CULTURA
Airola, il messaggio di pace della mamma di Ciro Esposito: “Lo sport è aggregazione. Mio figlio ucciso in un agguato”
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E’ un messaggio di pace trasversale rivolto a tutti i giovani quello che Antonella Leardi vuole trasmettere attraverso il libro dal titolo “Ciro vive” edito da Graus, una lunga intervista fatta dalla giornalista Vittoriana Abate alla madre del tifoso napoletano, Ciro Esposito, morto dopo gli scontri con alcuni ultras della tifoseria romana avvenuti il 3 maggio del 2014 a poche ore dall’inizio della Coppa Italia allo Stadio Olimpico.
Oggi la mamma coraggio ha incontrato gli ospiti dell’Istituto Penitenziario di Airola per testimoniare il valore della non violenza proprio a partire da coloro che scontano le conseguenze del proprio agire violento. Si tratta del terzo incontro con i detenuti, dopo quelli di Nisida e di Secondigliano.
Una donna ancora provata dal dolore, dagli occhi umidi e dal corpo minuto che diventa contenitore e allo stesso tempo tempo diffusore di speranza e di una forza straordinaria capace di mantenere in vita un “giovane comune dai tanti sogni spezzati”, come mamma Antonella definisce suo figlio, capace di affrontare la morte e di superarla attraverso il perdono.
L’incontro di oggi diventa occasione di guardare oltre le sbarre per i 30 ospiti dell’IPM di Airola, voluto fortemente dal direttore Antonio di Lauro.
A settembre riprenderanno gli incontri presso le scuole medie superiori della Campania ed in particolare l’Istituto Comprensivo Ilaria Alpi-Carlo Levi e l’Itis Galileo Ferraris di Secondigliano.
Nel progetto sono coinvolti anche la Casa Circondariale di Poggioreale, il Centro di Rieducazione Minorenni della Campania, l’Istituto Penale Minorile di Airola, la Scuola Calcio Arci Uisp Scampia e la Provincia Italiana della Congregazione dei Servi della Carità Opera Don Guanella.
Nel libro “Ciro Vive” Antonella Leardi racconta i giorni della speranza e del dolore, la storia di Ciro dall’infanzia al tragico incidente a Roma. Ciro Vive, è il titolo scelto per rendere omaggio all’Associazione fondata dalla mamma del giovane tifoso subito dopo la morte del figlio, con l’intento e il desiderio di voler trasmettere un meraviglioso messaggio di amore e di pace, soprattutto ai più giovani.
Le dichiarazioni nel servizio video