Comune di Benevento
In Consiglio è scontro nella minoranza. Quarantiello vota la delibera e De Nigris attacca: “Non si può fare a macchia di leopardo”
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E’ scontro nella minoranza a Palazzo Mosti. Un duro scambio di accuse tra i consiglieri Luigi De Nigris di Sud Innovazione e Legalità, e Giovanni Quarantiello dell’Udc, arriva al termine della seduta odierna.
Quando l’esponente casiniano vota la delibera del giorno: la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per le aree di edilizia popolare. In sostanza la possibilità per i titolari di un alloggio in case Iacp o altre cooperative di riscattare la quota di area su cui è costruito l’immobile diventandone proprietari.
Delibera che passa con 18 voti tra cui uno della minoranza, quello di Quarantiello, che, dopo la sfuriata con De Nigris, motiva così ai nostri microfoni la scelta:
“L’ho valutata, verificata e credo vada a favore della collettività. E’ per questo che ho dato parere favorevole, non certo per sostenere la maggioranza”.
Era una delibera confusa replica l’altro protagonista del diverbio, De Nigris:
“Sarebbe opportuno che la minoranza, se lo ritiene, concordasse la votazione, perchè – sottolinea – non si può fare a macchia di leopardo, votare cioè alcune cose si ed altre no, a prescindere poi dalle sensazioni che uno ha. Lui si è prestato, ha sostenuto la maggioranza in questo momento ma, come me, è libero di fare quello che vuole”.
La polemica non si placa perchè i due consiglieri continuano a litigare tra lo stupore dei colleghi ed anche quando la sala è oramai vuota.
Intanto la delibera oggetto della discussione ottiene l’ok con il via libera anche a due emendamenti, uno proposto dal consigliere di maggioranza Miceli che riduce il corrispettivo da pagare al comune ad un 1/3 del valore di mercato e l’altro presentato da Lanni, in cui si chiede che nel passaggio gli uffici comunali accertino l’assolvimento degli oneri dovuti dai proprietari.
E’ su questo aspetto che la minoranza quasi compatta accusa di scarsa chiarezza su “questioni che -dicono- dovrebbero già essere di competenza dell’ente”.
Pur con l’astensione dell’opposizione, l’unico punto all’ordine del giorno viene comunque approvato e il Comune spera, o meglio prevede, secondo la relazione del dirigente Zotti, di ricavare da questa operazione 1 milione e 500 mila euro da mettere nel “Salva Enti”.
Perchè tutto alla fine ha un unico obiettivo: sanare la voragine da 34 milioni e 600mila euro.