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La scampagnata di Pasquetta a Parco Cellarulo. Nel day after rifiuti, resti di braci e degrado regnano nella struttura
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In campagna con gli amici, al lago con la famiglia o in qualche centro relax. Erano innumerevoli le possibilità per trascorrere il Lunedì in Albis appena passato, ma qualcuno a Benevento ha scelto come meta un’area al centro di alcune indagini della magistratura.
Si tratta di parco Cellarulo, il polmone verde del Rione Ferrovia, inaugurato nel 2010 dall’amministrazione comunale sannita. La struttura, poi, è stata chiusa ai cittadini nel 2012, prima per la mancanza del collaudo e successivamente per le vicende giudiziarie.
Il primi resti del classico barbecue di pasquetta li incontriamo sotto ad un ponte dove passa la ferrovia. Ben riparati dal viadotto, la prima comitiva di gitanti, ha scelto il posto come luogo adatto per il pic-nic.
Al suolo i resti caldi della brace utilizzata per arrostire wrustel e hamburger. Tutto intorno ci sono birre – raccolte in una busta di plastica -, bicchieri e persino una sedia con una coperta utilizzata per sdraiarsi a terra.
Proseguiamo nel nostro piccolo tour e le telecamere di Ntr24 si imbattono in altri bracieri artigianali. A fare da cornice ai cumuli di pietre utilizzate per arrostire non potevano mancare, nel migliore dei casi, buste stracolme di rifiuti oppure immondizia lasciata al suolo, che sospinta dal vento si è sparsa per l’intero giardino.
Giungiamo, infine, alla struttura soprelevata che domina l’intero parco. L’ascesa è breve e accompagnata dalla solita spazzatura. Una volta sopra, siamo immersi in una pasquetta perfetta: ad attenderci, infatti, ci sono i resti di due falò, un barbecue capovolto nell’erba e resti del “delizioso” banchetto.
Questa comitiva di giovani non si è fatta mancare proprio nulla: nella struttura troviamo un tavolo, carte da gioco ed anche un telo per coprirsi dalla pioggia.
Dopo l’ultima immagine lasciamo il parco e ritorniamo verso la automobile. Per strada incontriamo famiglie che portano cani a spasso, nonni con i nipotini e sportivi che corrono.
Per un secondo il degrado sembra sparito, ma poi la “monnezza”, tra un prato e l’altro, torna a manifestarsi prepotente e tutto ritorna alla normalità degradante di un polmone verde dimenticato…quasi da tutti.