POLITICA
‘Manifesti pubblicitari, prolifera l’abusivismo’

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Il consigliere Mario Cangiano, capogruppo dell’API (Alleanza Per L’Italia) al Comune di Benevento con una nota diffusa alla stampa è intervenuto in merito alla posa in opera abusiva dei cartelloni pubblicitari.
"Mentre sta per approdare in commissione urbanistica la bozza del nuovo regolamento per l’allocazione dei cartelloni pubblicitari nel territorio comunale, in città – scrive – è un vero e proprio pullulare di tabelloni, pali, paline, manifesti del tutto abusivi. Alcuni, in particolare, sono collocati al centro dei marciapiedi ed ostacolano, se non impediscono del tutto, il flusso pedonale.
Basta osservare ciò che accade nei pressi dela Rotonda delle Scienze, per comprendere la pericolosità di tali attività. Lì, infatti, i cartelloni giganti sono per l’appunto stati collocati al centro del camminamento pedonale. In quel sito, peraltro, la situazione è ancora più pericolosa in considerazione che il camminamento si colloca ai margini di una profonda scarpata.
Allo sfortunato, avventuroso pedone, pertanto, non resta che abbandonare il marciapiedi od in favore della scarpata, od in favore della strada interessata da un importante ed intenso traffico veicolare per scegliere, in definitiva"di che morte morire".
Si sprecano poi gli esempi di cartelloni pubblicitari agganciati al suolo mediante tubi arruginiti e vecchi che difficilmente sarebbero idonei a resistere ai colpi di vento, ed ancora di cartelli sprovvisti della prescritta autorizzazione.
L’impegno che il corpo di Polizia Municipale profonde nella lotta a questa forma di abusivismo è sovente vanificato dalla farragine regolamentare che fornisce innumerevoli cavilli per la proposizione di ricorsi dinanzi all’Autorità Giudiziaria.
Queste tematiche saranno oggetto di studio approfondito in sede di commissione consiliare, laddove l’impegno di API sarà naturalmente proteso al contrasto di questa specifica espressione di illegalità".
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(Non si può che concordare con il consigliere Cangiano, Non prima di avergli ricordato che la sua capacità di incidere sulla cosa pubblica è superiore, perché ‘eletto’, a quella di un qualsiasi cittadino. Pertanto, oltre le denunce è chiamato ai fatti. Ndr)