Associazioni
Istruzione e sanità, “Io X Benevento” in campo per la trasparenza
Ridurre le liste d'attesa all'ospedale "Rummo" e chiedere maggiore trasparenza all'istituto "Bosco Lucarelli". "Io X Benevento" chiede chiarezza.Ascolta la lettura dell'articolo
Un Osservatorio, composto da tecnici e professionisti, capace di analizzare le problematiche cittadine e, soprattutto, trovare delle soluzioni. E’ la premessa alla base dell’attività che l’associazione “Io X Benevento” sta mettendo in campo negli ultimi mesi.
“Si tratta di una battaglia nel nome della trasparenza e della legalità”, ha spiegato il presidente Giuseppe Schipani, ospite negli studi di Ntr24.
Due i temi principali analizzati, recentemente, dal gruppo di studio: il primo relativo all’istituto “Bosco Lucarelli” e il secondo legato all’attività dell’azienda ospedaliera “Rummo”.
“Il tema dell’istruzione ci sta molto a cuore – ha commentato Schipani – perché coinvolge le nuove generazioni e la loro crescita umana e culturale”. La questione è legata alla gestione della scuola: negli scorsi mesi, infatti, sono state avanzate diverse richieste di accesso agli atti in merito alla gestione economica e non solo, che fa riferimento agli anni 2010 /2016.
“L’obiettivo – ha aggiunto il presidente – è quello di capire come viene gestita la scuola per permettere ai genitori di scegliere con serenità il futuro dei loro figli. Fino ad oggi, però, non abbiamo avuto accesso agli atti”. Un diniego che la scuola ha motivato con una nota ufficiale, dello scorso 23 febbraio, nella quale spiegava le ragioni della mancata trasmissione dei documenti.
Dall’istruzione alla sanità. Dopo l’interesse per le liste d’attesa del reparto di Neurochirurgia, “Io X Benevento” è scesa in campo anche per chiedere spiegazioni in merito ai lavori di ampliamento dell’importante reparto del nosocomio cittadino.
A questo si aggiungono le segnalazioni sulle lunghe liste d’attesa per il reparto di Chirurgia vascolare. “In questo caso – ha spiegato Schipani – c’è una delibera che prevede due interventi: uno da 400mila e l’altro da 900mila euro per i lavori di adeguamento delle degenze e del blocco operatorio, ma è ancora tutto fermo”.
L’associazione ha anche richiesto di conoscere la domanda sanitaria del territorio per contribuire, con idee e proposte, a modificare l’Atto aziendale che a breve dovrebbe essere approvato.
“Su questa questione, però, non abbiamo avuto risposte. L’amministrazione di un Ente Pubblico che impiega un patrimonio che proviene dai cittadini – ha concluso il presidente – non può essere confusa con una gestione privata”.
L’intervista nel servizio video.