Comune di Benevento
Parco Sogene e via Torre della Catena. Il Comune mette in vendita 32 alloggi e un locale. Sunia: “Speculazione edilizia”
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Il Comune di Benevento mette in vendita alcuni beni immobili di proprietà. Si tratta di un fabbricato di via Torre della Catena e di 32 alloggi al “Parco Sogene” di via Avellino. Il progetto – si legge nel bando – rientra nel piano di alienazioni e valorizzazione degli immobili comunali, non strumentali all’esercizio delle finalità istituzionali. L’avviso è stato pubblicato questa mattina sull’albo pretorio del Comune.
Il primo è un’edificio classificato come officina/locale artigianale, con un prezzo base per l’asta pari a 125mila euro. La vendita è aperta ad enti Pubblici, enti privati, società e persone. La scadenza per far pervenire le offerte agli uffici comunali è il 4 ottobre 2013.
A suscitare maggiore interesse, però, è la vendita dei 32 alloggi del Parco Sogene. Gli appartenenti di via Avellino sono al centro di una querelle tra il Comune del capoluogo e il Sunia, il sindacato degli inquilini assegnatari, ormai da diversi anni.
L’alienazione delle abitazioni, infatti, è già nei piani dell’amministrazione dal 2010. “All’epoca della prima asta abbiamo fatto ricorso – ha spiegato ad Ntr24 Paolo Iorio, responsabile provinciale Associazione Proprietari Utenti – impedendo che il Comune mettesse in vendita gli immobili. Successivamente – ha proseguito – ci sono stati altri tentativi, ma le aste sono andate sempre deserte a causa dei prezzi altissimi”.
La stima attuale degli immobili, stando all’ultimo bando, varia da un massimo di 93mila euro, per un appartamento con 6 vani, ad un minimo di 69mila.
“Siamo assolutamente contrari alla svendita indifferenziata di tutto il patrimonio – ha commentato Iorio – perché rappresenta un semplice atto speculativo che offrirebbe spazio alle immobiliari per acquistare alloggi a prezzi bassi e per sfrattare le famiglie degli inquilini.
Inoltre i soldi acquisiti dal Comune servirebbero per coprire buchi di bilancio e non per creare ulteriori abitazioni popolari”.
Gli inquilini degli appartamenti, intanto, sono senza contratto. Nel giugno scorso, infatti, erano partite le richieste per i residenti in scadenza. I canoni, però, erano stati maggiorati e dopo la protesta del Sunia fu deciso di rivedere le somme con le dovute correzione al ribasso. “Attualmente – ha spiegato Iorio – le richieste non sono state inviate nuovamente e ci sono molti inquilini senza contratto e quindi a rischio sfratto”.
In un momento di forte crisi abitativa, esplosa nei giorni scorsi con l’ultima protesta del Movimento di Lotta per la Casa – che ha occupato uno stabile privato in via Episcopio – la scelta dell’amministrazione potrebbe suscitare non poche polemiche, oltre che andare ad ingrossare le fila delle famiglie in cerca di un’abitazione.