Provincia di Benevento
Cimitile: ‘Un’operazione-verità sul ruolo ed i costi delle Province’
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«La spesa complessiva delle Province italiane, nel 2010, e’ stata pari a 11,5 miliardi di euro, per una media di 193 euro sostenuti da ogni cittadino. Del totale, 8,6 miliardi, cioè il 74%, sono i costi della spesa corrente e, di questi, l’1,4%, (122 milioni di euro, ovvero due euro medi pro capite) sono i costi per la rappresentanza democratica, cioè i cosiddetti “costi della politica” che raggruppano le spese per indennità e rimborsi o i servizi per le consultazioni elettorali. I restanti 2,9 miliardi di euro sono stati invece investiti».
A riportare questi dati è il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, che si riferisce allo studio “Riassetto delle Province: risparmio o aggravio di costi?”, effettuato dall’Università Bocconi di Milano, anticipato ieri presso la Provincia di Milano.
Il presidente Cimitile saluta positivamente l’iniziativa che contribuisce a portare avanti un’operazione verità sul ruolo delle Province nell’assetto istituzionale ed economico dello Stato.
«L’indagine compiuta dalla Bocconi – dichiara Cimitile – ci restituisce dati reali e conferma la posizione che, come Provincia di Benevento, abbiamo sostenuto sin dal primo momento. Bisogna essere oggettivi se si intende avviare una seria riflessione sulle funzioni e sui costi delle Province. Una riforma dell’assetto istituzionale è indispensabile ma dobbiamo individuare dove sono i veri sprechi. Secondo lo studio, le Province effettuano il 6 per cento della spesa degli enti pubblici (mentre i Comuni si assestano sul 10 per cento e le Regioni sull’84) e il 4 per cento della spesa corrente. E’ chiaro dunque che i centri di spesa e di spreco non si annidano nelle Province; forse occorrerebbe capire cosa accade nelle Regioni se vogliamo razionalizzare seriamente la spesa pubblica».
«Accanto a ciò – conclude il presidente – siamo disponibili, così come abbiamo sempre detto, ad avviare insieme al Governo e al Parlamento un ragionamento su come meglio organizzare il livello medio degli enti pubblici, mettendo definitivamente da parte la disinformazione assoluta che e’ circolata in questi mesi. Non vorremmo infatti che la lotta agli sprechi e ai costi della politica si concluda con misure demagogiche e populiste che parlino alla pancia del Paese ma non risolvano la questione democratica».