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CRONACA

Telese Terme, promettevano falsi posti di lavoro in cambio di denaro: tre arresti

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Promettevano posti di lavoro inesistenti in diverse strutture sanitarie del Sannio, in cambio di denaro. Ora però sono gravemente indiziati di concorso in truffa aggravata, millantato credito e falso documentale ai danni di decine di persone che versavano in difficili condizioni economiche e bisognose di occupazione. Per questa ragione i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità hanno eseguito questa mattina tre arresti ai domiciliari, ordinanze emesse dal Gip del Tribunale di Benevento: nei guai il 64enne medico Riccardo Massini, originario di Telese Terme; il 55enne funzionario amministrativo Giuseppe Varesi, di Foglianise, e un’infermiera 47enne di Cerreto Sannita, Elodia Zarrelli.

LA STORIA – Come si ricorderà, la misura cautelare è scaturita a seguito di una lunga e approfondita attività investigativa, iniziata nell’ottobre 2016, quando un paziente in cura alla Fondazione Salvatore Maugeri di Telese Terme, denunciò che – durante il suo ricovero nel maggio 2017 e a fronte dell’esternazione delle proprie preoccupazioni per il futuro dei figli disoccupati – un’addetta del personale paramedico le prospettò la possibilità di rivolgersi ad un medico della clinica. Al professionista fu poi versata effettivamente una somma di denaro, destinata ad altre persone di sua conoscenza, attraverso i quali si sarebbe arrivati all’assunzione.

LE INDAGINI – Alla luce di quanto emerso, gli inquirenti hanno dato avvio all’attività di intercettazione delle utenze, facendo emergere un quadro ancor più allarmante per il numero di soggetti truffati, bisognosi di lavoro e disposti ad investire i propri risparmi e a ricorrere a finanziamenti e prestiti pur di risolvere la situazione.

INTERCETTAZIONI E RISCONTRI – Dalle intercettazioni telefoniche e dalle perquisizioni domiciliari è emerso che il medico e il funzionario della struttura, rispettivamente neurologo e referente amministrativo della struttura telesina, abusando anche indirettamente dei rispettivi ruoli ricoperti nell’ambito della Maugeri, hanno creato in maniera reiterata – da giugno 2015 a oggi – una “preordinata e profittevole attività di procacciamento” da 185mila euro grazie all’operato di un’infermiera in servizio.

“MILLANTAVANO CONOSCENZE IMPORTANTI” – La presunta truffa assumeva contorni di piena credibilità grazie alla millanteria, rafforzata dai ruoli rispettivamente ricoperti, di influenti conoscenze, inesistenti, presso la Regione Campania: di un funzionario in pensione dal 2006 e dello stesso governatore, nonché mediante l’invio alle vittime di false comunicazioni di immissioni in servizio provenienti da Palazzo Santa Lucia a mezzo raccomandata, con le quali si preannunciava la sottoscrizione di un fantomatico contratto di lavoro, con successiva trasmissione di un telegramma, riportante la data di inizio del rapporto lavorativo. Le indagini svolte nei confronti dei soggetti coinvolti in nessuna fase hanno fatto emergere, o neanche permesso solo di ipotizzare, che effettivamente siano esistiti concreti legami tra gli stessi e qualche dirigente, funzionario o semplice impiegato operante presso la Regione, tantomeno con collaboratori del presidente, trattandosi di millanterie circa la loro possibilità di sfruttare conoscenze inesistenti e di poterne comprare i favori.

MODUS OPERANDI – Il ricorso alla millanteria – spiega il procuratore Aldo Policastro – si è rivelato determinante al fine di indurre e quindi convincere le vittime ad accettare le “proposte di lavoro” traendole in in inganno e, a fronte delle incessanti richieste di ottenimento dei posti occupazionali a distanza di tempo dal versamento del denaro, necessario per l’istruzione delle pratiche di assunzione e per remunerare la mediazione dei funzionari della Regione, gli indagati ricorrevano a nuovi inganni attraverso la trasmissione di falsi documenti intestati alla Regione Campania-Dipartimento Aziende Sanitarie Locali e di false determine dirigenziali di immissione in servizio e di convocazione per la sottoscrizione di un contratto di lavoro che non sarebbe mai stato sottoscritto.

IL COMMENTO DELLA STRUTTURA SANITARIA – “Dinnanzi al fermo di un medico, un amministrativo e un operatore socio-sanitario dell’IRCCS Maugeri di Telese, ricordiamo che la lunga indagine che ha portato l’autorità giudiziaria a questo provvedimento era stata sollecitata dall’Istituto stesso”. Lo afferma in una nota alla stampa la direzione generale di ICS Maugeri Spa SB.

“Contattata nel luglio 2016 da due cittadini – uno dei quali era stato paziente dell’Istituto – che riferivano della promessa di assunzione dietro compenso, la Direzione aveva invitato gli stessi a segnalare i fatti alla Procura e aperto un’indagine amministrativa, provvedendo comunque a informare il locale Comando dei Carabinieri.

Quando il 28 marzo scorso, gli organi di stampa avevano dato notizia dell’apertura di un’indagine, fornendo anche i nomi dei dipendenti, la Maugeri aveva contestato il fatto agli stessi che, in precedenza, avevano negato ogni addebito, minacciando di sporgere querela per diffamazione.

Col fermo odierno, da parte dei Carabinieri del Nas, – conclude la nota – la Maugeri provvederà alla sospensione dalle funzioni e dallo stipendio dei tre collaboratori, non appena riceverà il verbale del provvedimento dell’Autorità giudiziaria, che è stato già richiesto.

La Maugeri, che è parte lesa nella vicenda e che sta subendo un grave danno di immagine per un istituto, l’IRCCS Telese, che è una delle eccellenze campane per la ricerca e la cura, valuterà ogni azione a tutela della propria reputazione, nel caso le ipotesi di reato vengano confermate in un eventuale giudizio”.

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