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AMBIENTE

Ritardi e rischi di speculazioni per il Parco del Matese: interrogazione di Ruotolo

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“Quali sono i motivi dei ritardi e delle lungaggini che rimandano sempre più la effettiva operatività del nascente Parco nazionale del Matese? Perchè non s’interviene per la salvaguardia, la tutela e l’integrità dell’intera area? Quali iniziative saranno adottate affinché il Parco nazionale del Matese raggiunga il pieno funzionamento?”. Lo chiede il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto in una interrogazione parlamentare rivolta al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

“Il ‘Parco Nazionale del Matese’ è stato istituito nel 2017 e si estende in una vasta area montana tra Campania e Molise e in particolare su una superficie di oltre 100 mila ettari che interessa sia il versante molisano che quello campano – aggiunge il senatore -. Nell’area del parco ricadono 63 comuni, tra cui tutti i comuni ripartiti in quattro province (Caserta, Benevento, Isernia e Campobasso) e due regioni (Campania e Molise) dove vive una popolazione complessiva di circa 140mila abitanti – si legge nell’atto ispettivo – a tutt’oggi, nonostante siano state effettuate le previste procedure partecipative, non sono ancora intervenuti i provvedimenti attuativi previsti dalla legge quadro sulle aree protette”.

“A causa dei ritardi nella procedura attuativa del Parco, e in assenza delle misure provvisorie di salvaguardia previste dalla Legge quadro per le aree protette – si evidenzia – trovano spazio attività che procurano un drammatico incremento del consumo di suolo in alcuni comuni e nelle zone limitrofe alle aree interessate dal parco si continua con l’installazione selvaggia di torri eoliche che comprometterebbero la stessa mission dell’istituzione della detta area protetta”.

“Si tenga presente che la ‘Consulta del Matese’ ha promosso un appello popolare sulla piattaforma web change.it – conclude -, raccogliendo oltre 5000 firme affinchè venga completata la realizzazione del ‘Parco Nazionale del Matese’, rivolto al Presidente della Repubblica e ai vertici delle Istituzioni coinvolte nella procedura e sarà consegnato simbolicamente il 2 giugno al Quirinale”.

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