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Associazioni

I soci della cooperativa R.A.P.P.S.S. ricordano la storia del L@p Asilo 31

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di alcuni soci della coperativa R.A.P.P.S.S. sulla nascita e le ultime vicende del L@p Asilo 31.

"Correva l’anno 2009 quando fummo colpiti dalla politica di smantellamento della scuola, dai tagli di netto adoperati dal ministro Gelmini, improvvisamente senza prospettive certe e sicure, bloccati nel tunnel delle incertezze, passammo da un lavoro precario con incarico annuale alla disoccupazione. Non ci arrendemmo dinnanzi ai diritti calpestati e nemmeno ci deprimemmo ma lottammo salendo sui tetti e urlando la nostra indignazione.

Per chi non ricorda e ha strumentalmente dimenticato passaggi fondamentali cogliamo l’occasione per ripercorrere le tappe fondamentali della vicenda. Su quel tetto numerosi giunsero a dare la propria solidarietà: dal Sindaco della città di Benevento al Presidente della Provincia, dai consiglieri agli assessori, dagli Onorevoli ai Senatori. Tutti si dissero disposti a sostenerci e tutti si mostrarono aperti a trovare delle soluzioni a un caso tanto drammatico che vedeva licenziati quasi 400 lavoratori.

Da quel tetto nacque la proposta di creare spazi sociali in cui poter attuare interventi mirati atti
ad aiutare chi vive delle difficoltà evitando di lasciarli in una situazione di abbandono. L’idea di cooperazione sociale e di mutuo aiuto con l’obiettivo di conseguire finalità di solidarietà sociale e di sostegno delle famiglie e delle persone disagiate, dei bambini, degli studenti, degli anziani, dei disabili, degli adulti avvalendosi della collaborazione di associazioni, volontari piacque alla Giunta Pepe che non solo si impegnò a destinare la struttura di Via Firenze 1 ai precari della scuola per portare avanti tali obiettivi ma si fece carico di finanziare dei progetti didattici che potessero
contribuire in minima parte e dare una boccata d’ossigeno a quei lavoratori della scuola ritrovatisi improvvisamente senza lavoro. Sempre nel 2009 furono concesse, in via provvisoria, in attesa del completamento della struttura di via Firenze 1, le aule del plesso scolastico di San Modesto 1. Le attività di supporto didattico svolte per il quartiere e per gli studenti delle scuole elementari e medie furono tenute a titolo puramente gratuito dai docenti oramai disoccupati.

Correva l’anno 2010, i tagli alla scuola pubblica ed i licenziamenti raddoppiarono e si passò da quasi 400 a quasi 800 licenziamenti.  La disillusione cresceva perchè lo Stato con cinismo distruggeva le nostre vite e chi aveva solidarizzato sul tetto non portava a termine quanto assunto pubblicamente. Un asilo in disuso in via Torre della catena fu occupato.  Ricevemmo il sostegno e la solidarietà degli studenti e di un’associazione no profit le Brigate di solidarietà attiva , che attivamente ci affiancarono durante i mesi duri dello sciopero della fame e dell’occupazione allestendo  tende in cui poter dormire, mettendo a disposizione sacchi a pelo, distribuendo pasti e tanto altro ancora. Il sindaco Pepe, dinnanzi all’aggravamento della situazione, finalmente si prodigò a sottoscrivere i protocolli d’intesa e a finanziare il progetto Scu.do ( scuola dopo) , mirato a incrementare l’offerta formativa e fornire supporti per il recupero e il potenziamento degli studenti che non potevano permettersi dei servizi a  pagamento. I fondi del progetto Scu.do ricordiamo a chi è affetto da amnesie profonde devono essere solo ed esclusivamente utilizzati per far lavorare i precari disoccupati e non per pagare fitti. Va ricordato che i lavoratori  interessati nel progetto sono stati assunti regolarmente scorrendo una graduatoria, una short- list stillata a seguito di un bando pubblico, da una commissione composta da membri dell’ U.s.p. Di Benevento e del Comune. Come abbiamo reso sempre noto, con comunicati ufficiali, conferenze stampa e tutti i fondi sono stati utilizzati per retribuire i dipendenti assunti.

Noi lavoriamo onestamente e ci spendiamo l’anima in questo progetto che ci permette non solo di campare ma di esprimerci professionalmente senza sentirci dei derelitti della società e vedere che il ragazzino difficile che non riesce ad affermarsi didatticamente a scuola e con gli amici, finalmente ha stima in sé stesso e nelle sue capacità è estremamente gratificante. Siamo pochi solo 8 assunti a fronte di 80 studenti, i fondi stanziati non hanno permesso di assumere ulteriore personale purtroppo e allora tanti volontari ci affiancano gratuitamente per soddisfare le richieste di tutti.

Lavoriamo grazie a questo progetto e non solo maturiamo il punteggio necessario per mantenere una buona posizione in graduatoria e con orgoglio possiamo dire che ci onora far parte del l@p asilo 31 che non può e non deve morire.

Il 2 settembre 2010 la struttura di Via Firenze 1 viene concessa alla cooperativa sociale no profit dei precari R.P.A.P.P.S.S. (rete autorganizzazione popolare precari scuola sannita). Il protocollo d’intesa inviato e reso noto pubblicamente,e nello specifico l’articolo 3 (Impegni e responsabilità), sancisce che la cooperativa si impegna a realizzare le attività previste nello statuto della cooperativa sociale R.A.P.S.S e dal
comitato Insegnanti precari Sanniti!

Ricordiamo a chi accusa che le attività statutarie e i regolamenti dei due organi prevedono la cooperazione e la collaborazione con associazioni, comitati, collettivi e quanti altri siamo utili per il perseguimento delle
attività!
Va ricordato che chi coopera e si attiva all’interno della struttura per offrire servizi non paga rette né quote e che gli spazi sono gratuiti a tutti!
Un bene comune deve essere aperto a chiunque e non solo a delle élites ed in tempo di crisi è necessario creare spazi solidali in cui potersi ritrovare.
Va ricordato che chi strumentalmente si prodiga a parole per i bisognosi, che nell’asilo 31 il pensionato, il bambino, gli studenti tutti possono intrattenersi, socializzare, partecipare gratuitamente alle attività quali i
balli di gruppo, di hobbystica , il découpage l’ arte presepiale, la lettura, l’accesso a internet e il doposcuola.
Va ricordato che il nome designato alla struttura di Via Firenze 1 cioè “L@p asilo 31” altro non è che il riassunto del laboratorio popolare che si vuole costruire( Laboratorio autorganizzazione popolare) in un ex asilo consegnato
ufficialmente il 31 ottobre 2010!
Va ricordato che la cooperativa conta ben 40 soci ed il comitato insegnanti precari ben 200 iscritti, che le decisioni sono condivise e assembleari, che ognuno è dotato di propria identità e intelligenza e che non esistono proprietà
e gestioni esclusive di soli fratelli!

Va ricordato che i giovani, gli studenti oggi a parte Piazzetta Vari non hanno alcuno spazio in cui potersi confrontare ed esprimere e che in questo luogo hanno la facoltà di impegnarsi in attività ricche di contenuti!
Va ricordato sempre che la redazione del contratto deve prevedere, come recita il protocollo, tutti gli sgravi fiscali previsti per legge, deve rispettare l’accordo e che qualsiasi modifica deve essere apportata con il beneplacito di ambo le parti.

L’accordo in questione non stabilisce né contempla fitti e le leggi sull’associazionismo prevedono la possibilità di concedere quote di locazione simboliche o comodati d’uso gratuito a quelle associazioni, comitati, cooperative sociali no profit che con la loro attività rendono un grosso contributo al territorio!
Chi lotta per la legalità e la giustizia dovrebbe battersi come noi per far sì che scout, associazioni no profit, tutti coloro che si attivano per il bene comune , quei fitti esosi non li paghino e che tutte le risorse disponibili di queste entità benefiche siano utilizzate per aiutare chi ne ha bisogno!

C’è differenza paradossale tra chi utilizza un bene comunale per fini commerciali e di lucro e chi li utilizza per svolgere attività di volontariato.
E’ necessario come del resto dichiariamo da sempre ,creare differenti destinazioni d’uso : quello commerciale e quello solidale, come avviene in tutta Italia e riconoscere ufficialmente il valore aggiunto delle associazioni anche in questa città e creare una rete e un coordinamento tra le associazioni onlus territoriali.
Paradossalmente ci ritroviamo ad essere attaccati da chi dovrebbe sostenerci e difendere i diritti della associazioni tutte, associazioni sotto sfratto perchè impossibilitate a sostenere e pagare canoni di locazione. Perdere una
fetta importante del volontariato significa perdere spazi sociali in cui poter usufruire gratuitamente di servizi fondamentali alla comunità, significa impedire ai meno abbienti di vivere! La crisi sta generando miseria ma forse
qualcuno che vive nella bambagia ancora non lo avverte per questo motivo se ne infischia se a rimetterci è la povera gente !
Respingiamo le gravi illazioni, diffamatorie e rilanciamo la necessità urgente di creare spazi sociali gratuiti a tutte le associazioni onlus e il riconoscimento da parte del Comune di Benevento delle stesse.

Paola P. socio lavoratore docente scuola primaria, Teresa S. socio lavoratore docente matematica, Graziella R. socio lavoratore docente d’inglese , Fulvio Damiano socio cooperatore docente di matematica, Albeto L. socio lavoratore docente di lettere, Annamaria C. socio lavoratore collaboratrice scolastica cooperativa sociale no profit R.A.P.P.S.S."

 

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