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Spina Verde, Persico (M5s): “Ancora promessa non mantenuta, ma non è novità”
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“Come candidata e come residente al Rione Libertà, il Rione in cui sono nata a cresciuta, “vivo” in prima persona, nonché, con sommo dispiacere, i problemi riguardanti la famosa Spina Verde, che, secondo il nostro Sindaco Fausto Pepe, si sarebbe dovuta inaugurare ieri, in data 15 aprile 2016. Lo ha dichiarato davanti a tutta la stampa presente durante il suo tour. I cittadini di Benevento sono abituati ad ascoltare le promesse, che poi inesorabilmente non vengono mantenute, ma qui al Rione Libertà di queste false promesse ne abbiamo davvero ascoltate assai”. Lo scrive in una nota Anna Rita Persico, candidata alla prossime amministrative con il Movimento 5 Stelle.
“Sono quasi 9 anni – aggiunge – che questo cantiere langue, ed in tanti ci chiediamo quando potrà mai essere completato. Il danno è grave per tutto il Rione. Per non parlare dell’immondizia, dei topi e naturalmente della vandalizzazione della struttura, che subisce tutto ciò senza alcun controllo. I disagi nel quartiere sono sotto gli occhi di tutti.
Secondo la vecchia politica, – prosegue l’esponente grillina – nei quartieri popolari si raccoglie il maggior consenso di voti. Spero che stavolta gli abitanti del mio quartiere capiscano che così non si può andare avanti e che si deve dare una svolta ad una situazione che ormai è divenuta drammatica. Non basta tagliare l’erba nei prati, ripavimentare qualche marciapiede, tra l’altro in una maniera ignobile, realizzare cioè la Spina Verde, senza raggiungere un accordo con lo IACP per la sistemazione interna ed esterna di palazzi fatiscenti.
Ogni giorno, girando per le strade ed i palazzi del mio Rione, – conclude Persico – osservo come “invecchiano” per (oramai) eterna trascuratezza, eterno abbandono… Oltre il ponte Sabato, sembra quasi di essere in un’altra città, in un’altra nazione, dove gli abitanti vengono ricordati solo in periodo elettorale, per poi relegati nel dimenticatoio con i loro problemi irrisolti. La riscossa può avvenire anche nella consapevolezza che questo stato di cose potrebbe (dovrebbe!) cambiare all’interno della cabina elettorale, non dimenticando, all’improvviso, tutte le proteste fatte in questi anni. Altrimenti le nostre parole varranno quanto quelle di Fausto Pepe, cioè nulla”.