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Ex Consorzi Rifiuti, la lettera di Piero Mancini: “A che punto è la notte?”
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“Da ben sessantasei mesi i dipendenti dei tre Consorzi sanniti sono prigionieri di una tragedia assurda. Cartina di tornasole che evidenzia l’inadeguatezza dei sindacati, una decina, nella gestione di una vertenza diventata sempre più inestricabile proprio per le loro marchiane iniziative, a dir poco, suicide.
Avendo, infine, compreso il loro miserevole fallimento si sono, da tempo, ammutoliti. Hanno gettato la spugna! Alla distanza sono rimasto il solo che ancora, sporadicamente, interviene per far conoscere alla pubblica opinione, e ai miei ex colleghi, a che punto è la notte. Una notte lugubre, che non passerà mai!
Comunico notizie che tutti i sindacati, per motivi in/comprensibili, vorrebbero tenere ben occultate ai lavoratori. Questa pubblica e utile attività non piace ad alcuni che, ben volentieri, mi riempirebbero di legnate.
La notizia, basata su certa documentazione, di cui voglio rendere edotta la pubblica opinione, e i miei ex colleghi, a mio modesto parere, merita di essere presa in seria considerazione.
In data 03/11/2015, il Giudice del Lavoro Claudia Chiariotti, del Tribunale di Benevento, ha emesso Ordinanza afferente il ricorso intentato da un lavoratore dipendente del Consorzio Bn1 contro il licenziamento avvenuto in data 17/02/2014. Il lavoratore ha fatto ricorso sostenendo l’illegittimità del provvedimento consortile in quanto non applicabile, nel caso in questione, la normativa in materia di licenziamenti collettivi, legge 223/91, trattandosi di pubblico impiego.
Il lavoratore, come molti altri ancora oggi sostengono, ha sottoposto al giudizio una tesi che ha procurato tanti danni a tutti i 124 ex dipendenti dei tre Consorzi sanniti.
Riassumendo l’Ordinanza: “Deve ritenersi che siamo in presenza di rapporti di lavoro non qualificabili come pubblico impiego ed ai quali, pertanto, trova applicazione la disciplina di cui alla legge n 223/91 in materia di licenziamenti collettivi“. Il Giudice ha dato torto al lavoratore che dovrà pure risarcire il Consorzio. Sono sicuro che il lavoratore non si arrenderà facilmente e presenterà altre istanze: una storia infinita che ha purtroppo coinvolto più di cento famiglie!
Questa ordinanza è importante perché utilizzandola si può, e deve, riaprire il tavolo tra Ormel e sindacati per il riconoscimento della Cassa integrazione.
Ciò dal 27 luglio 2010 fino alla data del legittimo e definitivo licenziamento, 17/02/2014. Se è vero che gli ammortizzatori sociali non sono appannaggio del lavoratore pubblico, che ha un contratto più garantista in termini di licenziamenti, lo sono ancora, in diversa consistenza e durata, per i lavoratori non pubblici.
Per tali motivi concreti e legittimi è opportuno che i tre commissari liquidatori e i sindacati esperiscano le dovute formalità per far convocare una riunione dell’Ormel che abbia all’ordine del giorno la riapertura del fascicolo riguardante il riconoscimento della Cig agli ex dipendenti dei tre Consorzi sanniti.
Dal mese di luglio 2010 al 17/02/2014 intercorrono 37 mesi. Qualora la cig fosse riconosciuta ai lavoratori spetterebbero circa 30mila euro. Sarebbero come la manna caduta dal cielo per le disastrate situazioni economiche di tante famiglie. Sapranno tutti i sindacati trovare una strada comune per perseguire la concreta diminuzione dei danni arrecati e far ottenere gli ammortizzatori sociali a tante disperate famiglie?
Personalmente sono pessimista: nessuno farà niente, sono passati più di cinque anni. Troppi per riaprire una pratica vecchia e archiviata da tempo! Chi è causa del proprio male pianga se stesso. Ovvero, cari ex colleghi, più terra terra: abbiamo perso filippo e pure il panaro. Viva il lavoro pubblico, e pure tutti i pifferai di cui vi siete fidati”. (Piero Mancini)