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Campania, definite le “aree di crisi non complessa”: ci sono anche 41 comuni sanniti

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La Giunta Regionale della Campania, su proposta del Presidente della Regione e dell’Assessore alle Attività Produttive, ha approvato l’indicazione delle Aree di crisi industriale non complessa, ai sensi del DM 4/8/2016, per realizzare programmi di investimento finalizzati alla reindustrializzazione, alla ripresa occupazionale e allo sviluppo economico dei territori interessati. Con questo provvedimento sono state dichiarate Aree di crisi non complessa quelle corrispondenti al 50% delle aree candidabili, per un totale di 2.955.968 abitanti.

Questi i comuni sanniti individuati: Apice, Apollosa, Arpaise, Benevento, Buonalbergo, Calvi, Campoli del Monte Taburno, Casalduni, Castelpoto, Cautano, Ceppaloni, Foglianise, Fragneto L’Abate, Fragneto Monforte, Paduli, Pago Veiano, Paupisi, Pietrelcina, Ponte, San Giorgio del Sannio, San Leucio del Sannio, San Martino Sannita, San Nazzaro, San Nicola Manfredi, Sant’Angelo a Cupolo, Sant’Arcangelo Trimonte, Tocco Caudio, Torrecuso, Vitulano, Forchia, Limatola, Airola, Arpaia, Bonea, Bucciano, Durazzano, Moiano, Montesarchio, Pannarano, Paolisi, Sant’Agata de’ Goti.

I criteri indicati dal Ministero per lo Sviluppo Economico erano legati ai Sistemi Locali del Lavoro, che sono stati selezionati dalla Giunta Regionale sulla base del peso comparato del numero di addetti alle attività manifatturiere, delle superfici destinate alle attività produttive e del grado di dinamismo del tessuto industriale localizzato nei singoli territori.  Allo scopo dell’individuazione delle aree industriali è stata effettuata una ricognizione puntuale, avvalendosi di una prima elaborazione e mappatura realizzata dalla Direzione Generale Attività Produttive e del sistema informativo territoriale (I. Ter Campania). In questo modo è stato possibile scegliere, sulla base di criteri oggettivi, le aree territoriali che, seppure in crisi, presentano un tessuto produttivo in grado di accogliere nuovi investimenti industriali e di esprimere proposte di intervento in linea con le finalità del decreto ministeriale.

Il provvedimento adottato dalla Giunta Regionale contiene tutte le principali aree industriali della Regione. Il conseguimento di questo obiettivo è stato possibile grazie alle integrazioni ottenute nazionalmente dalla Regione Campania, che hanno permesso di limitare alle sole sezioni di censimento delle Città Metropolitane il calcolo della popolazione e di avere altre due flessibilità nell’ambito dei Sistemi Locali del Lavoro. Grazie alla collaborazione dell’Assessorato alle attività produttive del Comune di Napoli, si sono potute includere le fondamentali aree produttive della città, con un minimo carico dal punto di vista demografico. L’esito di questo sforzo è stato un equilibrio tra tutti i territori regionali nella scelta delle aree di crisi. Tanto è vero che sia le principali organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil) sia Confindustria hanno espresso un orientamento favorevole alle metodologie e ai criteri impiegati dalla Giunta Regionale.

La Giunta Regionale ha deciso di attivare anche ulteriori misure volte al rilancio di tutte le aree colpite da una crisi diffusa delle attività produttive, dando priorità ai Comuni esclusi dalle aree di crisi non complessa sia per l’utilizzo dei 48 milioni di euro resi disponibili dal Ministero per lo Sviluppo Economico, in relazione agli Accordi di Programma per la reindustrializzazione in Campania, sia per ulteriori misure già previste negli strumenti di programmazione dei fondi nazionali e comunitari .

Infine, nello stesso atto deliberativo, la Giunta Regionale ha disposto il rapido avvio della definizione delle Aree di crisi complessa, che una volta recepite dal Governo, potranno lasciare spazio ad altri Sistemi Locali del Lavoro per l’ingresso tra le Aree di crisi non complessa.

L’Assessore alle attività produttive Amedeo Lepore ha dichiarato a proposito del provvedimento adottato dalla Giunta: “La Campania è tra le prime Regioni ad avere adottato, dopo un impegnativo lavoro durato alcuni mesi, l’atto sulle Aree di crisi non complessa, che favorisce l’attuazione delle misure nazionali e regionali di rilancio delle attività industriali. Siamo stati capofila dell’iniziativa per la definizione del provvedimento del Governo e della sua migliore applicazione. A questo punto, in Campania disponiamo di un insieme di misure per l’attrazione di investimenti e per lo sviluppo produttivo che non è presente in nessun’altra Regione italiana. Con tutte le misure finora adottate – anche in questa delibera che guarda alla crescita economica dell’intera Regione e non solo ad una parte di essa – siamo in grado di imprimere la svolta che il Presidente De Luca ha tenacemente perseguito per una fase di ripresa produttiva e di sviluppo dell’economia e dell’occupazione in tutta la Campania”.

I COMMENTI – “Con il provvedimento sulle Aree di crisi non complessa la Regione Campania conferma il cambio di passo rispetto alle politiche portate avanti nel passato recependo con grande tempestività le misure nazionali in materia”. Così il consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Agricoltura della Campania, Erasmo Mortaruolo parlando dei programmi di investimento finalizzati alla reindustrializzazione, alla ripresa occupazionale e allo sviluppo economico delle aree interessate.

“I comuni della provincia di Benevento – prosegue Mortaruolo – avranno così nuove misure per attrarre investimenti sul proprio territorio. Come rappresentante del Sannio nel Consiglio regionale della Campania sto profondendo il massimo impegno per favorire sempre di più lo sviluppo armonico di ogni area della nostra provincia garantendo un aiuto concreto alle realtà già presenti e a quelle che investiranno sul nostro territorio. La priorità resta non solo quella di mantenere i livelli di occupazione nella nostra provincia ma anche di potenziarli creando sempre maggiori posti di lavoro per una incisiva stagione di ripresa produttiva e di sviluppo dell’economia del nostro Sannio”.

“L’inclusione di Airola nelle aree di crisi “non complessa”, individuate dalla Regione Campania ai sensi del Decreto Ministeriale del 04 agosto 2016 scorso – scrive Diego Ruggiero, segretario PD Airola e membro della Segreteria Provinciale del PD – è da salutare con soddisfazione. Tale inclusione permetterà alle imprese in loco di accedere a nuove font di finanziamento e rilancio previste dalla legge 181/1989. Ricordo ancora che Airola essendo inclusa nelle Aree di crisi della Campania è ancora destinataria di ulteriori dotazioni finanziarie del Piano Azione e Coesione che sta gestendo Invitalia insieme a Mise e Regione Campania.

Tuttavia oggi appare ancora più stridente il contrasto tra tali impegni governativi per il rilancio delle imprese ed il fatto che centinaia di lavoratori dell’area di crisi di Airola a fine anno perderanno gli ammortizzatori sociali in deroga nel 2017 che il Governo ha ritenuto di prorogare a settembre scorso con il d.lgs 185/2016 solo per le aree di crisi “complessa”. Occorre che le istituzioni, i sindacati e la politica si mobilitino su questo grande tema. Noi siamo pronti a fare la nostra parte.”

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