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Fortore

Dopo il nubifragio, si fanno i conti: i sindaci del Fortore incontrano l’assessore regionale Vetrella

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Dopo l’alluvione che lo scorso 2 dicembre ha messo in ginocchio il Fortore, creando paura, ingenti danni al territorio e mettendo in forte crisi soprattutto la viabilità, con intere strade distrutte dal fango e dall’acqua, inizia la conta dei danni con l’assessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella, che, su invito del sindaco Pio Morcone, ha incontrato, nella sala consiliare di Castelfranco in Miscano, i primi cittadini del Fortore.

In particolare all’incontro erano presenti, oltre al sindaco Morcone ed all’assessore regionale, il sindaco di Ginestra degli Schiavoni nonché Presidente della Comunità Montana del Fortore Zaccaria Spina, il sindaco di San Bartolomeo in Galdo Vincenzo Sangregorio, il primo cittadino di Castelvetere Luigi Iarossi, il vicesindaco di Montefalcone Donato Lucarelli ed il responsabile viabilità della Provincia di Benevento ing. Francesco Caruso.

“Una visita” – ha sottolineato Vetrella – “che non vuole essere una “passerella”, bensì un intervento concreto per il territorio”.

A turno i sindaci del Fortore hanno illustrato le misure adottate durante e subito dopo il nubifragio, rendicontando anche le spese sostenute.

Pio Morcone ha consegnato all’assessore Vetrella un faldone contenente un computo metrico degli interventi necessari a seguito del nubifragio, per un totale di 5.600.000,00 euro di interventi da realizzarsi su strade comunali e provinciali, di cui 1.000.000,00 sulle sole strade comunali. Quello che chiedo alla Regione, ha dichiarato il sindaco, è “un aiuto concreto ed immediato per rimediare ai danni alla viabilità”. Morcone chiede inoltre che la Regione metta in agenda “il Fortore”, confidando in un momento in cui la Regione Campania vede in sintonia la governance guidata da Caldoro con le amministrazioni locali.

Zaccaria Spina a sua volta ha trasmesso all’assessore un plico in cui sono quantizzati i danni del nubifragio, suddivisi in 3 gruppi distinti: 1) quelli relativi all’intervento immediato durante il nubifragio pari a circa 30/40.000,00 euro; 2) quelli necessari per la messa in sicurezza della rete stradale ed al ripristino sommario dei luoghi, che ammontano a circa 1.400.000,00 euro; 3) per quanto riguarda il ripristino completo e totale dei luoghi, non si è ancora in grado di dare un totale, poiché i danni sono ingenti e diversificati ed i tecnici sono ancora al lavoro per stilare un computo dettagliato. Spina ha poposto che per i prossimi bandi PSR o altri bandi europei, si possano adottare punteggi di valutazione a favore di territori come quelli del Fortore che già sono stati danneggiati da eventi emergenziali, o che comunque soffrono da sempre notevoli deficienze riguardo la viabilità, attivando misure dedicate alla viabilità rurale.

Ma l’argomento della recente emergenza ha portato tutti gli intervenuti, fin da subito, a parlare anche della meno recente “emergenza neve” del febbraio 2013: le ditte e le imprese edili che hanno lavorato per fronteggiare l’emergenza sono ancora in credito con Comuni e Provincia.

L’ing. Franco Caruso della Provincia, ha sollevato immediatamente la questione dei costi sostenuti per l’emergenza neve del febbraio 2013: le ditte e le imprese edili che hanno lavorato per fronteggiare l’emergenza sono ancora in credito con Comuni e Provincia.

L’Assesore Vetrella ha replicato alla questione emergenza neve, affermando che la stessa non afferisce alle sue deleghe, ma che potrà interessarsi presso gli altri assessorati ed uffici della Regione qualora i Comuni producano tutta la documentazione relativa alle spese sostenute, in modo puntuale e dettagliato.

Controreplica della Provincia: i documenti sono stati già trasmessi alla Regione. “Addirittura – ha sottolineato il responsabile viabilità – alle ditte stesse è stato chiesto di emettere le fatture relative agli interventi effettuati, al fine di avanzare richiesta di rimborso alla Regione: le ditte ora devono pagare le tasse sulle fatture emesse, ma le retribuzioni richieste non sono arrivate”.

Su questo tema hanno fatto sentire la loro voce anche i sindaci. “Come posso chiedere alle stesse imprese edili di intervenire per la prossima emergenza, se ancora non vengono corrisposti i crediti di un anno fa?”, ha commentato Pio Morcone. Vincenzo Sangregorio ha poi aggiunto: “Abbiamo sopperito al 65% dei costi dell’emergenza neve di febbraio 2013 con fondi propri delle casse comunali, nonostante il Comune di San Bartolomeo abbia una situazione finanziaria drammatica. Alcune ditte, ora, stanno facendo causa al Comune per rientrare dei costi sostenuti nell’emergenza neve”.

“Nell’emergenza neve siamo stati presi tutti per imbecilli”…: ci fu chiesto di redigere relazioni, documenti, di trasmettere le dovute richieste, comunicazioni e atti ufficiali, ma poi ci viene comunicato che non saranno devoluti rimborsi ai comuni”, secco il commento del sindaco di Castelvetere.

Zaccaria Spina ha poi aggiunto: “Abbiamo grandi difficoltà a chiedere aiuto alle ditte edili operanti sul territorio, in casi di emergenza come quello dello scorso 2 dicembre, poiché le ditte stesse vantano ancora notevoli crediti relativi ai lavori svolti durante l’emergenza neve del febbraio”.

Franco Caruso, pur premettendo che l’argomento della serata erano i danni causati dal nubifragio e non l’emergenza neve, ha ribadito la convinzione che è “necessario” rientrare delle somme spese per l’emergenza neve. Infine Donato Lucarelli ha manifestato chiaramente all’assessore regionale la propria contrarietà: “il 7 febbraio 2013, a seguito di nostra richiesta, abbiamo avuto l’autorizzazione a mettere in moto i nostri mezzi e ad attivarci per fronteggiare l’emergenza neve, dopodiché la Regione ci comunica che siamo stati esclusi dai finanziamenti per il rimborso delle spese sostenute, perché non avevamo fatto richiesta preventiva…!”

Dall’emergenza giornaliera si è passati a parlare anche di un’emergenza cronica che affligge il Fortore: quella del dramma viabilità. E alla richieste dei sindaci di un maggiore interessamento della Giunta Caldoro per i problemi delle aree interne del Sannio, Vetrella ha risposto con la stessa modalità: presentare progetti e proposte concrete.

L’assessore ha manifestato la propria intenzione ad affrontare e risolvere fattivamente i problemi prospettati, ma solo qualora vi siano “proposte concrete” da parte delle amministrazioni. Per fronteggiare l’iter burocratico amministrativo necessario al rilascio di finanziamenti, è necessario, per l’assessore regionale, instaurare un rapporto collaborativo tra realtà locali e Regione, avanzando istanze ben documentate, proposte concrete e documentazioni operative.

Vetrella ha poi sottolineato come il disastro ambientale causato dal nubifragio del 2 dicembre non vada inquadrato come un evento episodico, bensì come un evento le cui cause vanno risolte alla radice, con un percorso programmatico e definitivo, a lungo termine. Nel merito di ciò, l’assessore ha chiesto ai sindaci intervenuti: “avete preparato uno studio di fattibilità generale sul quale articolare un percorso a lungo termine ed una progettazione che possa giustificare una richiesta di finanziamento anche di alcune centinaia di milioni di euro?…”.

E’ necessario, ha spiegato, poter essere in grado di presentare una progettazione di massima che abbia l’obiettivo di ridurre il coefficiente di rischio ambientale di un territorio: questo è il requisito necessario per poter ambire a fruire di un finanziamento a valere sui prossimi finanziamenti europei 2014-2020. Viceversa, senza progetti cantierabili ed esecutivi, le possibilità sono scarse.

Per quanto riguarda l’ultima emergenza nubifragio e la scorsa emergenza neve, l’assessore ha chiesto agli amministratori presentii di fornirgli relazioni puntuali, computi metrici dettagliati, fatture emesse, prove di richieste e trasmissioni effettuate, al fine di poter sollecitare le necessarie verifiche in Regione e valutare la possibilità di intervenire economicamente in tal senso. “Non sono sufficienti computi metrici estimativi di massima, – ha continuato – bensì sono necessari studi puntuali e precisi in assenza dei quali restano solo parole.”

A suffragio di tale intenzione, l’Assessore ha portato ad esempio la prossima giunta regionale: “stasera ho riunione di giunta in Regione, l’argomento relativo ai danni sofferti dal Fortore non è neanche all’ordine del giorno, e questo perché non ho ricevuto carte da parte vostra. Come posso proporre lo stanziamento di somme da devolvere per questi territori se non ho richieste puntuali e concrete?”

L’auspicio ora è che tra le due posizioni possa nascere un tavolo di coordinamento e concertazione, che sappia dare esito positivo alle istanze del territorio fortorino. Perché il rischio, paradossale, potrebbe essere quello di vedere la Regione “sommersa” da progetti, documenti, richieste, tutti ineccepibili sotto il punto di vista della corretta istruzione, ma poi disattesi nel concreto dei finanziamenti.

Infine l’assessore Vetrella ha lanciato un avviso ai presenti, riguardo il trasporto pubblico, chiedendo a tutti i sindaci, associazioni, cittadini, di far pervenire alla Regione ogni tipo di istanza, disagio o richiesta, relativi al trasporto pubblico. La Regione, infatti, è in procinto di chiudere la redazione del progetto generale relativo al trasporto pubblico, un progetto che sia in grado di ottemperare costituzionalmente al “diritto alla mobilità di ogni cittadino”. Pertanto, si tratta di un vero e proprio appello perché “questo è il momento” di avanzare istanze, questo è il momento in cui saranno date risposte.

Per quanto riguarda la programmazione a lungo termine, l’assessore Vetrella anticipa agli intervenuti che la nuova linea di indirizzo dell’Unione Europea per il prossimo periodo 2014-2020, sia quella di rifiutare qualsiasi forma di finanziamento per interventi relativi alla viabilità. Ma l’assessore ha illustrato anche la sua strategia per risolvere tale diniego di finanziamento, proponendo richieste di finanziamento non per nuove opere bensì per interventi di “miglioramento” della rete stradale già esistente.

In tale quadro potrebbe risolversi anche l’annosa questione della strada di collegamento “Calise – SS 90 bis” che collegherebbe San Giorgio la Molara con la zona industriale di Pone Valentino del capoluogo in pochi minuti. Al momento, però, fa sapere Vetrella, ancora non può dare risposte definitive sul futuro di questa strada.

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