazione Mastella, insediatasi da poche settimane. Le cose, oggi, dopo aver compreso l’utilizzo strumentale e inadeguato che viene operato da chi la organizza, sono andate molto diversamente”. Così in una nota Piero Mancini, ritorna sulla Cena in Bianco e Città Spettacolo.

“Anche grazie alla nostra capacità di accendere un faro di diverso colore sulla tanto declamata manifestazione – prosegue la nota -, siamo passati dagli applausi unanimi, alle tante e ben congegnate critiche. Fino all’alto impatto, mediatico e comunicativo, del Flash mob Cena in Nero, al rione Libertà. La potenza del messaggio della semplice, povera ma tanto significativa Cena in Nero, è stato tale da travolgere la pomposa, ma eticamente tanto decadente, Cena in Bianco. Sui social tutti ne parlano malissimo. Anche nei luoghi di ritrovo e sui marciapiedi si è parlato tantissimo della Cena in Nero, dando largo consenso ai motivi e alle ragioni manifestate. Anche se non lo danno a vedere, il Grande Padre, la Grande Madre e il Mediocre Cameriere, hanno incassato un colpo molto duro. Ne sono usciti con le ossa rotte. Sono stati sconfitti proprio sulla comunicazione. Il loro terreno preferito. Proprio non si aspettavano una simile dirompete iniziativa. La loro grande opera michelangiolesca, che doveva essere trionfale, è diventata, il giorno dopo, con il passare delle ore, sempre più acre.

E pensare – attacca Mancini – che questo è solo il primo atto della commedia dal titolo: “Chi siete voi, chi siamo noi”. Siamo stati i primi, con quasi unanime risonanza mediatica, a mettere in discussione la Cena. Ad avanzare fortissime critiche. Abbiamo manifestato l’intento di porre in atto una forte protesta sociale. Civile, creativa, immaginifica e tanto pacifica che i contestatori, per non turbare l’ordine pubblico, sarebbero stati addirittura invisibili. Eppure queste chiare e pubbliche rassicurazioni, non sono bastate a Pasquariello, il vicesindaco a rotazione, che ha avuto la ridicola idea di chiedere, in prefettura durante una riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, alla polizia di fare attenzione alle azioni del sottoscritto. Il povero Pasquariello è sempre fuori tempo e fuori posto: la Digos, senza soluzione di continuità, fin dagli anni settanta, attenziona le mie azioni! Ora, che il sipario è calato su tutta la farsa Città Spettacolo, possiamo rivelare in che modo abbiamo protestato e contestato.

Il titolo della manifestazione messa in atto: una foto è per sempre! – aggiunge la nota -. Un volantino di denuncia ha la durata breve di una frettolosa e distratta lettura. Anche un corteo, specialmente a Benevento, ha un corto respiro. A noi serviva qualcosa che durasse più tempo, per evidenziare le profonde contraddizioni già visibili nella “sfavillante” Cena in Bianco dello scorso anno. Abbiamo iniziato a protestare e contestarla, con un comunicato che ha avuto una grande risonanza mediatica, molti giorni prima dell’inizio di Città Spettacolo. In questo modo abbiamo subito rubato la scena mediatica. Creando curiosità, attesa e anche apprensione, intorno alla nostra iniziativa. Mentre, nei giorni della rassegna, continuava l’intervento polemico sulla stampa, sempre più incisivo, tanto da dare forza ad altri per iniziare a dissentire sull’impostazione della Cena, abbiamo iniziato a fotografare. L’invisibilità rivendicata consisteva proprio in questo semplice e consapevole gesto: Oggi con gli smartphone tutti fotografano tutto. Come la polizia, allertata dal povero Pasquariello, avrebbe fatto a distinguere un contestatore da un normale curioso cittadino lo sa solo lui.

La fotografia è importante – sottolinea Mancini -. Una foto può essere artistica e colta. Può essere semplice, ma comunque sempre comunicativa. Una buona foto comunica e incide più di qualche articolo di fondo di un grande e autorevole quotidiano. Può essere utilizzata per informare e/o per contro-informare. Per smontare la falsa informazione e la propaganda del potere. Una semplice foto può, infine, dare vigore e spessore anche ad un esposto alla Procura della Repubblica. Di foto ne abbiamo tante. Preziose e molto significative. Perfino una rara, che mostra, in primo piano, il sindaco e consorte abbracciati e in posa, con un sorriso smagliante. Nei prossimi giorni saremo impegnati a scegliere quelle più interessanti. Non tante, solo quelle strettamente necessarie. Ogni promessa è debito. A noi piace la coerenza e onorare sia le promesse che i debiti. Quindi, la nostra protesta e contestazione alla Cena in Bianco, come annunciato, continua in altre forme. Ci siamo misurati con la potentissima macchina della comunicazione e propaganda dei detentori del potere nella nostra città. Li abbiamo attaccati. Abbiamo ottenuto risultati eccellenti. Siamo orgogliosi. Abbiamo fatto un lavoro meraviglioso. L’evanescente e virtuale “assessore” alla cultura, Picucci, un Carneade dei nostri tempi, in quanto tale, in questa grande rappresentazione teatrale, è stato l’unico vero invisibile”.