Valle Caudina
Architettura rurale, Sant’Agata de’Goti e la sua dimensione glocal
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Sant’Agata de’Goti, inserita nel circuito dei borghi più belli d’Italia dal 2102, sta vivendo in queste ultime settimane una dimensione internazionale, grazie all’elezione a sindaco di New York di Bill De Blasio, di origini santagatesi, ideale, come molti analisti affermano, a risolvere problemi difficili nella cittadina americana, come un buco di 2miliardi nel bilancio.
Una capacità che molti, nelle terre d’oltreoceano, riconoscono a chi ha origini dal Belpaese. E’ certo questo un riconoscimento che inorgoglisce ancora di più la popolazione santagatese che in questo momento è sotto i riflettori mediatici internazionali e prova a costruire, pertanto, una dimensione glocal del proprio territorio.
Sant’Agata de’Goti ha colto da molti anni ormai l’importanza di unire le risorse che la cultura locale possiede a contesti di più ampio respiro, facendone set per kermesse di respiro nazionale, permettendo l’approdo di artisti nazionali e internazionali sulle strade lastricate dei vicoli che fanno della cittadella tufacea luogo molto ambito per vivere. Non a caso negli ultimi anni si è registrato l’aumento dell’acquisto di case da parte di popolazioni provenienti da contesti metropolitani.
Il 26 ottobre scorso la città bagnata da Martorano e Riello, due affluenti dell’Isclero, è stata insignita del riconoscimento Unesco per la valorizzazione del paesaggio e della cultura del territorio, nell’ambito dell’edizione 2013 “La Fabbrica nel Paesaggio”, ideato e promosso dal Club UNESCO Foligno e Valle del Clitunno, per il Progetto Integrato “L’altra faccia di San’Agata”.
Si tratta di un progetto di recupero del paesaggio e delle architetture rurali, sia pubbliche che di proprietà privata, disseminate lungo la fascia fluviale dell’Isclero nel territorio santagatese, ideato e redatto dall’architetto Carla Ferraro e dall’ingegnere Giovanni Ruggiero per l’amministrazione comunale di Sant’Agata de’ Goti, finanziato con fondi del PSR Campania 2007-2013.
Un esempio di riuscita collaborazione interistituzionale di intenti e di azioni, volta a valorizzare un territorio attraverso il recupero della sua storia, delle sue origini, della sua cultura materiale e immateriale, come fondamenti di sviluppo e di crescita.
Come ha sottolineato l’architetto Ferraro, infatti, “il comune denominatore delle azioni di restauro intraprese è la consapevolezza che assicurare la fruibilità di una architettura significa garantirle la sopravvivenza e la trasmissione alle generazioni future”. Nell’ottica della sostenibilità e nell’intento di rendere fruibili i manufatti, sono state già organizzate iniziative di promozione degli interventi in collaborazione con diverse associazioni, quali Archeoclub, Ambiente e/è Vita, Italia Nostra e Fai.
Il restauro ha riguardato i lavatoi denominati Reullo, Bocca e Peschiera e il ponte Viggiano il molino Falco, la cappella di Santa Maria di Rusciano e la chiesetta di Santa Lucia, testimonianze della vita e della cultura locale, che ad oggi, in questo modo recuperati costituiscono l’altra immensa ricchezza di Sant’Agata de’ Goti.
Bill De Blasio, dunque, riceverà una grande accoglienza quando farà visita alla città di suo nonno, non sarà difficile per lui immaginare il modo in cui viveva la sua famiglia materna, passeggiando tra i caratteristici vicoli, i ponti e le fontane che, senza dubbio, prima di partire per l’America tentando il sogno americano, ha usato e vissuto quotidianamente e da cui oggi potrebbe riecheggiare una voce antica e vicina.