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CULTURA

Laboratorio CIVES, “Le buone notizie della politica” concludono la quinta edizione

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Si è svolto martedì 12 giugno l’incontro conclusivo di “CIVES – Laboratorio di Formazione al Bene Comune” – promosso dall’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro della Diocesi di Benevento in collaborazione con il Centro di Cultura “Raffaele Calabria” e l’Università Cattolica del Sacro Cuore – presso Palazzo Paolo V, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del dott. Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”.

I saluti iniziali sono stati affidati al prof. Pasquale Gallucci (Presidente del Centro di Cultura “R. Calabrìa”) il quale ha sottolineato quanto l’obiettivo primario di tale esperienza sia ancora quella di formare cittadini cristiani affinché la politica sia anche condivisione, apporto partecipativo a ciò che si sviluppa nella nostra società, e non solo applausi ed audience che troppo spesso non riescono ad incidere per un cambiamento.

Ettore Rossi (direttore dell’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro della diocesi di Benevento) ha tracciato di seguito un bilancio positivo dell’esperienza di quest’ anno, soprattutto riguardo la validità dei relatori, della partecipazione costante e delle proposte giunte dai partecipanti: “Il tema di quest’anno – ha dichiarato Ettore Rossi – ha consentito di riflettere su questioni urgenti, quali una nuova generazione di politici cattolici e la partecipazione attiva al Bene Comune. Abbiamo deciso di concludere con le buone notizie della politica, guardandola con occhi positivi, e CIVES è già una buona notizia. Dobbiamo contribuire insieme a modificare il significato dell’impegno politico, a tutti i livelli, anche perché comincia ad emergere una domanda di ritorno alla politica, fatta di trasparenza e legalità”.

Successivamente è intervenuto il prof. Paolo Rizzi (Direttore Del Laboratorio di Economia Locale dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinatore Scientifico di CIVES) il quale ha introdotto ai risultati conclusivi e alle proposte dei gruppi: “La politica è connessa alla città – ha ribadito il prof. Rizzi – perché è soprattutto lì che ci sono maggiormente possibilità di conoscere le politiche del territorio e partecipare. Noi vogliamo che la città sia fatta dai cittadini”.

Il gruppo che ha riflettuto sui temi della FAMIGLIA ha lavorato sul concetto di “famiglia come venirsi incontro”. Sottolineando quanto sia il primo ambito nel quale intervenire, grazie soprattutto ai valori che riesce ancora a portare avanti, alla solidarietà insita nel suo stesso significato e alla sua funzione di ammortizzatore sociale, senza però dimenticare le sue esigenze; il gruppo ha inoltre proposto un progetto di condivisone e dono di beni materiali e non solo, al fine di superare insieme il grave momento di crisi che ci circonda.

Il gruppo sugli ANZIANI ha evidenziato l’importanza dell’ uomo vivo, reale, che dovrebbe sempre essere posto al centro, anche se la società non sembra andare in questa direzione. Il gruppo ha notato l’attuale situazione di squilibrio generazionale dei nostri territori, l’assenza di politiche mirate agli anziani ma soprattutto al valore che potrebbe avere il re-impiego di tanti di loro, stimolandoli alla partecipazione e alla cura della cosa pubblica.

Infine, il gruppo sui GIOVANI ha analizzato la loro condizione, il loro rapporto con le istituzioni e le altre realtà territoriali. Ne è emerso che la società italiana sembra essere organizzata contro di loro, situazione dalla quale non può non nascere un profondo malessere. E proprio domandosi se effettivamente essi siano una risorsa o piuttosto un problema, il gruppo ha auspicato una loro maggiore partecipazione sociale e politica, rispondendo all’appello che chiede una nuova classe e politica e dimostrando di esserne all’altezza.

Il sindaco di Benevento Fausto Pepe è successivamente intervenuto, a seguito della presentazione dei risultati della Giuria Popolare, quest’anno incentrata sui Servizi Sociali del Comune capoluogo: “I comuni sono in difficoltà – ha esordito Pepe – siamo di fronte a una crisi senza precedenti che pone dei limiti. Abbiamo poca possibilità di argine, e l’attuale sistema di solidarietà è diffuso grazie anche alla Chiesa e alle associazioni locali. La conversione dei servizi pubblici (trasporti, mense, asili…) in servizi privati è una rivoluzione che pone problemi non da poco. Noi possiamo solo tentare di disciplinare questi cambiamenti. Da parte nostra, faremo un approfondimento degli spunti e delle idee che sono venuti da CIVES”.

Riferimenti al difficile momento storico che stiamo vivendo sono stati costanti anche durante l’intervento del direttore di “Avvenire” Marco Tarquinio, il quale ha evidenziato come anche una crisi possa offrire importanti occasioni di crescita: “Le buone notizie della politica oggi? Una è sicuramente che il Re è nudo e non è padrone di tutto. La politica ora come non mai sta vivendo una crisi radicale: è nudo nella dimensione economica, nelle radici sociali, ma dobbiamo avere la capacità di capire quello che accade e agire. La stessa idea di volerci sostituire a Dio, dimenticando anche il rispetto verso l’altro, ha prodotto risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Oppure riguardo l’Europa: dovremmo cominciare a pensare di dare noi qualcosa all’Europa che probabilmente ha perso, a partire dal senso di comunione”.

Parole dirette quelle di Tarquinio, che non trascura il ruolo fondamentale che oggi abbiamo in quanto cattolici e difensori di valori imprescindibili: “Un’altra buona notizia è che il Re non è padrone di tutto – ha proseguito – In un mondo che fa mercato di tutto esistono dei valori che resistono: l’uomo è un bene assoluto e non commerciabile. Ora ci stiamo rendendo conto che stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità”. Inevitabile, dunque, proiettarsi nel prossimo futuro per suggerire vie di uscita: “Dobbiamo tornare a fare rete, rispettare e offrire occasioni di crescita alle realtà che germinano dal basso; noi che crediamo in un Dio paziente, dobbiamo avere la pazienza di imparare di nuovo il concetto di famiglia nel profondo. Un’altra buona notizia è che i sudditi stanno capendo che non sono più sudditi. Potremo scegliere di non essere tali proprio con la consapevolezza dei valori non negoziabili”.

S.E. Mons. Andrea Mugione ha concluso l’incontro e il percorso compiuto quest’anno: “Da partecipanti siete diventati protagonisti: sono grato al lavoro che è stato fatto e alle proposte che sono emerse, ma lanciare segnali non basta. C’è bisogno di essere testimoni credibili e di operare, attraverso la Fede. Alle nuove generazioni non può essere lasciata una terra arida e i cattolici non possono rinunciare a essere sale della terra e luce del mondo”. Rispetto alla politica, ha esortato: “Vale la pena non tirarsi indietro. L’amore per il prossimo e la giustizia non si possono separare. Il credente è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità. Non si può relegare la scelta credente nelle sacrestie. Il disimpegno mette in discussione il Vangelo”.

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