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POLITICA

‘Barriere architettoniche, ancora promesse dopo 5 anni’

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“Ora si tira fuori il dibattito sulle barriere architettoniche. Palazzo Mosti è inaccessibile e lo sono edifici ed uffici pubblici, ristoranti, teatri, bar. Osservo: si può ancora promettere di fare dopo 5 anni di amministrazione? Un Sindaco uscente può credibilmente promettere di fare prossimamente cose che ha ignorato per 5 anni? Ora basta”. ‘Giocando’ seriamente sull’acronimo della lista (appunto, ORA), il candidato sindaco per Benevento Antonio Medici avvia sfruttando soprattutto la tecnologia, la sua campagna elettorale, rimarcando in questo caso ed in poche righe il disvalore delle promesse in tempi elettorali.

Questa la nota stampa a corredo dell’annuncio sul social network.
“ Annunciare o anche avviare in campagna elettorale, come ha fatto ieri il Sindaco uscente Fausto Pepe, interventi minimi per l’accessibilità, dopo cinque anni di governo cittadino in cui non si è scalfita una sola barriera architettonica, è una meschina manovra propagandistica, resa ancor più insopportabile dal fatto di essere indirizzata a cittadini che quotidianamente subiscono l’ostilità di una città largamente inaccessibile.
Nel periodo in cui sono stato in giunta mi sono molto speso per portare all’ordine del giorno dell’Amministrazione il problema dell’accessibilità e delle barriere architettoniche. Ho sollecitato l’istituzione di una delega ad hoc, di cui mi sono occupato per soli sei mesi, prima delle dimissioni volontarie. Devo dire che si è trattata di una sollecitazione vana per l’incredibile sordità di Fausto Pepe rispetto a questo tema. Non si spiega altrimenti, infatti, il motivo per cui Palazzo Mosti sia rimasto inaccessibile dopo i lunghi e costosi lavori di ristrutturazione, né trova altra spiegazione la ancor oggi mancata esecuzione della sentenza del Tribunale di Benevento che ha dichiarato inaccessibile la pavimentazione realizzata nell’area antistante l’arco di Traiano, ordinandone il rifacimento.
Con il passaggio ad Aldo Damiano, nella primavera 2008, della delega per il coordinamento degli interventi finalizzati all’accessibilità, poi, le barriere architettoniche sono comparse anche laddove erano state abbattute. E’ il caso dei marciapiedi di viale dei Rettori e via del Pomerio, i cui scivoli sino a novembre perfettamente funzionali alle esigenze dei disabili, per effetto dei lavori di rifacimento del manto stradale, che ne hanno probabilmente abbassato il livello, terminano oggi con insidiosissimi scalini, che li rendono inutili al loro scopo.
Rispetto a tutto ciò il Sindaco prosegue la berlusconiana politica degli annunci, che ha caratterizzato lo stile dell’intera consiliatura, dimenticando che in questa campagna elettorale dovrà presentare il conto di ciò che ha realizzato del suo programma di mandato e di quanto, invece, è rimasto invece lettera morta.
ORA è arrivato il momento di creare le condizioni perché questi problemi assumano rilievo costante nell’azione del governo cittadino, affinché la città sia bene comune vissuta pianamente anche dai diversamente abili”.

E comunque suffraga la sua tesi allegando al commento la riproposizione di due suoi specifici interventi sul tema, interventi diretti proprio al sindaco Pepe

***

da campiminati.blogspot.com
del 30/09/2010 e del 19/10/2010

“Caro Fausto,
accade spesso che l’area di sosta riservata ai disabili, innanzi a Palazzo Mosti, sia occupata da auto non al servizio di disabili.
La vettura che in questa foto, scattata qualche mattina fa, occupa abusivamente il posto riservato ai disabili è un’auto di servizio del Comune, con tanto di stemma metallico esposto impudicamente sul parabrezza. Sai bene che non è un caso eccezionale né isolato: amministratori, dipendenti comunali, politici vari all’occasione parcheggiano li, senza remore.
Converrai che si tratta di un intollerabile oltraggio alle regole del codice della strada e prima ancora a quelle della convivenza civile; un’indecenza, rappresentativa della profonda indifferenza della città al tema delle barriere architettoniche.
Non mi piace distinguere i cittadini o le comunità tra civili ed incivili, sono disincantato e "darwinista" al punto da considerare scontato che ciascuno faccia ciò che più gli è comodo, entro il limite dei comportamenti non puniti, non sanzionati, tollerati (dalla legge, dalle autorità, dalla religione, dalla morale diffusa). Per cui, sinché l’abusivo occupante dell’area riservata ai disabili non sia certo o quasi certo della rimozione forzata (sanzione espressiva della pubblica disapprovazione verso quel comportamento) continuerà impunemente ed impudicamente a parcheggiare; figurarsi poi se oltre a non essere debitamente sanzionata, questa occupazione abusiva è addirittura praticata da dipendenti comunali ed Amministratori. Nessun pericolo di incorrere in sanzioni, nessuna remora morale o etica e almeno una valida attenuante: lo fanno anche in Comune! Benissimo.
Benissimo anche che Palazzo Mosti sia un “campo minato” per eccellenza ossia un luogo totalmente inaccessibile, apprestato per innescare una babele di esplosioni interiori di rabbia e frustrazione nel disabile che sciaguratamente dovesse pensare di farti visita o di assistere al Consiglio Comunale o di depositare un qualche plico al protocollo. Mi permetto di osservare che l’unico ufficio appena accessibile è quello dell’Assessore al Lavoro e Formazione, che infatti, come ricorderai, abbiamo talora utilizzato per ricevere delegazioni partecipate da disabili.
Ricorderai anche che, su mia sollecitazione, hai istituito la delega alla “promozione degli interventi per l’accessibilità” di cui io stesso mi sono occupato solo per pochissimi mesi, succeduto poi da Aldo Damiano, anche Assessore ai Lavori Pubblici, che non pare essersi impegnato molto.
La ristrutturazione di Palazzo Mosti, del resto, è terminata senza l’installazione dell’ascensore, che pure era stata data per scontata.
Concludo con una proposta: elimina le ipocrisie, fai rimuovere quel posto auto riservato innanzi ad un Municipio inaccessibile e ritira la delega alla promozione degli interventi per l’accessibilità, evitando così che l’Assessore Damiano possa essere anche solo potenzialmente distolto dai progetti, dai bandi, dalle gare e dai tagli di nastro dei Lavori Pubblici”.
***

“Ieri sera ho deciso di seguire il lavori del Consiglio Comunale; si parlava di conti e bilancio, la mia materia, ero interessato. La seduta era di quelle critiche perché, avendo i revisori riscontrato alcune irregolarità, lo scioglimento anticipato del Consiglio era una delle possibilità da mettere in conto.
Beh, proprio qualche giorno fa avevo chiesto pubblicamente al Sindaco di rimuovere il posto auto riservato ai disabili innanzi al Municipio perché cronicamente occupato abusivamente, anche da auto di servizio, di assessori e di politicanti vari.
Come ormai suo inFausto costume il Sindaco, cui i quasi cinque anni di miserrima attività amministrativa hanno bronzato la faccia,  nonostante la gravità della denuncia, documentata con foto, ha snobbato la provocazione ed ha accuratamente evitato di adottare alcun provvedimento. Non si poteva sperare, dunque, di trovar quello stallo libero; ho parcheggiato in via Rummo e mi sono avviato a piedi con la mia andatura robotizzata, a scatti, verso Palzzo Most(r)i.
Giunto innanzi al Municipio, come pronosticato, lo stallo era occupato, da una BMW; campeggiava sul cruscotto un qualche contrassegno; confesso che per qualche secondo, frazione di secondo, ho gioito pensando, o forse, meglio, sognando, che il posto fosse occupato da un disabile. L’oscurità mi aveva tratto in inganno: il contrassegno era di quelli rossi, quelli che recano la dicitura SPECIALE ASSESSORE. Ebbene si, si trattava dell’auto di un ASSESSORE SPECIALE, uno speciale imbecille. E che fosse un imbecille lo conferma il fatto che, dopo una decina di minuti, avvertito delle foto che avevo appena scattato e del mio sbraitare, mi si è avvicinato e mi ha detto "scusa, era solo per poco".
Ora io vorrei osservare e far osservare che il problema dell’occupazione abusiva dei posti auto riservati ai disabili non è un MIO problema personale, ovvero lo è anche ma non principalmente. E’ in gioco, piuttosto, l’idea di una città accessibile ed accogliente per tutti. Gli imbecilli e i teorici della politica dei "grandi", quella delle tessere, degli equlibri(smi), dei tatticismi, delle segreterie, dei grandi temi nazionali, ma che dico, globali, non lo capiscono e derubricano il problema nella categoria "paturnie di un rompiscatole". Attestano, con ciò, la loro pochezza culturale e rendono esplicito, così, il vero dramma intellettuale che alimenta l’inaccessibilità dei luoghi pubblici: i disabili stanno a casa, fanno gli assistiti, sono malati, non partecipano alla vita sociale, capita che qualcuno mette la testa fuori dal sacco, ma è un’anomalia, gli facciamo qualche piacere, con la faccia pietosa, se ci avverte che viene gli lasciamo il posto libero! Ecco io credo che questo sia l’intimo convincimento di questi politicanti da strapazzo, dentro e fuori dai palazzi del potere.
Quando sono andato via dal Consiglio al posto della BMW dell’Assessore imbecille c’era un’altra BMW, era di un qualche altro imbecille che aveva esposto il contrassegno Popolo della Libertà, non si sa se per par condicio di imbecillità con l’assessore di centro sinistra che aveva occupato il posto prima di lui o se perché avesse ritenuto, in un attimo di lucidità, quel contrassegno azzurro identificativo di una disabilità psichica grave. Ad ogni modo mi sento di dire: BRAVI, UN APPLAUSO AD ENTRAMBI.

Alcune domandine finali:
1) Sindaco, vuoi provvedere a rimuovere questo stallo? Non sei in grado manco di dare direttive perché in un’occasione di "gala", come quella di ieri sera, si faccia rispettare il segnale, posto li inutilmente, più o meno sotto la tua sedia in Consiglio? Io mi vergognerei.
2) Ieri sera c’erano 4 vigili urbani, uno nel gabbiotto all’ingresso del Municipio e tre in sala Consiglio. La loro auto (come si vede in foto) era parcheggiata esattamente dietro quella dei due imbecilli che hanno abusivamente occupato lo stallo riservato. Perché non hanno fatto le multe? Almeno questi simpatici politicanti avrebbero perso qualche ora per farsele annullare (ove mai possibile), avrebbero dovuto sbiascicare qualche parola di scuse, articolare una qualche ridicola giustificazione e vedi mai che per una frazione di secondo avrebbero potuto provare un sentimento di vergogna.
Alla prossima mina”.

 

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