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Asl e Diocesi insieme per la salute mentale: il teatro come terapia e reinserimento sociale
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Si chiama ‘Progetto Teatro’ ed è il percorso di ‘arte terapia’ promosso dall’Asl di Benevento in collaborazione con la Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti.
Si tratta di un laboratorio teatrale di formazione, riabilitazione e reinserimento sociale per i pazienti dell’UOC Salute Mentale di Puglianello – Distretto Telese”: già in passato l’iniziativa si è rivelata, infatti, un efficace strumento di benessere e d’interazione con le diversità, uno stimolo per il paziente e il sociale a rivedere un rapporto spesso inesistente e altrimenti difficile. Non quindi una mera messinscena compassionevole dell’handicap come segno di minorità, bensì come possibilità creativa e personale di un rapporto scenico per esplorare nuovi canali di comunicazione.
Nella missione del progetto – si legge nel protocollo d’intesa – non c’è occultamento della diversità, ma una sua rilettura in chiave ironica e provocatoria. Il teatro dunque come metafora della vita, in cui il concetto di “normalità” può essere declinato in diverse direzioni ed in cui il “diverso” può essere ciascuno di noi.
Anche la partecipazione alle attività teatrali è rivolta ad ottenere una maggiore affezione tra i pazienti e le strutture di cura, che non sono più considerate tali, in quanto anche il rapporto con gli operatori (medici, psicologi, infermieri, riabilitatori ecc) è rivisitato in veste informale, senza che si perdano di vista gli obiettivi terapeutici.
Tra i benefit programmati: riduzione del numero di ricoveri volontari, riduzione del numero di TSO, riduzione di accessi di controllo domiciliari per attività territoriale, riduzione del numero interventi socio-assistenziali, minore dipendenza dei pazienti dalla istituzione, maggior capacità di autonomia e autogestione, miglior compliance alla terapia.
L’obiettivo del protocollo d’intesa è dunque quello di perseguire il comune intento di rafforzare l’iniziativa teatrale e renderla stabile per costituirne modello di strumento di riabilitazione, di cura personale e di reinserimento sociale dei pazienti delle strutture di salute mentale. A finanziare sarà la Caritas diocesana, guidata da don Domenico Ruggiano, che sborserà 15mila euro, provvedendo alla realizzazione di regia e scenografie, e mettendo anche a disposizione il Teatro Santa Rita, presso il quale si svolgerà parte delle attività progettuali.