SANNIO
Morcone, il Comitato civico: “Il presidio antieolico non è abusivo. Abbiamo il diritto di protestare”
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“Durante 10 anni di lotta all’eolico selvaggio sulla nostra montagna ne abbiamo dovute vedere di “cotte e di crude”, ma l’ultima lettera ricevuta dalla nostra Amministrazione ci ha davvero colti di sorpresa”. Così in una nota il Comitato civico “A Tutela e Salvaguardia della Montagna di Morcone”.
“Si tratta – spiegano gli attivisti – di una “strana comunicazione” con la quale il Responsabile dell’Ufficio Tecnico del nostro Comune, Bruno Parlapiano, ha disposto la rimozione immediata per abuso edilizio del box in lamiera (identico a quello utilizzato dalle imprese edili nei cantieri, per intenderci) adibito a presidio antieolico dal Comitato “A Tutela e Salvaguardia della Montagna di Morcone” e dagli allevatori della Montagna di Morcone. Insomma, secondo il ligio dirigente comunale il “box in lamiera” sarebbe stato installato in assenza di titoli abilitativi ed è, pertanto, assoggettabile al regime normativo del permesso di costruire in assenza del quale andrebbe rimosso.
Pronta è stata la risposta dei proprietari del terreno indiviso su cui è allocato il predetto box che non hanno avuto dubbi sul fatto che per quel presidio non è richiesto alcun permesso di costruire, così come chiarito nel Testo Unico in materia edilizia – aggiunge la nota -. Riflettendo sullo spiacevole episodio non si può fare a meno di chiedersi perché un’Amministrazione, ora così rigorosa nei confronti degli allevatori in protesta, non sia mai intervenuta fino ad oggi per contrastare le tante, forse troppe, irregolarità commesse negli iter autorizzativi contradditori e non proprio lineari dell’eolico morconese? Perché la stessa rigorosa Amministrazione non osserva essa stessa le svariate prescrizioni previste nel Decreto che ha autorizzato l’eolico sulla nostra montagna, come, ad esempio, la redazione di un PAF vigente? Scapitozzando di 11 metri le nostre montagne assicurerà la realizzazione di un intervento eco-compatibile sotto tutti gli aspetti che produca il minore impatto sulle esigenze di tutela dell’ambiente e di conservazione della forma originaria del territorio presidiate dal vincolo di uso civico, come prescritto dal predetto decreto?
Il sito individuato per l’installazione delle pale – spiegano dal Comitato – comprende territori di incomparabile bellezza e di straordinaria valenza paesaggistica, archeologica e naturalistica. E’gravato da usi civici, fa parte di un’area SIC (n. 31 “Pendici meridionali del Monte Mutria”), è sottoposto a vincolo idrogeologico (la catena del Matese rappresenta il più grande serbatoio di acqua di sorgente dell’Italia Centro-Meridionale), a vincolo paesaggistico ed è a rischio sismico in quanto l’intero territorio comunale è stato classificato Zona Sismica di prima categoria…eppure…l’eolico “s’adda fare”, costi quel che costi! All’art. 1 dello Statuto del Comune di Morcone c’è scritto che “Il Comune di Morcone è un Ente locale autonomo, rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo, perseguendo il pubblico interesse e quello della comunità amministrata sia nei rapporti che si svolgono e si esauriscono nell’ambito del proprio territorio sia nelle relazioni di carattere sovracomunale con altri soggetti e ordinamenti.” In base a questo articolo statutario la nostra Amministrazione come fa a curare gli interessi e a promuovere lo sviluppo dei pastori morconesi se al posto dei pascoli permanenti ha programmato di far sorgere un mega impianto eolico formato da 19+15+16 pale di 150 metri? Come persegue il pubblico interesse e quello della comunità amministrata se regala alle multinazionali del vento un territorio di vitale importanza per noi cittadini che costituisce il nostro principale polmone verde e bacino d’acqua di sorgente potabile?
Noi – sottolineano gli attivisti – non riusciamo a dare una risposta sensata a questi ed altri quesiti inspiegabili per un’Amministrazione che dovrebbe rappresentarci per legge e che dovrebbe manifestare al nostro fianco contro un’inaccettabile devastazione a fini privati di siti non idonei all’installazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili. Le nostre montagne sono beni paesaggistici e di particolare pregio ambientale e, questo lo dice la legge e non solo gli allevatori in protesta, i comitati civici e gli attivisti ambientali.Allora perché alle società eoliche tutto è permesso nei nostri territori e per la casetta del presidio, palesemente opera rientrante nei casi di “attività di edilizia libera”, occorrerebbe la licenza edilizia? Niente e nessuno può fermare la nostra pacifica battaglia contro l’eolico selvaggio che continuerà con il presidio ed in altri sedi, anche penali, fino a quando il pericolo di devastazione eolica sarà scongiurato per sempre e la nostra montagna produttiva sopravviverà intatta alla volontà di coloro che, con le pale eoliche, ne vogliono decretare la morte!”.
Alex
13 Apr, 2017 a 14:54
l’impianto eolico “s’adda fare” perchè sono soldi che entrano nelle “tasche” dell’amministrazione comunale ovvero nelle tasche di pochi cittadini di Morcone.