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POLITICA

Piano Borea, ‘un sito che sembrerebbe essere stato utilizzato intensamente…’

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Caro Assessore Abbate, – scrive in una nota il consigliere comunale di benevento di TèL, Nazzareno Orlando -, come certamente saprai la costruzione e la gestione di una discarica sono oggetto di specifica autorizzazione, oggi prevista dal d.lgs. 36/2003 e precedentemente dal D.Lgs. 22/97. Nel provvedimento autorizzativo, vista la peculiarità del materiale trattato e gli effetti dannosi all’ambiente ed alla salute che potrebbero insorgere in caso di cattiva gestione, viene rigorosamente stabilito cosa si può fare, cosa non si può fare e cosa di deve fare nell’impianto.

La nostra discarica, ormai da anni non più attiva, si trova nella cosiddetta fase post-operativa (post mortem), fase di durata pari al tempo necessario alla mineralizzazione dei rifiuti a seguito della perdita di tutte le sostanze organiche sia sotto forma di liquidi (percolato), sia di gas (biogas). In questa fase le sole attività possibili sono quelle necessarie ad assicurare i requisiti di sicurezza ambientale, quali la manutenzione delle reti e degli impianti, nonché l’effettuazione dei controlli, dei monitoraggio e della sorveglianza".

"Alla luce dei fatti occorsi a Piano Borea (il riferimento è alle vicende che condussero al sequestro di quattro vasche, Ndr) – prosegue Orlando – emerge, invece, chiaramente che i controlli non pare siano stati sufficientemente efficaci, per cui sarebbe necessario estendere la sorveglianza non solo ai “cornuti” delle campane del vetro… ma anche ad altri.

In realtà il sito di Piano Borea sembrerebbe essere stato intensamente utilizzato negli ultimi anni in modo continuo come sito di stoccaggio (trasferenza), non si sa quanto provvisorio, di rifiuti di cui non si conosce la specie. Tale attività, ti invito a controllare, non è certamente inclusa tra quelle autorizzate o autorizzabili a Piano Borea tant’è che non risulta siano state rilasciate autorizzazioni ex art. 210 del D.Lgs. 152/06 e/o effettuate le valutazioni di impatto ambientale, previste dalle norme, la cui procedura prevede il massimo coinvolgimento dei cittadini e di cui non vi è traccia.

L’unico strumento che avrebbe potuto rendere legittimamente possibile il trattamento dei rifiuti all’interno della discarica è quello dell’ordinanza contingibile e urgente emessa dal Sindaco ai sensi dell’art. 191 d.lgs 152/2006. Tale procedimento consente il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti, anche in deroga alle disposizioni vigenti, garantendo comunque un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente, la qual cosa, visto il sequestro effettuato, non sembrerebbe essere stato assicurato".

"Emanare un’ordinanza, ovviamente, – prospetta il consigliere di TèL – è possibile solo in caso di manifesta urgenza, in presenza di pericolo per la salute pubblica e per un periodo circoscritto tant’è che, com’è noto, le ordinanze sono adottabili per una durata limitata, massimo sei mesi, prorogabili per altri diciotto. Il ciclo di gestione di rifiuti beneventani invece fonda da tempo la propria articolazione proprio sull’utilizzazione di piano Borea che, come detto, non sembra possedere le autorizzazioni di rito. Appare strano che il Sindaco che, ricordiamo, ha ricoperto il ruolo di direttore provinciale dell’Arpac, non sembra si sia posto il problema … o non ne sapeva nulla.

Anche il buon Lonardo che, come ben sai, ricopre il ruolo di Presidente dell’ASIA per gli stessi “meriti” del Sindaco, avendo utilizzato il sito fino ad oggi, al redde rationem potrebbe sostenere che, da buon valente soldato, ha eseguito solo degli ordini.

Caro Luigi, so che tu sei un amante dell’arte contemporanea ma qui di “astratto” c’è ben poco! Se posso,dunque, darti un consiglio in questa fase emergenziale agisci con cautela e rigore così come è tuo costume.
Stanno venendo al pettine gravi ed inquietanti questioni più volte sollevate in merito alla “efficientissima” e ”costosissima” gestione dei rifiuti della città che,credo, non ti appartengono. Per il tuo bene, non vorremmo che ricalcassi le orme dell’ex Assessore Damiano il quale, per l’ipermercato Zamparini, è rimasto "inspiegabilmente" l’unico amministratore "attenzionato" dalle autorità giudiziarie".

 

 

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