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Puglianello e il sindaco Rubano dicono “no” alla centrale a biogas
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La mega centrale a biogas a Puglianello non si farà. Lo ha ribadito con fermezza, nel corso di un acceso Consiglio comunale, il sindaco Francesco Maria Rubano, rispondendo ai quesiti della minoranza pregni di allusioni che il primo cittadino ha smontato un pezzo dopo l’altro, documenti alla mano, e lo hanno spiegato in modo chiaro ed inequivocabile i vari consulenti ed esperti incaricati dall’amministrazione comunale.
Rubano ha portato in aula le fatture regolarmente pagate alla emittente di cui si è servito in campagna elettorale, di cui è proprietario uno dei soci della Sannio Biometano Arls, ovvero la società che ha depositato il progetto per la centrale a biomasse, ha controbattuto le tesi della opposizione sottolineando l’incoerenza tra dichiarazioni di voto contrario rilasciate ai giornali e la successiva astensione in aula e, infine, ha provato a stanare i tre del gruppo consiliare “Puglianello Insieme” affinché delucidassero sulla posizione di apertura verso la costruzione dell’impianto a biogas emersa nel Consiglio del 2 settembre scorso.
Il primo cittadino ed ex vice-presidente della provincia, visibilmente stanco, ha anche precisato e più volte sottolineato che “la sua posizione è espressione del volere della cittadinanza che intende opporsi con tutte le sue forze ad un insediamento oltremodo dannoso per il territorio.”
Ne è nata un’accesa discussione in aula che si è placata solo con gli interventi degli esperti, primo fra tutti l’ex assessore all’Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, consigliere politico del sindaco per le politiche ambientali. Romano ha spento sul nascere le polemiche, snocciolando le innumerevoli e insindacabili ragioni per le quali non esiste alcun presupposto per la realizzazione della centrale.
I consulenti ambientali, Angelo Mocerino ed Emanuele Scafuto, sono entrati nei dettagli tecnici spiegando punto per punto le criticità del progetto e le carenze all’interno dello stesso sul piano della salvaguardia ambientale, delle stringenti leggi in materia, dello smaltimento di rifiuti e acque reflue, degli odori nauseabondi e della circolazione esasperata di automezzi pesanti che ne deriverebbero e anche sulle metodologie di presentazione della domanda, redatta tramite compilazione di Procedura Abilitativa Semplificata (P.A.S.) al Comune quando, invece, sarebbe stato necessario il rilascio di un’Autorizzazione Unica le cui competenze sono della Regione Campania.
Ha chiuso i lavori l’onorevole Antonio Barbieri, legale di fiducia dell’amministrazione che ha curato la costituzione in giudizio a tutela del Comune di Puglianello dopo il ricorso al Tar posto in essere dalla società Sannio Biometano Arls, che ha rassicurato la cittadinanza sulla linearità, sull’efficacia e sulla pertinenza delle azioni messe in campo dal sindaco e dall’amministrazione comunale a tutela del territorio.
Barbieri ha anche tranquillizzato sull’infondatezza delle preoccupazioni della minoranza in ordine al meccanismo del silenzio-assenso che sarebbe scattato trascorsi 30 giorni dal ricevimento della P.A.S da parte del Comune di Puglianello, che nei giorni successivi alla presentazione della domanda, depositata il 23 luglio, era impegnato in vari confronti con cittadini, associazioni, agricoltori e consulenti per valutare il da farsi e l’impatto sulla comunità.
Le dichiarazioni nel servizio video