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Mensa scolastica, è ancora caos: il 26 presidio delle mamme a Palazzo Mosti. Corona: “Deve intervenire il prefetto”
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GUARDA VIDEO Tre mesi dopo l’inizio dell’anno scolastico regna ancora il caos per quanto riguarda il servizio mensa. Come è noto, lo scorso 20 novembre, Palazzo Mosti aveva affrontato la questione, in seguito alla decisione del Tar Campania nata dal ricorso della ditta Quadrelle 2001.
Nella stessa giornata il dirigente comunale ai servizi sociali, Giuseppe Moschella, aveva annullato la gara d’appalto, a causa dell’assenza di alcuni documenti delle due ditte che avevano preso parte al bando.
Una situazione complessa che, questo pomeriggio, è stata affrontata all’istituto “San Filippo” dai rappresentanti dei genitori di diverse scuole cittadine, dagli ex lavoratori della Ristorò (senza lavoro da otto mesi), dall’associazione Altrabenevento e da alcuni attivisti del Movimento 5 Stelle.
Un confronto operativo che è servito per chiarire alcuni aspetti, ma soprattutto, per programmare le prossime azioni di lotta. Si partita il prossimo 26 novembre con lo “sciopero della Mamme”. I genitori, infatti, saranno in presidio di fronte Palazzo Mosti e successivamente consegneranno un documento al prefetto, Paola Galeone. “Un’iniziativa simbolica – spiegano le famiglie – visto che non abbiamo più fiducia nel Comune”.
Intanto, si pone il problema dell’alimentazione dei piccoli studenti che continuano a mangiare panini a pranzo.
Per ovviare al problema, l’amministrazione sta pensando di attivare una procedura negoziata che consentirà l’avvio della mensa dal prossimo 9 dicembre fino al 29 febbraio. Una soluzione che, però, non soddisfa né i genitori, né i Cinquestelle e neppure Altrabenevento.
“Ci vuole un intervento più autorevole – ha sottolineato il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona – e la Prefettura deve partecipare e controllare la procedura negoziata, per garantire qualità e correttezza. Il Comune – ha aggiunto – non è stato in grado di gestire la situazione”.
Il riferimento è al capitolato d’appalto speciale. “Avevamo fatto delle proposte concrete già nel luglio scorso – ha commentato Corona -, ma nessuno ci ha ascoltato ed oggi ci troviamo con un gara d’appalto sospesa”.
Per l’associazione, la soluzione resta quella di adeguare il centro cottura comunale con i fondi dall’amministrazione. Una scelta che dovrebbe garantire, almeno per i luoghi di preparazione dei pasti, gli standard qualitativi europei.
Le dichiarazioni nel servizio video