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Sindacati

Tpl nel Sannio. Filt Cgil contro la nota del PdL: “Sosteniamo da sempre una gara unica regionale”

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La Filt Cgil interviene con una nota sul comunicato del Pdl che chiedeva un incontro con l’assessore regionale Vetrella in merito alle questione Tpl nel Sannio. Di seguito il testo.

“Con curiosità – scrive il segretario provinciale Carlo Finozzi – abbiamo letto la notizia pensando che finalmente si chiedesse conto all’assessore Vetrella dei tagli dei servizi di Trenitalia, dell’azzeramento dei servizi verso Foggia, di quelli quasi cancellati verso Avellino – Salerno.

Oppure della chiusura domenicale della ferrovia Benevento – Napoli via Valle Caudina e delle riduzioni delle corse settimanali della stessa azienda, ex-MetroCampaniaNordEst, e delle pietose condizioni dello scarso materiale rotabile con cui si eroga il servizio su quella tratta; due sole composizioni che viaggiano tutto il giorno.

Abbiamo sperato anche – aggiunge – che chiedessero l’incontro per domandare all’Assessore del perché il treno inaugurato più volte, l’ultima qualche mese fa’ dallo stesso Assessore Regionale alla presenza anche di autorevoli esponenti dello stesso partito, e dotato di tutti i confort per l’utenza e degli strumenti di sicurezza, sia ancora fermo nella stazione Appia.

Oppure del taglio di quasi il 20% delle risorse del Tpl su gomma che ha comportato tagli pesantissimi ai servizi erogati e ai livelli occupazionali anche nel Sannio.

Il Fortore sempre più isolato e quasi tutti i paesi della Provincia collegati solo negli orari scolastici, esempio per tutti Sant’Agata de’ Goti collegata con il capoluogo solo con due coppie di corse alle 6.40 e alle 12,50, oppure come nell’ultima denuncia che abbiamo fatto come sindacati confederali sull’azzeramento del collegamento tra Benevento e Caserta (con il successivo ricorso ad un rimedio peggio della soppressione con la deviazione di una corsa da e per Napoli verso Caserta con una percorrenza oraria di più di due ora e mezza) e il taglio delle corse verso Napoli con l’ultima, che ricordiamo serve anche tutta la Valle Caudina, alle ore 17,00. Oppure del dramma che, a causa dei tagli, vivono i lavoratori degli appalti del settore come i lavoratori della GIERRE che non percepiscono lo stipendio da tre mesi, che continuano a lavorare e che hanno sulla testa la spada di Damocle della procedura di licenziamento collettivo. Niente di tutto questo.

Si chiede – prosegue Finozzi ironizzando con il PdL – un incontro con l’Assessore per “adottare ogni opportuno atto affinché la Regione Campania nell’ambito dei lotti da mettere a gara per il trasporto pubblico locale proceda con un lotto interamente sannita e non, come paventato, con una gara unica Sannio-Irpinia. E’ indispensabile – scrivono dal Pdl – salvaguardare i livelli occupazionali del trasporto pubblico e anche le linee e le corse che raggiungono i paesi della provincia di Benevento. Per cui, ci impegneremo, anche con il nostro consigliere regionale Colasanto, affinché non si commettano soprusi ai danni del Sannio e si diano risposte ai nostri territori. Speriamo soltanto che Cimitile e Pepe non svendano il Sannio per qualche piccolo accorgimento!”

Forse non sanno – continua il sindacalista – che i servizi che si mettono a gara sono servizi minimi assegnati alla Provincia di Benevento dalla Regione e già identificati dall’Acam, non è possibile che non si sappia che con la gara, anche se fosse lotto unico regionale prevede numero e orario delle corse da contratto di servizio per cui nessuno potrebbe scippare al territorio quelle poche corse che saranno assegnate.

L’unico vantaggio di un lotto più grande, di territori contigui e orograficamente simili è che i servizi possano essere razionalizzati ed efficientati, per la qual cosa potrebbero anche aumentare all’interno della Provincia.

Il vantaggio della gara unica regionale oltre a quello della razionalizzazione e del superamento delle duplicazione dei servizi e quindi di risparmio di risorse da utilizzare per aumentare i servizi, ha anche il vantaggio cha le aziende che possono rispondere al bando devono per forza essere grandi aziende strutturate pubbliche o private, quelle sì che garantiscono diritti e tutele ai lavoratori e agli utenti.

Si ricordi che lotti piccoli hanno poco senso e non garantirebbero nessuna delle aziende presenti sul territorio, troppo modeste anche per un piccolo lotto come quello della Provincia di Benevento.
Davvero dopo lo scempio e il silenzio degli ultimi tre anni – afferma Finozzi – si stenta a capire la ratio di questo intervento, a meno che, seguendo un meschino e sciagurato provincialismo, si ha paura che qualche azienda, anche pubblica, che ben ha operato, possa intervenire nel Sannio.

Ma come si sa, anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano ed ecco che si solleva, chissà quanto spontanea, la protesta contro i soprusi perpetrati ai danni del Sannio dimenticando, forse perché colpiti da amnesia generale, cosa è successo sotto i loro occhi da tre anni a questa parte.

Di colpo, in un’estate tormentata anche climaticamente, ci si ricorda che esiste anche un trasporto pubblico di persone e di merci.

Il capolavoro di questa uscita – spiega – è la paura di una svendita del Sannio per qualche piccolo accorgimento, non intuendo e rendendosi conto che il Sannio è stato già svenduto ormai da tempo da questa giunta regionale e dai suoi famigli sparpagliati ad hoc nei management aziendali, nel momento in cui hanno permesso che la più grande azienda di TPL su gomma, la ex-EAVBUS, fallisse con tutte le conseguenze che si è tirata indietro: soppressioni di corse, mancanza di ricambi, contratti di solidarietà per i lavoratori che significa meno salario, disagi gravissimi per intere porzioni del nostro, e non loro, amato Sannio.

Il servizio del TPL del Sannio è stato già messo in saldo da questa amministrazione regionale in nome dei tagli in base alle quote di utenza, e non si riesce a capire come si possano svendere in un bando di gara dove è in discussione solo il contenitore e non i servizi, che a costo di essere ripetitivi, sono già stati determinati.

Dov’era il PDL sannita, in tutte le sue composizioni, anche con responsabilità amministrative, quando si riducevano i servizi e le forze sociali, inascoltate come Cassandre, lanciavano l’allarme e chiamavano a far fronte comune contro questi, è qui è il caso di dirlo, soprusi?

Probabilmente, e lo si evince anche da questa ultima nota, la preoccupazione non sono i servizi, ma chi li gestirà? Qualche privato che non è entrato dalla porta ultimamente, si tenta di farlo entrare dalla finestra?

La speranza e’ che nessuno si faccia abbindolare da questo sciovinismo di provincia.

Di fronte al dramma che vivono quotidianamente utenti e lavoratori del settore, invece di parlare dei problemi, si parla alla pancia della gente, leghizzando ed esasperando le questioni, forse per nascondere i propri intendimenti.

La nostra posizione è sempre stata chiara: auspichiamo che aziende strutturate, e noi propendiamo per quelle pubbliche, specialmente quelle che funzionano bene, vengano sul territorio sannita per garantire diritti e tutele ai lavoratori e efficienza ed efficacia dei servizi erogati ai clienti del TPL; per cui se ciò accadesse, non vediamo quali saranno i soprusi o peggio ancora la svendita del Sannio.

Così come abbiamo sempre ribadito che una AMTS in salute può e deve mettersi in sinergia con altre aziende per poter essere protagonista anche nella futura gara.

Noi abbiamo sempre sostenuto una gara unica regionale e non ci dispiacerebbe anche un lotto unico, anzi noi auspichiamo ancora una gara unica per gomma, ferro e mare. 

Il trasporto deve essere visto come un processo industriale unico, capace di essere strumento di sviluppo e crescita per un territorio, non merce e possibilità di lucrare facili guadagni a scapito di cittadini e lavoratori. 

Purtroppo il PDL ignora o fa finta di ignorare che la proposta è di gara unica regionale, ma che può poi essere suddivisa per lotti; per cui dov’è il timore di gara unica Sannio -Irpinia? 

Nel frattempo, – conclude Carlo Finozzi – apprendiamo con entusiasmo misto a rammarico, che qualcuno nel PDL si sta ponendo il problema, anche se con ipotesi e soluzioni sbagliate. Il buon maestro Manzi ripeteva che “non è mai troppo tardi” in una trasmissione che ha alfabetizzato l’Italia e gli italiani”.

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