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Tetracloroetilene nell’acqua, Altrabenevento scrive al sindaco per la immediata chiusura dei pozzi

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“La Regione Campania- Ufficio Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti di Benevento ha precisato con la lettera del 20 maggio, che per i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni si devono applicare le norme sulla Contaminazione delle acque profonde e non solo quelle sulla potabilità. Altrabenevento ha inviato una diffida al sindaco Mastella per chiedergli di chiudere immediatamente quei pozzi ed invitare la Gesesa a servire pure agli abitanti dei rioni Ferrovia, Libertà e Centro Storico, l’acqua proveniente dalle sorgenti del Biferno che la Regione Campania ha già assicurato e che sta progressivamente fornendo alla città di Benevento da qualche settimana”. Così in una nota Sandra Sandrucci dell’associazione Altrabenevento.

“Questo – scrive – il testo del documento inviato per conoscenza al Prefetto, al Procuratore della Repubblica e Ministro dell’Ambiente: Anche gli esami effettuati il 7 maggio scorso dal Laboratorio incaricato da Gesesa hanno accertato nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni valori di tetracloroetilene molto al di sopra della Soglia di Contaminazione di 1,1 microgrammi per litro (Tab.2 All.5 Parte IV D.Lgs.152/06). Si confermano quindi i risultati già verificati dall’ARPAC che dimostrano, inequivocabilmente, che le acque profonde utilizzate per il servizio idrico agli abitanti dei rioni Libertà, Ferrovia e Centro Storico, sono contaminate. Quindi i pozzi citati vanno chiusi ai sensi dell’art. 240, lettere M) e T) del D. Lgs 152/2016 -Testo Unico Ambientale.

Nonostante sia chiara la norma di legge e la sua applicabilità nella situazione determinatasi a Benevento – prosegue Sandruci -, lei continua solamente a ripetere che l’acqua è potabile e che nessuna autorità le ha detto di chiudere i pozzi. In verità la prima autorità competente ad ordinare cautelativamente a tutela della salute dei cittadini, il divieto di uso delle acque potenzialmente contaminate, è proprio Lei come massima autorità sanitaria locale. Risulta, comunque, che anche la Regione Campania- Unità Operativa Autorizzazioni ambientali e Rifiuti di Benevento, con la lettera del 13 maggio scorso, prot. 296151, dopo aver ricordato le norme di riferimento da noi varie volte citate, Le ha proposto formalmente dieci cose da fare con urgenza, tra le quali: “Ordinanza di divieto di utilizzo dei pozzi idropotabili destinati al consumo umano e per scopi agricoli”; “Istituzione di un tavolo tecnico ambientale per la gestione dell’emergenza tetracloroetilene nel Comune di Benevento”; “Dichiarazione dello stato di emergenza in ordine alla situazione socio economica e ambientale di Benevento e richiesta finanziamento alla regione Campania e al Ministero dell’Ambiente”; “Informazione continua alla cittadinanza con istituzione di una pagina dedicata sul sito del Comune di Benevento riguardante l’informazione dettagliata sulle fasi di disinquinamento avviate e da avviare”.

Ma lei – attacca l’associazione – che si lamenta di non essere sostenuto dalle autorità competenti nell’affrontare il gravoso l’impegno amministrativo, dopo aver ricevuto tali proposte si è inalberato ed ha immediatamente scritto una lettera di protesta al vice presidente della Regione Campania, on. Bonavitacola ( nota prot. 43759 del 13/5/2019) per segnalare, innanzitutto, il comportamento dei funzionari degli uffici regionali di Benevento (che di certo non sono pericolosi estremisti suoi nemici). A suo avviso, i due firmatari di quella relazione, in modo “irrituale” avrebbero scritto solo al Comune nonostante la questione fosse di “grande rilevanza ambientale e dalle rilevanti conseguenze in ordine alle azione da porre in essere” (in realtà la relazione è stata consegnata la mattina del 13 maggio, nel corso di una riunione convocata da tempo su questo argomento, anche ai rappresentanti della Provincia, l’ARPAC e la ASL). Subito dopo, sempre con la stessa lettera, lei sottolinea che la richiesta di ‘Ordinanza di divieto di utilizzo dei pozzi idropotabili destinati al consumo umano e per scopi agricoli’ è stata avanzata “senza tuttavia curarsi della circostanza che il soggetto preposto alla verifica della potabiltà dell’acqua a Benevento è la ASL che… ha sempre evidenziato la piena potabilità delle acque immesse nelle condutture idriche”.

Quindi lei non potendo in alcun modo contestare l’acclarata Contaminazione dei pozzi e delle acque profonde – spiega Sandrucci -, continua a farsi scudo dei dati sulla potabilità che invece si riferiscono alle acque rete e non alle acque sotterranee. E’ del tutto ovvio che le acque profonde contaminate non si possono utilizzare per bere e comunque il Testo Unico Ambientale è chiaro: quando si accerta la potenziale contaminazione scattano le norme di tutela e salvaguardia che prevedono, in questo caso, la chiusura dei pozzi. Questo Le ha segnalato anche l’ufficio della Regione! Lei, invece, dopo la riunione dal Prefetto nel pomeriggio del 13 maggio, non ha voluto chiudere i pozzi contaminati ed ha annunciato le solite ed inutili minacce di denunce a chi pretende l’applicazione delle norme a tutela della salute pubblica.

A seguito di esposto di Altrabenevento – scrive ancora l’associazione -, l’Ufficio regionale di Benevento per le Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti, in data 20 maggio (prot. 317453) ha precisato che nella suindicata riunione in Prefettura del 13 maggio, “gli enti preposti hanno chiarito gli aspetti sulla potabilità dell’acqua ma dal verbale finale si evince che non sono state affrontate le azioni di ‘prevenzione e messa in sicurezza di emergenza ambientale’ dei pozzi previste dal Testo Unico Ambientale ed è obbligo istituzionale della scrivente UOD segnalare tale circostanza”.

Pertanto – conclude -, con la presente, verificata anche la suindicata precisazione della Regione Campania-UOD Autorizzazioni Ambientalt e Rifiuti di Benevento, la invitiamo e diffidiamo ad applicare con urgenza l’art. 240 lettere M) e T), del D. Lgs 152 del 2016 e quindi a chiudere i pozzi e Pezzapiana e Campo Mazzoni ed invitare la GESESA a servire pure agli abitanti dei rioni Ferrovia, Libertà e Centro Storico, l’acqua proveniente dalle sorgenti del Biferno che la Regione Campania ha già assicurato e che sta progressivamente fornendo alla città di Benevento da qualche settimana”.

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