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Criminalità ed economia, il monito di Policastro: ‘Pnrr? Massima attenzione, gestione è difficile e le istituzioni non sono pronte’
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Tenere alta la guardia. E’ il monito emerso questa mattina dalla sala convegni della Cgil di Benevento dove si è discusso degli effetti delle infiltrazioni malavitose nell’economia sannita. A confrontarsi con sindacato e associazioni, nell’incontro moderato dal segretario provinciale Luciano Valle, anche il Procuratore della Repubblica Aldo Policastro. “Non ai livelli di altre realtà della Campania ma anche nel Sannio le organizzazioni criminali sono presenti nel tessuto economico, soprattutto attraverso forme di riciclaggio del denaro”.
Occorre fare attenzione, dunque. Soprattutto ora, considerata l’ingente mole di finanziamenti in arrivo nel Beneventano. Merito del Pnrr, ovviamente. Che per l’economia territoriale rappresenta un’occasione da non lasciarsi scappare. Ma lo è anche per la criminalità organizzata. Chiaro, dunque, l’interrogativo: le strutture istituzionali sannite sapranno difendersi da eventuali – e probabili – tentativi di intrusione della malavita? Le parole di Policastro ci dicono che il lavoro da fare è ancora tanto. “E’ in arrivo una quantità di denaro mai vista prima, da queste parti. Ed è reale il pericolo che parte di queste risorse possa essere intercettata dalla criminalità, anche perché le strutture istituzionali non sono pronte”.
Timori condivisi anche da Riccardo Realfonzo, docente di Economia all’Università degli Studi del Sannio, che ha invitato tutti a tenere i fari accesi, in particolare, sui meccanismi di subappalto delle opere. E per restare sul tema, Realfonzo si è soffermato anche sui ritardi che in tutto il Paese stanno caratterizzando l’attuazione del Piano. Ritardi dovuti, in larga parte, all’incapacità della pubblica amministrazione di reggere la sfida lanciata dall’Europa. Un elemento che non deve sorprendere, ha sottolineato l’economista: “Paghiamo il prezzo altissimo delle politiche di austerità condotte negli ultimi anni. In nome del libero mercato è stata depotenziata l’amministrazione pubblica e tante competenze sono andate perse”.