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Ricerche e prototipi presentati alla Giornata dell’Agricoltura

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Dal tabacco come biofabbrica per produrre farmaci, alle ricerche sui “grani antichi” che offrono la possibilità di ridurre l’insorgenza della celiachia, dalle etichette intelligenti, all’olio arricchito di vitamina D, alle macchine agricole elettriche fino alle soluzioni per produrre le proteine animali riducendo i costi energetici: sono alcune delle ricerche e innovazioni presentate durante la “Giornata dell’Innovazione in Agricoltura – idee, progetti, prototipi per un nuovo sviluppo sostenibile” che si svolgerà presso il Musa.

L’iniziativa è stata organizzata da Futuridea, Innovazione utile e sostenibile, in collaborazione con il Consdabi, l’assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania, il consorzio Gal Cilsi dell’Irpinia, il Gruppo di Azione Locale (Gal) Molise, la Provincia di Benevento, il gruppo Mataluni. L’obiettivo dell’iniziativa, è presentare le innovazioni in agricoltura, orientate esclusivamente a produrre più sostenibilità e contemporaneamente più competitività delle aziende agricole e di tutta la filiera agroalimentare senza tralasciare l’importanza della sicurezza per i consumatori.

“Attualmente – ha sottolineato il presidente di Futuridea Carmine Nardone – per produrre una unità di energia alimentare, c’è bisogno, negli Stati Uniti di 10 unità di energia da combustibile fossile, nel mondo di 5 unità di energia da combustibile fossile. Il problema nodale per il futuro di un mondo, che vede ridurre drasticamente i suoli agrari e da una parte crescere la popolazione, è ridurre gli input di energia necessari per produrre le unità alimentari. Inoltre – ha osservato Nardone – per produrre le unità alimentari bisognerebbe usare le fonti rinnovabili e non i combustibili fossili”.

“Sono circa un miliardo le persone – ha dichiarato l’ing. Gianni D’Angelo, dottore di ricerca – nel mondo che soffrono per la fame o per la denutrizione ma cresce a dismisura anche il numero di coloro che si ammalano per un eccesso o scorretta alimentazione. In questa situazione contraddittoria, si inserisce l’ulteriore paradosso dello spreco alimentare.

Futuridea da circa due anni ha avviato un progetto di studio che ha portato al deposito di un marchio denominato “ScrittoLetto” e all’ideazione di un progetto di “Etichette Intelligenti”, tra l’altro approvato per la realizzazione nell’ambito della misura 1.2.4 del P.O.R. Campania. Successivamente è stato elaborato un progetto esecutivo, “Info Track Products” che facendo tesoro dei risultati ottenuti da test effettuati su dei primi prototipi e con l’ausilio delle nuove ed emergenti tecnologie informatiche ed elettroniche, si propone di essere la risposta a tali esigenze per offrire informazioni, tracciabilità e stato di conservazione dei prodotti in tempo reale”.

"Lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile – ha spiegato Aldo Di Luccia del Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’ Università degli Studi di Foggia- si realizza anche attraverso la tutela delle produzioni agro alimentari tipiche locali, o di un determinato bio-territorio. Nel caso delle produzioni lattiero-casearie oggi si assiste sempre più all’utilizzo di materie prime e semilavorati (cagliate) provenienti da paesi d’oltre alpe (i.e. Germania, Polonia o Lituana).

Questo mercato, incrementato dalla corsa esasperata all’abbattimento dei costi di produzione, comporta un disagio nel settore zootecnico da latte nazionale che non riesce a mantenere prezzi così bassi. Inoltre questo mercato penalizza i piccoli e medi produttori che lavorano il latte fresco locale ottenendo mozzarelle, le cui peculiarità sono legate al territorio, che danno margini di guadagno minori per effetto del costo della materia prima.

Per sostenere quindi lo sviluppo di queste produzioni agricole locali si è realizzata un’idea progettuale volta all’identificazione di un marcatore molecolare (ovvero una molecola tracciante contenuta nelle mozzarelle) in grado di distinguere le cagliate fresche, cioè quelle utilizzate immediatamente per la produzione delle mozzarelle, da quelle conservate (refrigerate, congelate o provenienti dall’estero)”.
 

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