CRONACA
Rocambolesco inseguimento notturno: arrestato Massimo Pagnozzi
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Si è consumata nel corso della trascorsa nottata la rocambolesca azione che ha portato i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Montesarchio (Benevento) e della limitrofa Stazione Carabinieri di San Martino Valle Caudina (AV) all’arresto di Massimo Pagnozzi, trentacinquenne pregiudicato, sammartinese, figlio di Alfonso, detto “o’ pazz”, esponente dell’omonimo clan.
Verso l’una, infatti, – si legge nella nota diffusa alla stampa – "nel corso del servizio di controllo del territorio, in piazza Vittorio Veneto a Montesarchio, i militari del locale Comando notavano una Renault Scenic che imboccava, nel senso di marcia opposto, la strada che porta a San Martino Valle Caudina: nonostante l’immediato alt intimato, il conducente del veicolo forzava il posto di controllo, quasi investendo uno dei Carabinieri. Partiva, perciò, l’inseguimento in direzione di San Martino Valle Caudina. Contemporaneamente, la pattuglia della Stazione Carabinieri di San Martino approntava un immediato posto di controllo allo scopo di intercettare il fuggitivo. Poco dopo, nonostante il “nuovo” alt intimatogli dai carabinieri sammartinesi, il giovane ometteva di fermarsi: l’inseguimento, perciò, proseguiva anche lungo le strade del comune irpino, terminando sotto le case popolari, ove il Pagnozzi scendeva e si dirigeva frettolosamente verso la propria abitazione.
L’uomo, persistendo nel non curarsi dei ripetuti inviti a fermarsi formulati dai Carabinieri, saliva i gradini d’ingresso dello stabile, sempre inseguito: in quel frangente, proprio quando uno dei Carabinieri era riuscito ad afferrarlo alle spalle, prendendolo dal bavero della giacca, riusciva a divincolarsi chiudendo violentemente il cancelletto d’ingresso contro il ginocchio del militare. Gli operanti non mollavano e riuscivano ad entrare nell’abitazione ove fronteggiavano l’ennesima aggressione da parte del pregiudicato che, ormai in evidente stato di ubriachezza molesta, li spintonava per farli uscire. Addirittura, l’uomo riusciva ad afferrare la sua bambina disabile di 5 anni, facendosene scudo nonostante la stessa fosse in preda a un forte pianto e lanciandola contro i Carabinieri ogni qualvolta questi provassero ad avvicinarsi: solo grazie all’intervento dei familiari decideva di lasciare la bimba, continuando però ad opporre resistenza fisica e verbale.
Con non poche difficoltà, i Carabinieri lo immobilizzavano definitivamente, conducendolo nella locale Caserma ove veniva dichiarato in arresto ed associato al carcere di Bellizzi Irpino con le accuse di violenza e resistenza a P.U., maltrattamenti in famiglia e guida sotto l’effetto di alcool".