AMBIENTE
Maltempo, il ruolo fondamentale della diga di Campolattaro come ‘baluardo’ del Sannio
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“Dalle 8 di mercoledì alle 8 di giovedì scorsi sono entrati nella diga di Campolattaro 11.174.454 di metri cubi d’acqua, ne sono stati scaricati 1.031.718, ne sono stati trattenuti 10.142.736, con un incremento del livello d’invaso di 2,01m”. Sono i dati ufficiali forniti dall’Asea, la società della Provincia di Benevento che gestisce l’impianto, in merito all’ultima ondata di maltempo che si è abbattuta sul Sannio e sull’Irpinia.
Dati che sottolineano il lavoro di sicurezza e prevenzione svolto dall’invaso che, in sostanza, ha trattenuto la piena causata dalla pioggia salvaguardando i territori che si trovano nelle zone più a valle. Per rendere un’idea dell’intensità delle precipitazione, durante l’alluvione dell’ottobre del 2015 nella diga entrarono circa 13 milioni di metri cubi d’acqua.
La diga, dunque, ha laminato la piena: senza l’invaso di Campolattaro oltre 10 milioni di metri cubi di acqua sarebbero giunti a valle nel Tammaro e poi nel Calore, in particolare ha arrestato l’onda di piena intorno alle 16. In altri termini, come in altre occasioni già nelle settimane scorse e negli anni scorsi, la diga ha evitato conseguenze molti più gravi di quelle che sono accadute.
Negli ultimi 40 giorni, infatti, l’impianto ha svolto questo importante ruolo già altre due volte. Nelle prossime ore l’acqua verrà rilasciata in maniera graduale in modo da riportare il livello a quote di normalità e poter accogliere eventuali nuove ondate.
Sul ruolo strategico e di prevenzione dell’invaso è intervenuto anche il presidente regionale di Coldiretti, Gennarino Masiello: “La diga è un valore straordinario per il Sannio, su cui bisogna accelerare con il grande progetto delle opere di derivazione, che garantiranno ancor di più il contenimento delle piene con uso potabile ed irriguo”.