CRONACA
Gli investimenti delle mafie: a Benevento rischio medio-alto di infiltrazioni criminali

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Che la criminalità organizzata abbia ormai preso piede e messo le radici anche nella provincia di Benevento non è più una semplice congettura.
Ma, a certificarlo adesso c’è anche un indice, l’IPM (acronimo di Indice di presenza mafiosa) che assegna al capoluogo sannita un 6,46% piazzando questo territorio al 31esimo posto nella classifica delle 107 province, elaborata da Transcrime.
Misurazione della presenza di mafie sul territorio nazionale, un corposo report da quasi 500 pagine che per la prima volta in Italia ha sviluppato una metodologia scientifica e replicabile che fornisce una mappatura a livello regionale, provinciale e comunale di dove e come operano i sodalizi criminali in ogni parte d’Italia.
Il rapporto “Gli investimenti delle mafie” finanziato dal “PON Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza 2007-2013”, programma cofinanziato dall’Unione Europea e gestito dal Ministero dell’Interno è stato realizzato dal Centro Transcrime dell’Università Cattolica.
Una dettagliata analisi sulle mafie e i loro investimenti in aziende, beni immobili, in Italia e all’estero, considerando un lasso di tempo che va dal 2000 al 2011.
Per conoscere come le organizzazioni mafiose (Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta, Criminalità organizzata pugliese…) si distribuiscono lungo lo Stivale è stato creato l’indice IPM.
Il dato si ottiene combinando una serie di informazioni, come il numero di persone denunciate per associazione mafiosa, o gli omicidi e tentati omicidi di stampo mafioso o ancora gruppi attivi riportati nelle relazioni DIA.
Oltre a confermare il forte controllo criminale nelle aree di tradizionale insediamento, come Napoli e Reggio Calabria, evidenzia anche come numerosi altri territori siano oramai diventati terreno fertile per pericolose infiltrazioni.
Nelle diverse tabelle riportate all’interno dello studio di Transcrime la provincia di Benevento figura inoltre tra quelle con un rischio di tipo medio-alto di infiltrazione mafiosa nei dodici settori dell’economia analizzati, dall’agricoltura al settore delle costruzioni a quello delle attività finanziarie (in quest’ultimo addirittura c’è persino un rischio contrassegnato dal colore rosso, ovvero alto) .
Un valore complessivo che il Sannio condivide anche con le province di Salerno ed Avellino, mentre il “primato” di alti livelli di vulnerabilità in Campania con un rischio alto spettano a Napoli e Caserta.
Una magra consolazione, però.
Livia Cimaglia