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POLITICA

Consiglio regionale a Benevento, i commenti dei protagonisti

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Con la conclusione del consiglio regionale da Villa dei Papi a Benevento, arrivano i primi commenti e le proposte dei rappresentanti istituzionali in merito alla discussione sul riordino che province che coinvolgerà il territorio sannita.

Gennaro Salvatore – Un Ufficio Speciale per il riordino degli organismi istituzionali degli enti in Campania. E’ la proposta del presidente del Gruppo “Caldoro Presidente” del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Salvatore, illustrata questa mattina nel corso della seduta straordinaria svoltasi a Benevento.

“Tra Regione, Province, Comuni, Unioni di Comuni, Comunità Montane, Enti Parco, consorzi, partecipate e quant’altro, – ha spiegato Salvatore – esistano una miriade di enti che spesso si contraddistinguono per duplicazione di funzioni, per un esercizio approssimativo dei servizi e per inadeguata distribuzione del personale.

Dunque piuttosto che procedere all’abolizione di una provincia, operazione che non produce risparmio, ritengo molto più utile istituire un Ufficio Speciale che proceda in tempi stretti ad un complessivo riordino di questi enti”.

“In questo senso, – ha tenuto a precisare Salvatore – sarà necessario procedere non già attraverso rigidi schemi ‘territorialistici’ ma attraverso una visione flessibile dell’organizzazione e della gestione dei servizi”.

Pietro Foglia – “La Regione deve indire nel minor tempo possibile un referendum tra quei comuni che potrebbero entrare a far parte della provincia sannita e grazie ai quali verrebbero garantiti i numeri richiesti, in quanto a popolazione ed estensione, per la sopravvivenza della Provincia di Benevento”.

Questa la proposta del consigliere Pietro Foglia (UDC), presidente della commissione regionale Agricoltura, nel corso della seduta straordinaria del consiglio regionale che si è svolta questa mattina a Benevento.

“Trovo poco pratiche le proposte presentate da altri consiglieri, soprattutto tenendo conto dei tempi stretti in cui ci muoviamo” ha spiegato l’on. Foglia, per il quale va comunque contestata la logica utilizzata per operare scelte territoriali: “Perché se anziché i numeri della popolazione e della superficie territoriale – ha evidenziato Foglia – avessero considerato criteri ben più rappresentativi, come il patrimonio culturale, l’omogeneità territoriale, la storia, la Provincia di Benevento non sarebbe mai stata soppressa.

Questo però – ha ancora rimarcato il presidente della ottava commissione regionale – ci deve far riflettere sull’assenza della politica in un processo vitale per l’esistenza dei territori come quello di cui si discute oggi. I territori non sono più rappresentati dal Parlamento, i cittadini sono orfani. Anche per questo – ha poi concluso l’on. Foglia –  l’amministrazione regionale dovrà tutelare con atti concreti l’identità della Campania”.

Enzo Rivellini – “E’ singolare leggere sui giornali le polemiche tra Renzi e Bersani, Grillo e Favia, Montezemolo e Casini, che si accusano vicendevolmente di proporre ‘aria fritta’. Ed in effetti le loro idee sono tutte più o meno uguali: nessuno ragiona del fatto che lo Stato italiano ha bisogno di una profonda trasformazione e che probabilmente la vera rivoluzione può essere determinata da una forte autonomia con 4 macro-regioni (Nord, Sud, Centro, Isole)”.

Lo dice l’europarlamentare Enzo Rivellini (Ppe/Mezzogiorno di Fuoco). “Si otterrebbe, infatti, il risultato di un evidente risparmio perché sono le Regioni che oggi sprecano e costano, di una minore politica centralista con conseguente necessaria diminuzione di una delle due Camere e del numero dei parlamentari.

Nell’epoca della globalizzazione le caratteristiche delle Comunità se evidenziate e supportate possono essere un volano di sviluppo (pensiamo, ad esempio, alle politiche turistiche, agroalimentari o industriali parametrate sui vari territori e non pensate a livello centrale, visto che è indubbio che l’Italia benché piccola è profondamente e culturalmente diversa). Piuttosto – aggiunge Rivellini – si potrebbe rivedere lo status delle Province e dei Comuni che, a differenza delle Regioni, da anni, rappresentano le Comunità.

Per questo, con piacere, vedo riunirsi il Consiglio regionale della Campania nella provincia di Benevento che non ha il numero di abitanti ed i chilometri occorrenti per rimanere in vita, ma rappresenta una realtà completamente diversa dalle altre e la storia di questa Comunità non può certo essere abolita per decreto”. 

Giuseppe Lombardi – “Consiglieri regionali locali che non riescono ad obbligare il presidente della Regione a partecipare ai lavori e quindi ad assumersi responsabilità in modo diretto, in un contesto sannita che chiede visibilità e rispetto per storia e per sacrifici continui, dovrebbero – se avessero un minimo di buon senso – rassegnare le proprie dimissioni stasera dalla carica di consigliere regionale”. A dichiararlo è Giuseppe Lombardi, leader di Azione Sociale Sud.

“Oggi a nostro avviso – continua – si è consumata  nella città di Benevento la giornata del non rispetto. Non si  è avuto rispetto dal presidente Caldoro, assenza non giustificabile; non si è avuto rispetto per coloro che volevano assistere ai lavori: si doveva essere accreditati, con sbarramenti di strade, con spiegamento inspiegabile di forze dell’ordine e quindi relativi altri costi per la comunità relegando l’assise ai soliti noti”.

“Non si è avuto rispetto per la comunità tutta: inspiegabile la ‘location’ Villa dei Papi, quando sarebbe stato opportuno scegliere un luogo più adeguato per permettere che vi fosse prima del consiglio regionale un confronto con associazioni, con movimenti locali, con sindacati. Invece, nulla di tutto questo. Doveva essere l’occasione della città di Benevento, per un giorno capoluogo di regione, di una politica che discute ed ascolta le istanze di un territorio da sempre emarginato ma sempre pronto a sacrifici per la metropoli partenopea”. 

“Invece – sottolinea – nulla di tutto ciò: tutto relegato ad una gita fuori porta di consiglieri regionali e loro seguito per una proposta di riordino che va presentata a Roma entro il 23 ottobre. Questa doveva essere  soprattutto l’occasione di prendere decisioni per una strategia politica regionale che veda un rilancio di una zona interna, obbligata dal tempo per sopravvivere a stare al passo di altre realtà. Invece il nulla: un’occasione storica, un’occasione mancata, l’ennesima riprova di una politica gestionale imbarazzante”, conclude Lombardi.

Eduardo Giordano – “L’Italia dei Valori è da sempre favorevole all’abolizione delle Province, vale la pena di ricordare che in pochi mesi sono state raccolte oltre 400mila firme per la presentazione di una proposta di legge popolare in tal senso”.

Così, in una nota, Eduardo Giordano, capogruppo dell’Italia dei Valori al Consiglio regionale della Campania. “Si tratta di un punto di partenza per una vera riforma di tutti gli enti territoriali che – aggiunge – miri alla sburocratizzazione del rapporto tra cittadini e Istituzioni e al progressivo avvicinamento tra questi due soggetti”.

“Va sottolineato, però, che la soppressione di tali strutture- osserba Giordano – non può essere ridotta ad una sostituzione con altre realtà che, in sostanza, mantengono comunque costi elevati”.

“Per questo – conclude Giordano – ci diciamo contrari all’ipotesi elaborata dal Governo Monti che prevede, fra le altre cose, la sostituzione degli amministratori eletti con degli amministratori nominati”.

Fioravante Bosco – “Celebrare il Consiglio Regionale della Campania a Benevento è stato un atto di grande spessore morale e istituzionale. Finalmente, i maggiori attori della politica Campana hanno dato lustro al Sannio e, soprattutto, hanno ridato speranza ad un territorio, per troppi anni isolato e scollegato dai processi di sviluppo infrastrutturali e dalle dinamiche economiche regionali.

Va dato merito ai consiglieri eletti sul territorio sannita  – spiega il segretario generale della Uil Benevento – di aver profuso, questa volta, grandi energie per accendere i riflettori sulla provincia di Benevento, evidenziando anche eventuali opere di armonizzazione della geografia provinciale.

Pesa, purtroppo, e non poco, l’assenza del presidente Stefano Caldoro che, anche stavolta, ha preferito eludere il confronto con i rappresentanti delle comunità territoriali e con i delegati dei lavoratori che avrebbero voluto chiedergli lumi sulle strategie poste in essere dalla Regione per fronteggiare e arginare il livello di criticità delle maggiori vertenze che infiammano Benevento e la sua provincia”.

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