Confcommercio, l’assemblea dei soci analizza la crisi: “Serve riduzione o azzeramento dei tributi fiscali per le aziende”

Istituire un tavolo di concertazione con le istituzioni e la Camera di Commercio di Benevento per concordare la riduzione – e dove è possibile l’azzeramento – dei tributi fiscali comunali, provinciali e camerali a carico delle aziende. E’ l’obiettivo perseguito dall’assemblea generale dei soci di Confcommercio Imprese per l’Italia, che si è riunita ieri a Benevento.

All’incontro rrano presenti: Maurizio Liguori, Presidente FIPE-Pubblici esercizi; Bruno Alvino, Presidente Fenacom 50 e Pù; Antonio Piscopo e Carmelo Capuccio, delegati Area Caudina; Michele Mesisca,  Presidente Ascom Apice; Rino Temonte, delegato San Marco dei Cavoti; Vittorio De Simio, delegato area Pre Fortore; Giulio Itaiano, Presidente Federalberghi; Bruno Rullo, Presidente Federabbigliamento; Tommaso Calderazzo, Presidente Ascom Paduli; Saverio Ciampi, Presidente Ascom Area Comuni Santi Sanniti; Lucia D’ Urso e Saturnino Presidente Ascom San Bartolomeo in Galdo; Antonello Ciampi, Presidente Rivenditori Macchine Agricole; Emiddio Santarcangelo, Presidente ASCOM San Leucio del Sannio; Salvatore Coletta, Presidente Ascom Paupisi; Giovanni Romaniello, Presidente Associazione Autoscuole; Carmine Zollo, Federmacellai e Massimo Cosenza, consulente legale ConfCommercio. Presente anche il direttore di Confcommercio, Carlos A. Sorrentino.

All’ordine del giorno ”la giornata di mobilitazione contro la Crisi” promossa da rete imprese per l’Italia. Dopo il saluto e l’apertura dei lavori da parte del Presidente provinciale di Confcommercio, Nicola Romano, sono stati registrati importanti interventi da parte di alcuni rappresentanti presenti alla riunione.

In particolare Giulio Italiano, Presidente Federalberghi, ha parlato dei dati negativi registrati nel suo settore sul territorio locale.

“Sono dati sicuramente negativi quelli che nel complesso registra il comparto Alberghiero nel Sannio per il 2012 – ha detto Italiano -. Ma è possibile scorgere qualche avvisaglia di ripresa? Dal raffreddamento dello spread, dalla stabilizzazione dei mercati finanziari e dal contenimento del tasso d’inflazione sembrerebbero nascere le condizioni per ridare liquidità alle famiglie e dunque nuovo vigore ai consumi turistici, ma in realtà le previsioni per il 2013, non sembrano dare speranza in una ripresa”.

“II 2012 – continua il presidente di Federalberghi Benevento – ha registrato una variazione del -2,5% di presenze alberghiere tra italiani e stranieri a livello nazionale, ancora peggiori i dati della nostra provincia. Il nostro sistema alberghiero, si sosteneva con presenze di fine settimana, dei turisti che venivano a visitare la nostra città ed i principali comuni ricchi di arte e storia, i dati ci dicono che abbiamo avuto un calo di oltre il 70%”.

“Altresì – prosegue Italiano – il crollo della ricezione alberghiera di transito è stato causato per una inadeguata viabilità; difatti l’ unico asse viario di collegamento tra la costa adriatica e tirrena è la Benevento-Caianello, asse ad alto rischio per la sua inadeguatezza strutturale, e pertanto Benevento è quando possibile viene evitata dagli automobilisti”.

Non di poco rilievo l’intervento del Presidente rivenditori macchine agricole ed auto concessionarie, Antonello Ciampi, il quale ha evidenziato che ormai da anni il settore risente del crollo del settore trainante della nostra provincia, quello dell’ Agricoltura, a cui la politica nazionale regionale non ha saputo nei tempi opportuni, fare adeguate scelte di riconversione.

A questi – sottolinea Ciampi – vanno sommati gli errori che per negligenza e forse per incapacità, delle strutture regionali, che hanno dovuto restituire ingenti somme destinate, al rilancio e sostegno del settore agricolo, da parte della comunità europea.

In piena sintonia con gli altri l’intervento del Presidente dei Pubblici Esercizi, Maurizio Liguori. “Aspettative nettamente negative per il settore”, ha detto. “Si prospetta un biennio recessivo e una flessione dei consumi destinata a continuare. Per l’anno in corso e il 2013 le prospettive appaiono nettamente negative, con un peggioramento rispetto alle valutazioni dei primi mesi del 2012 – ha proseguito Maurizio Liguori – che ha visto la chiusura di pubblici esercizi storici della nostra provincia”.

“Ma il dato pià sconcertante – conclude – è sulle decine di aperture e chiusure verificatesi nell’ arco di pochi mesi, frutto delle capestre liberalizzazioni, e rifugio dalla forte crisi occupazionale”.

A chiusura dei lavori l’ intervento del Presidente Confcommercio Nicola Romano, il quale ha ringraziato i colleghi, definendoli “eroi” per la battaglia alla sopravvivenza che ogni giorno conducono. “Da oggi – ha proseguito Nicola Romano – non vogliamo essere gli unici “Highlander” del nostro settore. La piccola e media impresa è stato il motore del “boom economico” dal dopo guerra, che grazie alla tenacia, alle idee innovative ha fatto del nostro paese una delle cinque potenze industriali del mondo”.

“Certamente questo merito non va ascritto al settore industriale, che ha preso a mani larghe dallo Stato finanziamenti e contributi, per poi nel momento della difficoltà chiudere le industrie e trasferirle all’ estero”.

“Da anni ConfCommercio denuncia le mancate opportunità e le scelte scellerate della politica, tante volte mascherate da una necessità di adeguamento all’Europa, a spesa del nostro settore, causando la morte silenziosa di migliaia di aziende”.

“Il colpo di grazia va in favore al Governo dei Tecnici, che al suo insediamento ha identificato nella “piccola e media Impresa” il virus cancerogeno dei mali dell’economia nazionale. In tal senso – continua Romano – ha saputo creare forme di persecuzione ed annientamento delle imprese unica per il suo genere, da far ritornare alla memoria il periodo storico staliniano, che in questo caso vede sostituito lo stato, con un nuovo forte potere quello bancario-finanziario”.

“I dati Union Camere dell’anno 2012 certificano la chiusura di centomila imprese, a fronte di ciò, nei dibattiti politici sentiamo parlare di rigore, nuove tasse, e nessuna proposta dalla quale si veda un minimo spiraglio di blocco della recessione economica, che attanaglia l’ intero comparto”.

“Da oggi – conclude – Confcommercio porrà la massima attenzione solo ed esclusivamente a quelle forze politiche che metteranno al centro del proprio programma serie e forti azioni politiche per il blocco della recessione economica e proposte strutturali per il rilancio del nostro settore”.