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Questione pini, De Iapinis chiede verità. Domani incontro con l’arboricoltore Sgherzi

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“Domani, 4 giugno, sarà finalmente a Benevento il grande arboricoltore italiano Rocco Sgherzi che, insieme a Giovanni Morelli è considerato tra i massimi esperti di pini in Europa e che nel 2012 fu il protagonista delle verifiche fitostatiche delle alberature di pinus pinea di Villa Borghese a Roma.

Incontrerà a Benevento domattina il sottoscritto e una delegazione del comitatoGiù le mani dai Pini” nelle persone del Presidente Francesco Di Donato e dell’ingegnere Carmine De Gennaro. Vi sarà poi vi sarà un giro perlustrativo nelle zone interessate.” E’ quanto annuncia in una nota l’ex amministratore della città di Benevento, Ambner De Iapinis.

“Inoltre – continua la nota – poiché il legislatore accorda che l’abbattimento degli alberi produce un danno che si può qualificare come irreparabile per l’intera collettività, il sottoscritto e il comitato “Giù le mani dai Pini” stanno per presentare un esposto alla Procura della Repubblica per fare luce e capire se ci furono responsabilità su quello che avvenne l’8 e il 9 marzo 2019, quando furono abbattuti 12 pini di Viale Atlantici.

Il tutto fu deciso repentinamente e solo il giorno 5.3.2019 venne comunicato alla soprintendenza che sarebbero stati abbattuti gli alberi, ben 12 e quasi tutti vicini. Fu relazionato in giunta nella delibera n.63 del 29.3.2019: “lo scrivente si è recato al Viale degli Atlantici per controllare lo stato dei pinus pinea ubicati sul marciapiede. Durante il sopralluogo, da attenta ed ulteriore analisi delle essenze, è emerso che vi sono n.12 piante collocabili in classe D ovvero rischio caduta estremo e che, a parere del sottoscritto, bisognerebbe abbattere nel più breve tempo possibile. Si ravvisano pertanto particolari condizioni di urgenza a salvaguardia di incolumità pubblica” e si da il via alla Barretta Garden per l’abbattimento dei pini. Quindi un’analisi visiva , troppo poco per uno scempio del genere!

Si premette, intanto, che la soprintendenza il 30.10.2018 avvertì il Comune e comunicò che prima di ogni singolo intervento doveva essere attivata la procedura autorizzativa da parte della soprintendenza, fatti salvi gli interventi a carattere di urgenza per la tutela della pubblica incolumità.

Ebbene, ci si chiede come sia possibile che con una semplice visione si stabilisca che quasi tutti stiano per cadere, nello stesso punto e nello stesso giorno, non un albero, ma addirittura 12. Poichè siamo molto perplessi, chiediamo si faccia luce su eventuali responsabilità.

Comunque Sgherzi così si esprime: “ Ho visionato i filmati delle ceppaie degli alberi di pino abbattuti lo scorso anno. Dall’analisi delle immagini non emergono segnali di degradazione del legno imputabili a patologie.” Chiaramente cercheremo di andare fino in fondo al problema.

A quali considerazioni o perizie si è dato peso? Alla perizia Maisto del 18.10.2018? Ebbene, anche Maisto, indicato dalla Barretta Garden, classificava solo 4 alberi in classe D. Oppure alla relazione del 26.2.2019 di Andreotti, basata su una perizia visiva (VTA)? Troppa leggerezza a nostro parere.

Ci sembra alquanto strano che non si sia minimamente tenuto conto della relazione dell’architetto Salomone Megna, componente della commissione di esperti costituita con delibera n.63 del 2019 dalla giunta comunale, il quale presentò, in contrasto con il resto della commissione, una sua relazione in data 31.5.2019 in cui dichiarò testualmente evidenziandolo in giallo: “La questione non è disattivare le protezioni di legge, strumenti voluti dallo stato italiano e dalla stessa comunità sannita, né tantomeno semplificare ed accelerare con un intervento devastante, spinti da un generico senso di pericolo, oppure voler a tutti i costi impiegare dei finanziamenti comunitari a danno del patrimonio esistente. Pertanto occorre tener presente che tutti i pini nel loro insieme son un unicum indissolubile in quanto bene paesaggistico oltre che storico.”

Dice ancora, evidenziandolo sempre in giallo: “Avere la fortuna, spesso immeritata, di custodire un patrimonio culturale e paesaggistico come il nostro, implica inevitabilmente maggiori responsabilità ed oneri: ricordiamo che quanto avuto in eredità non è solo nostro, ma di chi ci ha preceduto e di chi deve ancora venire.”

“Bravo architetto – conclude la nota – la sono onorato che Benevento abbia un professionista e un cittadino come lei, libero di dire la verità e di volare alto.”

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