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Le ‘Ruote storiche’ hanno attraversato la valle del Sabato
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Nei giorni scorsi, si è svolta la seconda edizione del raduno di auto d’epoca: “Ruote Storiche nella Valle del Sabato: i Casali, i Castelli, i Vini” organizzato dal “Club Ruote Storiche di Benevento” presieduto dal prof. Michele Benvenuto che ha riscontrato un pieno successo, sottolineato anche dal gran numero dei partecipanti: ben 48 vetture! La particolare manifestazione ha visto come primo riferimento culturale il Fiume Sabato lungo il quale si è snodata la carovana ed il cui nome è stato da sempre oggetto di differenti interpretazioni da parte degli storiografi. Infatti, secondo alcuni, il nome è un chiaro riferimento alla popolazione dei Sabiniti che si spinsero in queste terre dalla Sabina, antica regione dell’attuale Lazio, intorno all’VIII secolo a.C., occupando vaste aree ove già esisteva una importante e grande comunità etnica: quella degli Oschi o Osci; secondo altri, invece, il nome Sabato lo si assocerebbe ai ben noti riti Sabbatici consumati dalle famigerate Streghe che si riunivano in feste orgiastiche in diversi luoghi sempre nella vallata del fiume ed in particolar modo presso il famoso “Stretto di Barba” visitato dai partecipanti e sulla cui storia si è soffermato il presidente del Club. Qui, secondo le leggende, proprio in prossimità delle forre, sarebbe sorto il famoso albero di noce, attorno al quale si consumavano i rituali pagani, e che fu sradicato con un’ascia da San Barbato, al tempo Vescovo di Benevento, intorno all’anno 663 dopo che venne sconfitto il paganesimo tanto diffuso tra la popolazione longobarda.
Lo spettacolare attraversamento della profonda gola erosa in parte dalle acque del fiume Sabato nelle rocce alla base dei conglomerati e che separa il versante delle colline di Ceppaloni (Bn) da quelle di Chianche (Av), ebbe notevole importanza strategica perché inizialmente separava i Sanniti Irpini che occupavano il territorio di Chianche dai Romani che avevano conquistato il Sannio beneventano. Quest’area, infatti, rappresentava un punto d’incrocio di diverse direttrici viarie tra cui l’Appia e l’Aquilia per cui gli storici fanno cenno ad una antica roccaforte insediata nell’agglomerato di Balba (oggi per deformazione dialettale “Barba”) a difesa dello stretto, detto appunto di “Balba”, in contrapposizione al “castrum” realizzato dai romani in destra idrografica del F. Sabato.
Quel “Balba” spiega il Presidente Benvenuto, potrebbe anche essere stato un antico “Valva” in riferimento al modo di aprirsi dello stretto quasi come le valve di una conchiglia. Successivamente ci si è soffermati sulla colorita storia delle rapine ordite dai briganti in tempi assai più recenti e sul rapimento di illustri personaggi (Zamparelli da S. Leucio del S.) In Ceppaloni, dove le auto sono rimaste in sosta in P.zza Rossi antistante la Casa Comunale, i partecipanti sono stati accolti dal Sindaco dr. Claudio Cataudo e dagli Assessori ed hanno visitato il centro storico con l’ausilio e le spiegazioni storico-culturali curate dall’ing. Tranfa.
Alle ore 12.30, come da programma, il lungo corteo delle auto d’epoca si è poi portato nel Comune di Chianche (il cui nome è chiaro riferimento alle “plancae” ovvero ai lastroni poligonali in pietra calcarea di cui i romani si servivano per il lastricamento della strade), atteso dal Presidente della Proloco prof. Antonio Franzese che ha illustrato la storia del Comune e l’importanza del Castello. Non poteva che seguire la degustazione del famoso “Greco di Tufo” ed un giro turistico per le amene contrade della cittadina. Felici e soddisfatti della manifestazione si sono dichiarati sia gli organizzatori di quest’ormai importante raduno che i partecipanti, molti dei quali hanno già rilasciato la propria adesione per l’edizione dell’anno prossimo.