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Associazioni

L’Associazione Gramigna in campo con il progetto di cooperazione internazionale “Food Literacy for Local Food”

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Si conclude oggi la settimana intensiva di attività incentrata sull’educazione alimentare territoriale ospitata dall’’Associazione Gramigna grazie al sostegno finanziario del programma Erasmus+. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’associazione serba Edufons (capofila del progetto) e l’associazione austriaca Akademie für Politische Bildung (partner del progetto), ha coinvolto in un’esperienza multisensoriale le comunità di Benevento, Torrecuso e Vitulano ponendo l’accento sull’importanza dell’educazione permanente, dello scambio culturale e dell’alimentazione sana, sostenibile e ancorata al territorio. Dodici adulti (4 per nazione) hanno aderito al percorso educativo partecipando attivamente ai workshops, alle visite didattiche e ai laboratori interattivi che si sono susseguiti nell’ultima settimana.

L’obiettivo principale di questa iniziativa è stato promuovere la consapevolezza e la comprensione dell’importanza di un’alimentazione sana, sostenibile e locale, contribuendo così a una maggiore capacità decisionale nella comunità. Il progetto ha fornito un forum per lo scambio di idee, pratiche di acquisto, preparazione di ricette e, in generale, la condivisione di esperienze tra i partecipanti, promuovendo nel contempo la diversità culturale e la comprensione reciproca. L’evento ha coinvolto attivamente cittadini e rappresentanti del settore alimentare, creando un dialogo aperto e inclusivo.

Tra gli argomenti trattati, particolare rilievo è stato dato all’importanza dell’educazione permanente come strumento fondamentale per la crescita personale e la consapevolezza collettiva. Gli esperti e gli educatori coinvolti hanno enfatizzato come la conoscenza continua sulle pratiche alimentari possa contribuire a migliorare la qualità della vita e la salute delle comunità locali.

Un applauso caloroso va a Donato De Marco per aver messo a disposizione gli spazi e gli strumenti per il laboratorio di pasta fatta in casa, dove le abili mani di Daniele Iervolino e le tradizioni culinarie locali si sono fuse in un’esperienza autentica. Nel corso di questa sessione, i partecipanti sono stati guidati alla scoperta delle diverse tipologie di farine, esplorando le caratteristiche legate sia alla qualità delle materie prime che ai vari metodi di lavorazione. Il Presidente dell’Associazione Torrecusana, Carmine Pastore, ha illustrato le sfumature e le differenze tra le diverse farine, trasformando il laboratorio in un momento educativo e partecipativo. La sua competenza ha permesso al gruppo di acquisire una comprensione più profonda sulla selezione delle farine, con un focus sul riconoscimento delle caratteristiche che ne determinano la qualità.

La scelta di ingredienti provenienti dal territorio (farina, olio, passata di pomodoro e carne) ha reso il tutto non solo educativo, ma anche un vero e proprio omaggio alle radici gastronomiche e storico-culturali della zona.

La visita didattica ai magazzini dell’E-commerce sostenibile Gioosto, ha evidenziato l’incredibile complessità e dinamicità della distribuzione dei prodotti locali. Un ringraziamento speciale va a tutte le aziende coinvolte, che con dedizione e passione rendono possibile la promozione dei tesori del territorio e, non per ultimo, a Gabriele Vignati e Agostino Cefalo per aver accolto e guidato il gruppo fornendo loro spiegazioni e esempi per immergersi in un modo innovativo e giusto di fare economia.

La visita al Laboratorio Didattico sull’olio extravergine d’oliva, curato con maestria dal dott. Sebastian Limata, è stata un’esperienza che ha portato alla luce l’eccellenza nella produzione di questo elisir locale.

Nell’incantevole cornice dei locali storici del Casale dei Fuschi di Vitulano, una dimora di prestigio che ha attraversato il tempo con la sua struttura imponente, mura in pietra antica e spessa, adornata con il caratteristico marmo vitulanese. Guidati attraverso le stanze arredate con mobili e quadri risalenti al periodo pre-repubblicano, siamo stati immersi nella storia di questo luogo, una casa nobiliare di Flavia Abbamondi.

Questa dimora, donata negli anni ’80 alle Maestre Pie Filippini, ha svolto l’importante ruolo di asilo per bambini fino al ventennio scorso e oggi rappresenta un autentico punto di riferimento nell’olivicoltura locale. Durante la visita, la passione per la tradizione è emersa chiaramente, trasmessa di generazione in generazione. Sebastian Limata, con la sua competenza e dedizione, ha saputo condividere non solo le tecniche di produzione dell’olio extravergine d’oliva, ma anche la storia intrinseca di questo luogo, rendendo l’esperienza ancora più preziosa, suscitando la curiosità e lo stupore sia dei partecipanti che risiedono in provincia sia degli austriaci e serbi.

Il calendario degli eventi non poteva certo prescindere da una degustazione di vini accompagnati da carni, il tutto rigorosamente prodotto localmente. In questo contesto, il nostro gruppo ha avuto l’opportunità di partecipare a una visita indimenticabile presso la cantina “Torre dei Chiusi”, un luogo magico dove i vinai hanno sapientemente coniugato l’arte della produzione locale con il connubio unico tra paesaggio e sapori autentici. I partecipanti hanno avuto modo di immergersi in un’atmosfera che ha coinvolto tutti i sensi, dalla vista del paesaggio vitivinicolo circostante, ai profumi avvolgenti delle cantine, fino alle esplosioni di gusto dei vini, sapientemente accostati a prelibate carni locali. La visita alla cantina non si è limitata a un semplice assaggio di vini, ma è stata un viaggio che ha permesso al gruppo di riflettere sul valore comunitario intrinseco nella viticoltura, nella vinificazione e nella convivialità a tavola. Il momento di degustazione non è stato solo una celebrazione delle eccellenze locali, ma anche un’occasione per approfondire la connessione tra il territorio e i suoi prodotti distintivi. I vinai hanno condiviso con entusiasmo le storie e le tradizioni che circondano la produzione di vini locali, trasformando l’esperienza in un viaggio sensoriale e culturale.

Inoltre, l’ esperienza ha compreso una affascinante visita culturale a Benevento, dove i partecipanti sono stati guidati da membri appartenenti ai Forum Giovanili locali. Questi entusiasti guide hanno condotto il gruppo attraverso le bellezze cittadine, svelando tesori storici come l’Arco di Traiano, il Duomo, la Rocca dei Rettori e altri luoghi iconici. Anche Carmine Fusco, guida provinciale della Cia – Agricoltori Italiani di Benevento e presidente del Gal Taburno, ha offerto un contributo prezioso. Attraverso le sue parole appassionate, ha fornito una prospettiva unica sulla situazione delle aree interne sannite, raccontando la storia e le sfide affrontate dal territorio. Questa attività non solo ha permesso ai partecipanti di immergersi nelle bellezze storiche di Benevento, ma ha anche intrecciato gli obiettivi del progetto educativo sulla food literacy con un altro progetto Erasmus+ di cui Gramigna è capofila. Quest’ultimo progetto, intitolato “YETA”, si concentra sulla promozione del turismo rurale e sostenibile, evidenziando come la valorizzazione delle risorse locali possa contribuire non solo alla comprensione della cultura alimentare, ma anche a promuovere un turismo consapevole e responsabile. Un connubio di iniziative che ha reso questa esperienza non solo educativa ma anche un viaggio appassionante alla scoperta delle molteplici sfaccettature del territorio sannita.

In conclusione, la Cooperativa Lentamente ha generosamente aperto le porte al nostro gruppo, accogliendo i partecipanti nel suo laboratorio di trasformazione alimentare. Qui, non solo hanno assistito al processo di creazione di sughi e conserve, ma hanno avuto l’opportunità di comprendere l’essenza dell’agricoltura partecipativa e inclusiva che sta dietro ogni singolo ingrediente. Durante la visita, la cooperativa ha condiviso non solo la maestria nella preparazione di prodotti di alta qualità, ma ha anche fornito una chiara visione sulla necessità di collaborare per promuovere una trasformazione sostenibile degli alimenti locali. Questo approccio mira a portare in tavola prodotti di qualità, provenienti da una filiera equa e sostenibile, rispettando l’ambiente e valorizzando il contributo di ciascun attore della catena produttiva. La cooperativa ha mostrato i il lato più autentico della produzione locale permettendo di apprezzare le iniziative locali che promuovono un’agricoltura sostenibile e e la produzione di alimenti di alta qualità.

L’Associazione Gramigna ringrazia il programma Erasmus+ per il sostegno fornito e si impegna a continuare a promuovere iniziative che favoriscano la Food Literacy, l’educazione permanente, lo scambio culturale e la promozione del territorio sannita. L’evento ha dimostrato che investire nell’istruzione e nella consapevolezza alimentare può portare a una comunità più sana, sostenibile e culturalmente arricchita.

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