CULTURA
Librerie in crisi post covid, ma non in città: ‘Il rapporto umano vale più dell’on line’
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Librerie italiane in crisi dopo l’emergenza Covid 19: almeno l’84% di esse riesce con difficoltà a pagare dipendenti, bollette e affitti e a sostenere oneri contributivi e fiscali, mentre il 90% ha fatto registrare un peggioramento in termini di guadagno. E’ quanto sostiene l’Osservatorio AIL Confcommercio sulle librerie che ha presentato la prima indagine di settore nella giornata di ieri.
Cosa accade invece a Benevento? Le cose sembrano aver preso una piega completamente diversa, pur rimanendo le problematiche di base preesistenti anche all’emergenza sanitaria. Dimensioni più ridotte in termini di organico, rapporti con la clientela improntati al dialogo diretto e a una maggiore familiarità, aiuti economici del Governo – su cui alcuni hanno dubbi in termini di operatività concreta – e nuove normative che hanno livellato i prezzi tra le librerie cosiddette fisiche e i colossi on line, hanno riportato i clienti digitali nelle librerie cittadine.
Una controtendenza, dunque, che fan ben sperare per il futuro. Siamo andati a chiederlo direttamente ai librai, prendendo in considerazione le diverse tipologie di librerie, le indipendenti come la Masone, quelle di “varia” come la Gia.Va. Bookstore – Libreria Guida o che fanno parte di franchinsing come la Mondadori.
Le dichiarazioni nel servizio video