Provincia di Benevento
Shoah, il presidente della Provincia Ricci visita la mostra “I giornali della memoria”
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Il 14 luglio del 1938 sul giornale “Il Popolo d’Italia” viene pubblicato il “Manifesto del razzismo fascista”, un documento che ripercorre la storia italiana dai tempi dei longobardi per arrivare alla conclusione che “la popolazione dell’Italia attuale e la sua civiltà sono ariane”. “Questa della purezza di sangue – si legge nell’articolo – è il più grande titolo di nobiltà della nazione italiana”.
E’ questa solo una delle numerose affermazioni della propaganda antisemita che, dal 1938, quando il Gran Consiglio del Fascismo approvò la dichiarazione della razza rafforzata dai decreti legge antiebraici e dal censimento degli ebrei, fino alla fine della seconda guerra mondiale, si possono ripercorrere attraverso la mostra “I giornali della memoria”, curata dalla cooperativa Epsilon S.c.a.r.l, allestita con il patrocinio dell’ente provinciale presso la biblioteca di Benevento “Antonio Mellusi” con materiale conservato presso la struttura.
L’obiettivo è stato proprio quello di valorizzare il patrimonio dell’emeroteca provinciale, restituendo alle nuove generazioni il significato della Shoah.
Proprio nella giornata in cui si celebra il ricordo dello sterminio degli ebrei ha fatto visita alla mostra il presidente della Provincia, Claudio Ricci che ha visto in quest’iniziativa la dimostrazione della necessità che la Cultura continui a essere gestita dagli enti provinciali.
Numerosi gli articoli tratti delle testate “Il Mattino”, “Il Popolo d’Italia”, “Sannio Fascista”, “Il Roma“, “Credere, obbedire e combattere” che testimoniano il sostegno dei media alla propaganda antisemita, attraverso un’ipnosi comunicativa fatta di linguaggio semplice e allo stesso tempo ridondante supportato da immagini evocative e da titoli ad effetto che trovò il fulcro nell’elemento razziale – come hanno spiegato i curatori della mostra.
E’ molto probabile che la mostra rimanga aperta ancora per qualche giorno considerata le numerose richieste da parte delle scolaresche e non solo.
Le dichiarazioni nel servizio video