Valle Caudina
A Bonea fiaccolata per la pace dopo l’intimidazione al parroco. Ma don Giambo non è in strada con la gente
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Circa 200 persone, per lo più giovani, hanno sfilato ieri sera per le strade di Bonea in segno di solidarietà nei confronti di don Giovanni Umberto Mastronardi, che lo scorso 22 febbraio ha subito l’incendio della propria auto in piazza Eduardo Caturano.
Un atto doloso, così come hanno evidenziato i primi accertamenti delle forze dell’ordine, e al quale la comunità dei fedeli e l’intera cittadinanza hanno voluto rispondere con una marcia di pace e preghiera.
Tra i manifestanti, però, non c’era lui, don Giambo, come lo chiamano i suoi parrocchiani. Nel pomeriggio di ieri, a poche ore dalla manifestazione, era arrivato lo stop da parte della Curia. Ad annunciarlo, in una nota diffusa alla stampa, era stato lo stesso parroco: “L’Arcivescovo mons. Andrea Mugione ha chiesto a me e a don Gennaro Di Bonito, in udienza privata questa mattina, 24 febbraio, di non fare questa sera a Bonea la fiaccolata di solidarietà”.
Eppure l’assenza di don Giovanni non ha fermato le centinaia di cittadini che hanno voluto dare una risposta forte, come aveva anticipato il consigliere comunale comunale, Clemente Cecere Palazzo, a Ntr24: “Stasera la marcia di solidarietà si terrà, perché organizzata dal popolo di Bonea, che vuole dimostrare la sua vicinanza al parroco colpito dal vile atto intimidatorio”.
Archiviata la marcia, ora, bisognerà capire chi e per quali motivi ha appiccato le fiamme all’auto del sacerdote. Il lavoro degli inquirenti dovrà fare luce su una eventuale implicazione camorristica nell’attentato, un’ipotesi respinta con forza dall’amministrazione del comune caudino, ma che aleggia sulla popolazione come un’ombra pesantissima.