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ENTI

Bilanci partecipate e dimensionamento scolastico: discussione in Consiglio Provinciale

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Riunito stamani il Consiglio provinciale di Benevento sotto la presidenza di Claudio Ricci. Prima di dare avvio ai propri lavori, Il Consiglio, su proposta del Presidente Ricci, ha osservato un minuto di raccoglimento per esprimere solidarietà ad Angelo D’Angelo, funzionario dell’Ente, per la tragica scomparsa del figlio Luca, ingegnere di Rete Ferroviaria Italiana.

Sempre prima dell’avvio dei lavori, il presidente Ricci ha ringraziato l’assessore del Comune di Benevento ed ex consigliere provinciale Luigi De Nigris che ha voluto portare di persona il saluto allo stesso presidente e agli ex colleghi. Prendendo brevemente la parola, l’Assessore De Nigris ha dichiarato di aver voluto salutare dopo la sia pur breve esperienza alla Rocca dei Rettori. “Credo sia doveroso per me dire che, nell’ambito politico, una volta finita la partita, io intenda abbracciare tutti. Mi scuso se talvolta ho trasceso nel corso della discussione politica che si è sviluppata in Aula: non intendevo offendere alcuno di voi, ma mi sono fatto prendere dalla foga oratoria. Data la delega che mi è stata affidata auspico una interlocuzione istituzionale tra Comune e Provincia per portare avanti iniziative che possano essere utili alle nostre comunità”.

E’ quindi intervenuto il consigliere Carmine Montella che ha voluto ricambiare i saluti, affermando che De Nigris non ha mai mancato di rispetto ad alcuno e che “gli scontri in Aula sono sempre stati di natura esclusivamente dialettica nella convinzione di ciascuno di fare qualcosa a difesa degli interessi del territorio”.

Si sono associati i consiglieri Giovanni Campobasso ed il vice presidente Francesco Maria Rubano.

Il presidente Ricci ha quindi augurato a De Nigris le migliori fortune politiche e lo ha pregato di estendere i saluti a tutto il Consiglio comunale del capoluogo. Si è quindi passati alla discussione dell’Ordine del giorno.

Dopo l’approvazione dei Verbali sedute del Consiglio del 06.12 e del 12.12.2017, il Consiglio ha affrontato i tre argomenti concernenti sostanzialmente la stessa materia e cioè il Bilancio della Società partecipata Asea. Ha relazionato il consigliere provinciale Giuseppe Ruggiero, delegato al Bilancio, il quale ha innanzitutto sottolineato la difficoltà di discutere su un Bilancio come quella di una Società, quale l’Asea, che, come accade per tutte le altre Società, ha una valenza ed una prospettiva triennale, mentre a fare da Ente controllore è la Provincia che, per legge, può approvare solo un Bilancio a valenza annuale. Ruggiero ha aggiunto: “C’è una evidente contraddizione nel nostro ordinamento generato dalla legge 56 del 2014: esso comporta un paradosso dal quale bisogna in qualche modo uscirne. Basti pensare che, se si ragiona sul contratto di servizio a favore dell’Asea per la gestione del controllo delle caldaie sul territorio di tutti i Comuni della provincia eccetto il capoluogo, ebbene la Provincia lo può approvare in proroga solo per un anno solare”. Quindi Ruggiero ha evidenziato come il Bilancio Asea presenti un avanzo di 4.000 Euro e dunque dal punto di vista contabile non presenta problemi. Egli ha peraltro sottolineato i risparmi gestionali già realizzati dalla Società (la sede dell’Asea non è più presso un edificio privato, ma presso uno di proprietà della Provincia; etc.).

Il presidente Ricci ha condiviso le preoccupazioni espresse da Ruggiero ed auspicato che il Parlamento ponga al più presto fine al guazzabuglio venutosi a creare con la legge 56 e che dunque operi una riforma delle riforma delle autonomie locali che sia meno dissennata.

Passando quindi alle votazioni, sul secondo punto all’Ordine del giorno: “A. S. ASEA.: Piano programma e bilancio pluriennale 2017/2019”, la proposta è stata approvata con 6 voti a favore e 2 astenuti (Montella e Pepe).

Sul terzo punto: “A. S. ASEA – Bilancio di esercizio 2016”, la proposta è stata approvata con 6 voti a favore e 2 astenuti (Montella e Pepe).

Per il quarto punto: “Proroga affidamento alla A.S. Asea del servizio (attuato con i criteri generali previsti dal regolamento tecnico provinciale) di ispezione e controllo degli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici”, la proposta ha dato 7 voti a favore e 1 astenuto (Pepe).

Si è quindi passati al quinto punto: “Bilancio consolidato Gruppo Provincia di Benevento relativo all’esercizio 2016”, ancora su relazione del Consigliere Ruggiero. Il Bilancio consolidato comporta siano trattati gli argomenti della gestione della Società partecipate da parte dell’Ente e cioè: l’Asea; la Società Samte, istituita per legge per la gestione del ciclo dei rifiuti; e la Sannio Europa, società di servizi amministrativi.

Ruggiero, ricordato quanto già detto a proposito di Asea, ha quindi illustrato la posizione di Samte che, al momento, lamenta un mancato introito da parte di numerosi Comuni che non hanno provveduto a pagare quanto dovuto a seguito delle tariffe dei servizi. In particolare il Comune di Benevento, che è il più popolato del Sannio, è il debitore maggiore, ma di fatto è inattaccabile in quanto è in dissesto dichiarato e quindi il recupero del credito è bloccato.

Questa situazione, che nei mesi scorsi ha generato una procedura di concordato preventivo, sollecita, ha detto Ruggiero, non solo la ricerca dei debitori, ma anche l’ammodernamento delle strutture produttive dei grandi impianti come lo Stir di Casalduni. A tale proposito Ruggiero ha ricordato che un recente accordo di programma tra Provincia, Regione e Samte stessa riguarda il potenziamento e l’ammodernamento dell’impianto soprattutto per la lavorazione della frazione umida.

Questa frazione al momento costituisce un costo esorbitante per tutti i cittadini perché la stessa per il trattamento finale viene inviata fuori Provincia a costi esorbitanti. Il Bilancio Samte comunque non è deficitario, anche perché molti Comuni debitori stanno regolarizzando la propria posizione: d’altra parte le tariffe della Samte sono le più basse di tutta la Regione e dunque sono competitive.

Proseguendo nella sua disamina, Ruggiero ha evidenziato che Sannio Europa, altra Società partecipata, presenta maggiori problemi; tuttavia, la stessa vanta anche delle commesse di lavoro da parte della stessa Provincia per servizi a suo favore.

Il presidente Ricci è quindi intervenuto per sottoscrivere integralmente la relazione di Ruggiero. Egli ha sottolineato la potenziale gravità del problema costituito da un eventuale fallimento Samte: “Se si blocca questa Società si blocca l’intero ciclo di rifiuti della raccolta dei rifiuti nel Sannio. Ribadisco che le tariffe praticate da Samte sono le più basse della Campania. Per questo rivendico con orgoglio il risultato di avere lavorato intensamente per tenere in attività questa Società, contribuire alla salvaguardia dei posti di lavoro e consentire una buona tenuta complessiva del ciclo dei rifiuti. Confesso di non aver capito la polemica intentata nei confronti della Provincia da parte di Casalduni per l’accordo di programma per lo Stir.

Questo impianto è presente da decenni in quel Comune: ebbene, noi vogliamo spendere 12 milioni di Euro per migliorarne il funzionamento e renderlo più sicuro. Peraltro voglio ricordare che il Presidente della Regione si è impegnato, su mia sollecitazione, alla rimozione delle ecoballe di Toppa Infuocata nella vicina Fragneto Monforte. E’ anche questa una questione che ereditiamo dalla scellerata Gestione Commissariale, chiusa finalmente nel 2009. E, peraltro, io stesso sono ansioso per la sua risoluzione e sarei felicissimo che venissero rimosse quelle ecoballe perché la manutenzione dei siti di discarica commissariale, cui siamo obbligati per legge, è posta a carico di tutti i cittadini della Provincia ed anche per questo i costi della gestione del ciclo dei rifiuti sono elevati, seppure siano i più bassi in Campania. Aggiungo che alcune discariche commissariali sono sotto sequestro da parte della Magistratura: quindi, queste questioni sono una vera e propria spada di Damocle sul capo di tutti noi”.

E’ quindi intervenuto il consigliere Carmine Montella che ha dichiarato: “Lo Stir è certamente presente da anni a Casalduni, come diceva il Presidente; ma chiedo al Presidente una maggiore condivisione con le Amministrazioni comunali di Casalduni e con quelle vicine sulle scelte insediative e sugli interventi di potenziale mento e miglioramento di quella struttura. Bisogna fare in modo di trovare una base comune di discussione per giungere ad una attenuazione dell’impatto ambientale”.

Il provvedimento è stato Approvato con 6 voti a favore, 1 contrario (Pepe) e 1 astenuto (Montella).

Si è quindi passati al sesto punto: “Piano provinciale per il dimensionamento e la programmazione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2018/2019. Ratifica”. Sull’argomento ha relazionato il Consigliere provinciale delegato Giuseppe Di Cerbo, che ha dichiarato: “Questo non è un formale atto di approvazione, anche perché vi è stata una forte polemica soprattutto in Valle telesina, in particolare per quanto riguarda un indirizzo richiesto dal “Telesi@” di Telese Terme, che noi abbiamo giudicato positivamente, ma che non ha trovato d’accordo il Sindacato. Ebbene debbo notare che forse il Sindacato vuole assumere una competenza di natura politica; ovvero il Sindacato ritiene di poter giocare una partita di natura politica che fino a qualche tempo era di competenza della Provincia, ma che, poiché si voleva abolire proprio la Provincia, qualcuno ha individuato per se stesso un possibile spazio in più di manovra. Eppure noi come Provincia ci siamo ancora e dunque dobbiamo assumere le nostre decisioni, altrimenti non si capisce che cosa ci stiamo a fare. Noi abbiamo votato un provvedimento che non voleva in alcun modo essere di danno ad una comunità, come pure è stato sostenuto, ad esempio dal sindaco di Cerreto Sannita che ha ritenuto lesa la offerta formativa del proprio comune. Spero che questo consesso ratifichi la deliberazione presidenziale, anche perché noi dobbiamo ancora passare al vaglio della Regione Campania, che molto spesso non ascolta le esigenze del nostro territorio. Non esito a dire che in Regione si seguono interessi anche di natura diversa da quelli della politica sebbene Provincia e Regione siano entrambe espressioni del PD”.

E’ quindi intervenuto il consigliere Mario Pepe: “Noi dobbiamo convocare le comunità e gli amministratori su questo tema delicato, perché se non lo facessimo si impoverirebbe il ruolo della stessa Provincia che invece cerchiamo orgogliosamente di difendere quale polo di partecipazione democratica delle comunità. Non possiamo ridurci ad essere un ente solo formale, ma dobbiamo lavorare insieme ai territori. Purtroppo questo provvedimento è nato “intramoenia” su un tema così importante come la formazione e la scolarizzazione: il problema è che noi rischiamo di spogliarci delle nostre prerogative sui temi centrali della cultura e della formazione.

Un Comune non può cadere nel deserto sociale-culturale che è conseguenza inevitabile con la chiusura delle Scuole. Noi, quali amministratori delle aree interne, dobbiamo chiedere con forza la modifica della legge vigente in materia di dimensionamento scolastico in relazione alla difficoltà dei nostri territori di poter rientrare nei rigidi parametri di popolazione che sono facilmente raggiungibili nella fascia costiera. A questo proposito io penso che sia necessario un apporto dell’Università di Benevento per approfondire la questione dei numeri dei bacini di riferimento della popolazione. La legge di solito nasce da una lettura dinamica del territorio: in presenza di spopolamento, emarginazione, stagnazione etc. ebbene in tale caso dobbiamo invocare il cambiamento della legge vigente, che è contrario ad ogni principio di autonomia civile e politica delle istituzioni”.

Il presidente Ricci ha quindi preso la parola ed ha così concluso: “Devo registrare il fatto che spesso il Sindacato insegue interessi corporativi. Invece io ho cercato con la mia deliberazione di tenere la barra a favore del territorio. Sulla questione della legge che governa il dimensionamento è certamente da modificare, come io stesso ho più volte sottolineato”. La proposta è stata quindi approvata con 6 voti a favore, 1 contrario (Pepe) e 1 astenuto (Montella).

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