ECONOMIA
Coronavirus, primi effetti della psicosi in città. E il negozio chiude: ‘I clienti hanno paura’

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Gli effetti del coronavirus iniziano a manifestarsi anche a Benevento. Non parliamo, per carità, dei sintomi del virus. Nella nostra provincia i casi sono al momento e per fortuna soltanto due. Quello che però si sta concretizzando, giorno dopo giorno, è una situazione di impotenza. La sensazione di combattere una guerra contro un nemico ‘invisibile’, che si alimenta delle nostre paure, che si nutre della psicosi collettiva diventando sempre più forte, trasformando irrimediabilmente la nostra quotidianità e soprattutto la nostra normalità.
Proprio per questo fa riflettere il cartello esposto da un esercizio commerciale di Benevento che, proprio come la decisione assunta dal Governo per scuole e università, ha scelto di rimanere chiuso fino a domenica 15 marzo. Il motivo? “La gente ha paura”.
Dunque, il gioco non vale la candela: le spese da sostenere non valgono l’apertura del locale. Un messaggio, quello dei negozianti, che fotografa a pieno un momento drammatico per l’economia nazionale, che si riflette inevitabilmente anche a livello locale.
I primi ad abbassare le serrande erano stati i negozi cinesi. Parcheggi vuoti, scaffali pieni di merce e poca gente: i negozianti cinesi, nonostante i super sconti applicati ai pochissimi clienti, avevano deciso di prendersi una pausa molto forzata.
Ora, però, la psicosi sta mettendo in crisi tutte le imprese. Persino i cinema e i centri commerciali sembrano aver accusato il colpo. A Benevento e provincia sono state annullate non solo tutte le manifestazioni culturali in programma, ma anche gli arrivi di turisti nei prossimi week end: salterà addirittura la storica Fiera di San Giuseppe, che ogni anno ospita davanti allo stadio ‘Vigorito’ stand di prodotti artigianali ed enogastronomici, di macchinari e prodotti agricoli di ogni genere.
Nei giorni scorsi era stata Confcommercio Benevento a lanciare l’allarme: il presidente Nicola Romano aveva annunciato l’attivazione d uno sportello per raccogliere le diverse esigenze.
Serve un intervento immediato: la crisi investe ogni settore, a cominciare da quello del trasporto, ma anche quello ricettivo, turistico e della ristorazione. La politica, a partire dalle istituzioni locali, deve far sentire la sua voce immaginando misure straordinarie. Il contagio rischia di avere conseguenze pesantissime sul tessuto delle piccole, medie e grandi aziende e del commercio locale. Quel cartello è un grido d’allarme, che deve essere ascoltato.