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Comune di Benevento

Fragnito: ‘Centrosinistra e centrodestra uniti, ognuno per la propria parte, per mandare Mastella in pensione’

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“Per salvare Benevento è indispensabile che, ognuno per la propria parte, il centrosinistra e il centrodestra corrano uniti in modo da evitare che Mastella possa andare al ballottaggio. Un ballottaggio senza Mastella significherebbe ripristinare quindi la democrazia, ponendo fine alla monarchia assoluta che ha caratterizzato il governo cittadino negli ultimi cinque anni”. Lo scrive Alessio Fragnito, presidente dell’associazione ‘Benevento Longobarda’ e del Comitato ‘Cittadini in Bicicletta‘, in un post su facebook dove ritorna anche sulle dimissioni dal movimento ‘Civico 22’ e ipotizza scenari in previsione delle comunali di autunno.

“Ho aderito entusiasta a Civico 22 – afferma Fragnito – perché ero convinto che il mio impegno avrebbe potuto costituire un valore aggiunto al progetto di rinascita della città di Benevento. Ho aderito perché ero e sono convinto che la città in cui vivo abbia bisogno di una amministrazione che affronti i problemi e cerchi soluzioni collettive, consapevole del fatto che negli ultimi cinque anni chi ha governato non ha fatto altro che criminalizzare le persone che ponevano problemi, pensando più al rilancio politico nazionale di una singola persona piuttosto che al rilancio della città di Benevento.

Ho aderito perché reputo necessario capovolgere il modo di intendere la politica, la quale deve essere vista come “partecipazione di tutti per il benessere collettivo” e non come “partecipazione di pochi per il benessere di pochissimi”. In questo anno trascorso insieme a Civico22, sono sempre stato favorevole alla costituzione di una ampia coalizione elettorale, che potesse competere e vincere per cambiare Benevento e renderla una città più vivibile per tutti e non soltanto per chi fa parte del sodalizio mastelliano.

Ho partecipato in modo entusiasta – aggiunge Fragnito – ai tavoli della nascente coalizione dando un contributo determinante per la definizione del programma di coalizione. Purtroppo, però, in una coalizione ci sono soggetti diversi, con i quali è necessario confrontarsi e trovare soluzioni condivise. Per questo motivo sono convinto che sia molto più utile cercare con gli altri membri della coalizione dei punti in comune, piuttosto che motivi di divisione. Sono sempre stato consapevole che la scelta del candidato sindaco della coalizione debba essere presa in modo dialettico all’interno del tavolo della coalizione, confrontandosi con le altre forze politiche e, se necessario, trovare insieme a loro un metodo, un criterio, come potrebbero essere le primarie, ma a condizione che questo criterio sia appunto condiviso da tutti.

Per questi motivi la proposta fatta dal presidente di Civico 22 di perlustrare l’ipotesi di un “quarto polo”, unita all’ultimatum delle primarie che egli ha lanciato alla coalizione che noi stessi abbiamo fatto nascere, mi è sembrata decisamente incomprensibile. Rompere la coalizione significa avvantaggiare l’amministrazione uscente, la quale spera di poter arrivare al ballottaggio per avere una seconda chance di governo, altri cinque anni che farebbero precipitare ancora di più la nostra città verso il degrado, facendo aumentare ulteriormente la massiccia emigrazione da parte dei suoi cittadini.

Creare un quarto polo elettorale, oltre che un errore politico che avvantaggia Mastella, – continua Fragnito – è anche un errore elettorale, perché di fatto impedirà a Civico22 di eleggere consiglieri comunali capaci di incarnare questo nostro desiderio di cambiamento. La primarie di coalizione, per poter avere senso, devono essere condivise da tutti i membri della coalizione, altrimenti possono apparire come un pretesto per rompere le alleanze. E di fatto così è stata letta la richiesta di primarie fatta dal presidente di Civico22, il quale ha avanzato tale proposta presentandola come un ultimatum; un ultimatum che rischia di far saltare l’unità della coalizione e quindi avvantaggiare l’attuale amministrazione, che invece sembra avere grossi problemi a trovare alleanze nei partiti politici.

Dopo aver distrutto il centro-destra, infatti Clemente Mastella sta cercando di distruggere il centro-sinistra, per poter poi governare sulle macerie della politica. Per questo la proposta di primarie, che è pur sempre legittima, rischia di diventare un boomerang se viene presentata come un ultimatum. Soprattutto, si sta perdendo tempo prezioso che dovrebbe essere speso per contrastare la subdola campagna elettorale di Mastella, che come al solito si basa solo sulle promesse. Per tutti questi motivi, a malincuore, mi sento costretto ad abbandonare l’esperienza di Civico22: la mia priorità è salvare Benevento da altri cinque anni di distruzione del proprio tessuto sociale, economico e culturale. Per salvare Benevento è indispensabile che, ognuno per la propria parte, il centrosinistra e il centrodestra corrano uniti in modo da evitare che Mastella possa andare al ballottaggio. Un ballottaggio senza Mastella significherebbe ripristinare quindi la democrazia, ponendo fine alla monarchia assoluta che ha caratterizzato il governo cittadino negli ultimi cinque anni.

Per questo motivo, ribadiamo, la costituzione di un Quarto Polo elettorale ha come unico risultato politico quello di favorire Mastella e il suo sodalizio elettorale. E io non ho nessunissima intenzione di fare favori a Mastella”.

E chiude: “Ribadisco che la scelta delle primarie deve essere una soluzione condivisa da tutto il tavolo della coalizione di centro-sinistra e non può essere imposta come un ultimatum, ovvero come un pretesto per la rottura.

Mi auguro quindi che nei prossimi giorni, per il bene della città, la coalizione del centro-sinistra (ma anche la coalizione del centro-destra) possa trovare dialetticamente ed unitariamente la soluzione al problema del candidato sindaco, problema che reputo secondario rispetto alla unica e vera priorità storica che noi beneventane e beneventani abbiamo di fronte: mandare in pensione Mastella e contribuire alla rinascita di Benevento, per far sì che si possano fermare l’emigrazione di massa, la crisi economica, l’appiattimento culturale, la devastazione ambientale, l’assenza di democrazia che cinque anni di questa amministrazione hanno determinato. Solo uniti si vince. E a queste elezioni – conclude Fragnito – si deve vincere assolutamente: io non voglio abbandonare la mia città, perché, nonostante Mastella e i mastelliani, continuo ad amarla profondamente”.

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