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Il Comitato No Triv Sannio si prepara allo sciopero contro la devastazione ambientale

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“La questione dei cambiamenti climatici è oggi più che mai alla ribalta. Un nuovo movimento, che si presenta come una voce fresca e giovane nata dalla crisi che bussa alla nostra porta, sta mettendo le generazioni precedenti davanti all’evidenza delle proprie responsabilità, evidenziando l’incapacità e l’inazione che esse hanno dimostrato riguardo al dilagare dell’inquinamento del Pianeta Terra.

Quest’epoca geologica, anche nota come Antropocene, caratterizzata dall’impatto che l’umanità ha avuto sul clima e su tutte le matrici ambientali (acqua, aria, suolo), – scrive i una nota il Comitato No Triv Sannio – pare sia giunta ad un punto di non ritorno, un vero e proprio giro di boa dove è il futuro stesso del pianeta ad essere in gioco. Il nostro domani è indissolubilmente legato alla capacità, che l’umanità dovrà dimostrare di avere, di mettere in discussione i dettami produttivi ed energetici che hanno caratterizzato gli ultimi duecento anni, sin dalla nascita della società industriale.

E’ nostra opinione che l’adesione al 2° Sciopero Mondiale per il Futuro in programma per il 24 Maggio sia dovuta e necessaria. Ci pare che mettere sotto i riflettori la questione climatica sia, inoltre, un metodo per riuscire a guardare in modo più preciso ed effettivo al come sono organizzate le nostre società: il sistema ha infatti già ingerito il dibattito in corso, rielaborandolo in maniera inesatta ed interessata.

Vorrebbero far passare per buona – prosegue il Comitato – quella narrazione secondo la quale ognuno di noi abbia delle responsabilità nei confronti della devastazione ambientale, secondo la quale un cambiamento di stile di vita e di abitudini, da parte di tutti servirà a salvare il nostro pianeta dalla catastrofe alla quale il Capitalismo ci ha condotti.

Siamo ovviamente consapevoli del fatto che ognuno di noi ha delle responsabilità individuali la cui importanza è da tenere altamente in conto, ma pensare che sia questa la chiave di volta, credere che sia il comportamento dei singoli a determinare la crisi climatica, è falso e pretestuoso:

il cambiamento climatico in atto è causato, per pressoché tutta la sua totalità, dalle emissioni delle industrie del capitale (siano esse fabbriche o campi agricoli intensamente ed estensivamente coltivati) e dalla scelleratezza della sua ideologia, volta al sogno della produzione e del  profitto infinito, senza interessarsi dello  spreco conseguente, dello sregolato consumo delle risorse e della mole di rifiuti, sempre più ingestibile, prodotta.

Una narrazione altrettanto delicata è quella, poi, che a nostro avviso contrappone misure energetiche “pulite” ad altre “sporche”, le prime note anche come rinnovabili (eolico, solare, fotovoltaico, idroelettrico, ecc.) e le seconde note come energie da fonti fossili (petrolio, gas, ecc). Nelle nostre terre, dal Fortore al Matese e fino alle valli dell’Ufita e del Calore, il sogno dell’eolico, energia “green” per antonomasia, ha mostrato però il suo vero volto, con una devastazione a tappeto dei territori, crocifissi da centinaia e centinaia di pale che ingrossano i profitti delle società produttrici, sventrando la terra e rapinandola della sua vocazione agricola, restituendo agli abitanti di quei luoghi ulteriore impoverimento, dietro alle promesse (tra l’altro mai mantenute) di abbattimenti dei costi delle bollette e di autarchia energetica.

L’intera mole di questo gigantesco sistema di produzione energetica non è dunque finalizzato al miglioramento delle condizioni di vita di tutti, bensì a fare arricchire quei pochi che ne detengono il monopolio. Aziende e multinazionali, come quelle dell’energia, vedono aumentare i propri introiti e le quote in Borsa, mentre i territori a cui promettono sviluppo e ricchezza ne ricevano solo saccheggio e devastazione.

Siamo dell’opinione – conclude il Comitato No Triv Sannio – che la battaglia in gioco non riguardi la salvezza del pianeta, bensì la salvezza della specie umana, e che anche le politiche “ecologiche” siano, in realtà, fumo negli occhi per non affrontare il vero problema, ovvero che il Capitalismo non è un sistema economico sostenibile. Abbiamo per questo stabilito una serie di iniziative pubbliche in vista dello Sciopero Mondiale del 24 Maggio, dove parleremo dell’impatto del petrolio, di cosa significhi vivere con una trivella petrolifera affianco, di come quella dell’estrazione petrolifera sia una strada senza ritorno e senza guadagno”.

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