CULTURA
“Officine di fraternità”, 700 studenti di Benevento al Paladua per lo spettacolo “Streetlight” dei Gen Rosso
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E’ il 24 giugno 1969, una pallottola si conficca nella fronte di Charles Derrick Moats. Quella che potrebbe sembrare la tragica fine di un 18enne come tanti si trasforma, invece, in una storia di riscatto e pace. Il ragazzo, infatti, è un membro dei gen – i giovani del Movimento dei focolari -, ma soprattutto un musicista che, attraverso la sua arte, prova a cambiare il mondo rifiutando l’odio e la repressione partendo da un ghetto di Chicago.
Una vicenda umana che ha dato vita al musical “Streetlight”, del gruppo internazionale Gen Rosso. Lo show, questa mattina, è andato in scena per oltre 700 ragazzi degli istituti della provincia di Benevento, all’interno del progetto “Officine di fraternità”, promosso dall’Arcidiocesi di Benevento insieme con altre nove realtà associative della Campania (Aps Focus Focolari, Fare Comunità, Mondo Unito Giovani Campania, Snc Libero Pensiero, Comitato Caserta Città di Pace, Coop. newHope, Centro Vita) e finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile e Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso l’Avviso pubblico “Giovani per il sociale”.
Sul palco, insieme con gli artisti del gruppo, sono saliti anche 150 ragazzi, provenienti da tutta le regione, che in soli tre giorni hanno lavorato per realizzare il musical. Un lavoro duro, ma che ha permesso ai giovani artisti di essere pronti per la sfida con il palcoscenico e, soprattutto, conoscere da vicino la storia di Charles.
Due spettacoli realizzati nel capoluogo sannita: stamattina l’ingresso era riservato agli studenti, mentre nella giornata di ieri lo show era aperto a tutti i cittadini.
Entrambe le date sono andate ‘sold out’ in pochi giorni. Una dimostrazione che quella di “Streetlight” è una storia semplice e straordinaria che continua ad affascinare nel segno della “Forza” senza la “Violenza”.