Sannio, l’Eccellenza da Arechi a Paladino

L’eco delle bellezze della nostra Benevento non è ovviamente… circoscritta al ben conosciuto perimetro. Fa fede, ancora una volta e per esempio, questo scritto di Margherita Ranaldo pubblicato sul Levante, che abbiamo il piacere di ospitare.

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(Margherita Ranaldo) – Di due preziosissimi luoghi di culto sanniti vogliamo parlare oggi. Due capolavori, uno assai antico, l’altro recentissimo, che, nel fantasioso immaginario di chi scrive, sembrano intrecciare le loro vicende storiche e civili e tessere una trama narrativa fatta di impegno, tenacia, buona politica, sogni di gloria passata e presente, giochi di luce e sfavillii d’oro nell’ombra. Quella di un troppo lungo anonimato in un caso, e quella forse intimamente sperata, almeno per un po’, nell’altro. La chiesa longobarda di Santa Sofia a Benevento e la piccola chiesetta del Sacro Cuore e dell’Addolorata di contrada Torre, a Paduli, sono due magnifiche perle dell’elegante scrigno sannita ricco di tesori tutti da svelare.

Dal 25 giugno 2011 la chiesa intitolata alla Sapienza (Sofia) nel 760 d.C. dal duca Arechi II è Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’Unesco ha infatti promosso alla World heritage list la candidatura seriale I longobardi in Italia. I luoghi del potere (564 – 774 d.C.). Candidatura seriale. Vale a dire che il complesso monumentale di Santa Sofia costituisce il 46° sito italiano della prestigiosa lista insieme ad altri monumenti: il tempietto longobardo di Cividale del Friuli, il Monastero di Santa Giulia e la chiesa di San Salvatore a Brescia, l’area del Castrum di Castelseprio (Varese), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (Perugia), il Monastero di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo (Foggia).

Questo ulteriore traguardo contribuisce a rendere l’Italia la prima nazione al mondo per numero di siti annoverati tra i patrimoni dell’umanità. Tornando al successo sannita, di "evento memorabile" parla il sindaco di Benevento Fausto Pepe: l’Unesco certifica "che la nostra terra ha già tutte le carte in regola per qualificarsi sulla scena internazionale, come polo di eccellenza della cultura e come sito archeologico-monumentale in grado di attrarre appassionati, cultori e turisti".

Già, i turisti, perché di lungo anonimato abbiamo parlato. Non per addetti ai lavori, cultori o cittadini sanniti, ovvio. Ma al grande pubblico certamente sconosciuta lo era, questa magnifica chiesa dalla particolarissima pianta esagonale. Si spera dunque negli incrementi di visite già registrati da altri siti Unesco: + 30% per fare del capoluogo sannita una città turistica all’altezza del riconoscimento ottenuto.

E di patrimonio civile, ancor prima che artistico e religioso si deve parlare a proposito della chiesa del Sacro Cuore e dell’Addolorata a Paduli eretta in una piccola, ma popolosa contrada del paese dopo 54 anni di alterne vicende e con l’impegno concreto di tutta la comunità. Paduli ha dato i natali a uno dei più grandi artisti contemporanei, Mimmo Paladino. Gli interni della chiesa costruita nel 2006 ed inaugurata il 17 giugno 2011, sono stati interamente concepiti, disegnati e realizzati dal Maestro. "Nel 2010 – afferma il parroco del paese Don Enrico Iuliano – la svolta. Paladino accettò di buon grado di fare la Via Crucis e poi di guidarci nella realizzazione di tutti gli arredi".

Il risultato è un vero capolavoro di elegante sobrietà tesa all’esaltazione dello spirito. Ammirandolo, l’impressione è che si tratti dell’intimo desiderio dell’artista di regalare al suo paese d’origine un luogo in cui forma e sostanza, bellezza e significato, si compenetrino e restino lì a perenne tutela della sacralità di una dimensione umana che trova la sua autenticità nel rapporto con Dio. La dimensione umana si esprime nella fattura stessa degli arredi: parlano di tradizioni contadine, di un passato, ormai anche qui, sempre più lontano. Giochi di ombre riflesse, Via Crucis dal forte impatto emotivo, scranni in frassino, legno della croce di Gesù, croce che, stilizzata, si staglia meravigliosa nel mosaico dorato che la disegna, alla destra dell’altare. Non si può dire altro, anche per rispettare l’intimità e il raccoglimento con cui il paese ha accolto tanta bellezza. Un motivo in più, magari, per visitare Paduli, il Sannio e i suoi tesori.

Ultima notazione:  "Intendiamo affidare al maestro Mimmo Paladino il compito di realizzare il nuovo altare e gli arredi sacri della chiesa di S. Sofia", ha affermato il sindaco di Benevento Fausto Pepe. La storia, le storie continuano e si intrecciano per davvero. Non solo fantasia di chi scrive, dunque, ma forza concreta di un sogno in cui si crede. Ed è solo la fantasia che, questa forza, ha il potere di generarla.