ECONOMIA
P.I.F.Vitis, presentato a Palazzo Paolo V il piano di informazione. Assenti Regione e parti pubbliche coinvolte
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Doveva essere la testimonianza di dialogo e di sintesi tra le istituzioni pubbliche, in primis la Regione Campania, e i soggetti privati, l’evento conclusivo della progettazione integrata di filiera vitivinicola “P.I.F. Vitis”, organizzato per oggi presso Palazzo Paolo V per lanciare il piano di informazione e formazione rivolto alle aziende del settore con l’obiettivo di far conoscere gli strumenti e le best practices di innovazione sia di prodotto che di processo nel comparto vitivinicolo secondo la logica di sviluppo sostenibile.
E invece la presentazione delle campagne informative e formative sul piano paesaggistico del vino, sull’accoglienza turistica, sull’internazionalizzazione e sulle pratiche di riutilizzazione degli scarti di lavorazione del vino, previste dalla misura 111 del PSR Campania 2007/2013, è stata la dimostrazione che se l’idea di integrazione tra pubblico e privato circola negli ambienti, di fatto è molto lontana dal concretizzarsi sul serio: mancavano, infatti, all’appello, nonostante fossero previsti i loro interventi, il direttore generale per le Politiche agricole e forestali della Regione Campania, Filippo Diasco, la dirigente regionale del SeSirca, Maria Passari, il primo cittadino di Benevento, Fausto Pepe, il presidente della Camera di Commercio di Benevento, Antonio Campese, il presidente di Coldiretti Benevento, Gennaro Masiello, quello di Confagricoltura, Franco Pepe, di CIA, Raffaele Amore e la stessa assessora regionale all’Agricoltura, Daniela Nugnes.
Assenze che rinforzano la critica che il presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini, l’ente capofila del partneriato, Libero Rillo, ha rivolto proprio alla Regione Campania sul mancato finanziamento nella parte pubblica al progetto che, pertanto, – ha evidenziato Rillo – “è rimasto monco”.
Il “P.I.F. Vitis” è stato avviato nel 2009 e a livello regionale rappresenta l’unica progettazione sul comparto vitivincolo che ha ottenuto l’approvazione, solo però nel 2013, del settore Agricoltura della Regione Campania che avrebbe dovuto finanziare le aziende coinvolte con 11 milioni di euro.
A giustificare il comportamento dell’ente regionale attribuendo la responsabilità alla rigida burocrazia che sottende a pratiche di questo tipo che ha determinato degli errori, il dirigente del Servizio territoriale provinciale di Benevento, Luigi Baccari, che ha fatto autocritica e sollecitato più snellimento burocratico, migliore gestione degli uffici e più vicinanza alle esigenze degli agricoltori, auspicando una maggiore solerzia per la prossima programmazione agricola regionale.