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POLITICA

Appoggeranno Bersani, ma i giovani sanniti del PD non rinunciano ad essere protagonisti. Ad iniziare dalla Festa provinciale

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Al via il 28 settembre a Sant’Agata dei Goti la festa democratica provinciale. Il programma della tre giorni è stato presentato alla stampa nella nuova sede della federazione provinciale, che dopo 5 anni ha lasciato la base di viale Mellusi per approdare in corso Garibaldi, nella stesso palazzo che ospita la segreteria dell’on. Boffa.

Organizzata quest’anno dalla segretaria sannita del Pd e dalla federazione dei Giovani Democratici, la festa sarà un momento per dibattere di temi di rilevanza nazionale, ma anche locale, come la questione del riordino delle province, i trasporti e le politiche occupazionali. Un’occasione, per il segretario provinciale dei GD, Antonio Iavarone, di rendere protagonista la nuova classe dirigente sannita, composta da numerosi giovani, che puntano a ridurre il gap tra cittadini e politica.

Proprio il tema del rinnovamento, alla luce anche del dibattito delle primarie e della corsa di Matteo Renzi, ha tenuto banco durante la conferenza. Anche se a Benevento non mancano i renziani come Antonio Iesce, per altro responsabile dell’organizzazione della festa provinciale, nella Federazione sannita del Pd il segretario nazionale Bersani sembra essere il super favorito, anche se questo non significa che la classe dirigente di 30enni e 40enni del Pd intenda farsi da parte nella prossima competizione elettorale. Rinnovamento qui non fa rima solo con Matteo Renzi. Nella segreteria sannita del Pd non basta solo rinnovare gli uomini, ma occorrono proposte ed idee nuove.

Dibattiti, presentazione di libri e musica. La festa del Pd darà ampio spazio ai giovani democratici, che interverranno nei convegni accanto a politici locali più navigati e rappresentati delle istituzioni. Da registrare l’assenza dei grandi nomi del Pd nazionale, intervenuti nel Sannio lo scorso anno, anche se quella di Telese però era una festa a rilevanza regionale.

In particolare, poi, ad un occhio attento non può sfuggire, alla luce delle cronache politiche degli ultimi mesi, l’assenza di una rappresentanza dell’Api, in particolare nella tavola rotonda di domenica pomeriggio, quando sul tema “oltre i tecnicismi c’è la politica” si confronteranno i segretari di Sel, Idv, Psi, Pd, Udc e Pdl. Con un Gianvito Bello, assessore dell’Api con una poltrona, alla Rocca dei Rettori, che traballa ogni ora sempre di più, il mancato invito agli alleati nell’ultima campagna elettorale è l’ennesimo sigillo ad una posizione che dagli inizi di agosto per il Pd è rimasta immutata, come conferma il segretario provinciale Erasmo Mortaruolo.

Nessun passo indietro, quindi, nemmeno dopo il riavvicinamento al centro sinistra dell’Api, dopo il default dell’esperienza del Terzo Polo. Su questo punto la segreteria provinciale e l’on. Umberto Del Basso De Caro sono stati inamovibili: quello che succede a livello nazionale non può essere trasportato tout court sul piano locale. Altrimenti, visti i rapporti poco sereni tra Bersani e Di Pietro, anche l’Idv avrebbe di che temere.

Una festa dai contenuti politici, istituzionali, che lascerà spazio anche a temi che ritorneranno nella prossima campagna elettorale. Ed è proprio il consigliere regionale Del Basso De Caro, ad anticipare, nel suo corposo intervento in conferenza stampa, alcuni argomenti che saranno ripresi nella tre giorni a Sant’Agata dei Goti, quando si affronteranno “temi seri che nulla hanno a che vedere con i comizi di piazza”. Ad iniziare dalla volontà di combattere il sentimento di antipolitica diffuso tra i cittadini per arrivare alle stoccate al Pdl dichiarato “dissolto sia a livello nazionale che provinciale”.

“La gente questa volta vuole sapere come si risolvono i problemi”, commenta Del Basso De Caro, che punta a focalizzare l’attenzione su due temi: l’impoverimento a cui esposta la middle class e l’assenza di prospettive dei giovani. Per lui, su quest’ultimo punto, dovrebbe contare “più quello che si sa fare e non il semplice titolo di studio”.

Spazio poi al post-Monti: “Lo abbiamo sostenuto per un dovere istituzionale. Ma abbiamo assistito a tagli lineari ingiusti, all’Imu. Meglio sarebbe stata una patrimoniale.” Insomma un’agenda Monti da modificare per Del Basso De Caro.

Sul caldo tema del riordino delle province, il consigliere regionale mostra qualche perplessità sul metodo adottato di cessione e accorpamento di territori: “Abbiamo ascoltato i consigli comunali di Rotondi, Cervinara, Ariano Irpino? o facciamo un collage senza tenere in conto la Costituzione? Sarebbe opportuno sedersi ad un tavolo con i rappresentanti istituzionali di Avellino e ragionare su come gestire la situazione.”

Una volta definita la nuova legge elettorale, si avvierà anche il discorso delle candidature, ispirate, stando alle posizioni emerse, ad un principio di rinnovamento. Nella scuderia del Pd non mancano politici giovani, ma con esperienza politica. E Del Basso De Caro tira fuori, in un esempio, il nome di un papabile candidato: Raffaele Del Vecchio, 40enne con alle spalle oltre 10 anni di attività amministrativa a Palazzo Mosti, presente in conferenza in rappresentanza del Comune di Benevento.

Erika Farese

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