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Comune di Benevento

Palazzo Mosti, l’opposizione: “Nel consiglio comunale il solito ritornello del Sindaco”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dei consiglieri di opposizione del Comune di Benevento all’indomani dei consiglio comunale. “Nel Consiglio comunale di ieri, ancora una volta, si è assistito al solito ritornello del Sindaco. Lui solo, sotto il cielo di un’avventurata città che quotidianamente fa i conti con inefficienze diffuse e lamentele della popolazione; disservizi e crescente degrado ambientale e sociale; tasse locali spinte al massimo possibile, continua a scaricare responsabilità sulle precedenti amministrazioni comunali.

Un modo, questo, per esorcizzare le ansie e le inefficienze, i fallimenti e i tracolli che avvolgono la sua amministrazione. Chi, come lui, amministra l’ente comunale da ben sette anni e siede ininterrottamente nei banchi comunali da circa quindici, non può meravigliarsi della situazione debitoria dell’Ente. L’esistenza di questi debiti era nota prima della formulazione del elettorale formulata nel 2011, prima del programma di mandato votato da tutta la maggioranza. Piuttosto che proporre irraggiungibili obiettivi ed illudere i propri concittadini, perché non ha messo al primo posto il risanamento delle casse comunali?

I debiti fuori bilancio sono un fatto fisiologico. Un problema comune a tutti gli enti locali. Anche l’amministrazione Pepe sta producendo debiti fuori bilancio che graveranno sui futuri governi cittadini. I circa seicentomila euro spesi annualmente per l’affidamento dei servizi legali, significano, innanzitutto, che c’è un contenzioso in atto che avrà sicure ripercussioni sui futuri governi cittadini.

Non c’è lavoro, le attività produttive attraversano una fase di forte depressione, c’è una scontentezza diffusa ed emergenze che l’insipienza amministrativa e politica, peraltro evidenziata da molti esponenti della maggioranza, non riescono in alcun modo a fronteggiare. C’è bisogno di salto di qualità, un cambio di passo su questioni economiche e sociali che stanno davanti a noi. Da due anni, invece, siamo costretti a sopportare l’immobilismo di una maggioranza che non vuole cambiare perché ha scelto un’altra strada, quella che parla un’altra lingua per evitare ogni tipo di confronto.

Dopo la vittoria elettorale, dopo i numerosi avvicendamenti all’interno dell’esecutivo, che hanno visto la defenestrazione di ben tre Assessori, utti accusati di non aver fatto il proprio dovere, non si è visto nulla dell’auspicato rilancio. Anzi, al contrario, le cose sono andate di male, in peggio. Incertezze e confusioni – che ricordiamo nella pubblica amministrazione rappresentano un costo – sono aumentate a dismisura. Notizie di questi giorni parlano di un assessore dimissionario, di un altro che vuole andar via, di un leader locale del Pd che, in un’intervista, evidenzia che ogni ipotesi di rilancio dell’attività di governo non passa da una disponibilità di risorse economiche ma, soprattutto, dalla capacità e dalle idee degli uomini che devono attuarla. Ciò che evidentemente ci si è resi conto manca nell’attuale squadra di governo cittadino.

Continuare ad andare avanti in questo modo è un pericolosissimo azzardo. Una scommessa ad altissimo rischio che mette a dura prova la città ed i suoi abitanti. Le proteste e le grida che sentiamo ormai da molti giorni e che talvolta salgono caoticamente ed entrano nel palazzo, vanno ascoltate. Così come va ascoltato ed interpretato il dolore silenzioso. Ascoltare ed accogliere, per poi, con cura, con passione, con scienza e coscienza, decifrare, comprendere e rispondere. E’ questo il compito della politica. Il nobile compito che supera sterili contrapposizioni ed inutili cacce al colpevole.

Sono questi i motivi che ci hanno spinto a presentare interrogazioni e interpellanze consiliari. A segnalare innumerevoli irregolarità in atti amministrativi che ancora aspettano risposta, sia da parte della politica, sia dalle strutture tecniche e di controllo.

L’opposizione consiliare, inoltre, non si è limitata a svolgere l’importante funzione di controllo attribuita dalle norme, ma ha chiesto consigli comunali per discutere argomenti di grande attualità per sorti della città. Questo esercizio democratico finora è stato vergognosamente ostacolato con la forza dei numeri e con la ricerca di mille espedienti. Ed allora, chi fa ostruzione ? I consiglieri di opposizione che propongo la risoluzione di alcuni problemi, oppure una rabberciata maggioranza comunale che, tramite il suo Presidente del Consiglio, da circa sei mesi evita qualunque tipo di confronto ? Chi è esempio di correttezza istituzionale e democratica, modello di impegno civico e politico ? Chi vuole approfondire, discutere e cercare soluzioni per far rialzare la città dallo stato in cui si trova, oppure chi vuole nascondersi, camuffarsi e sottrarsi al pubblico confronto?

I cittadini di Benevento sapranno ben presto rispondere.”

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