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Cmr, le mamme preoccupate per la chiusura: “Cure a rischio per 300 bimbi”
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“Questi bambini hanno il diritto di essere curati e noi non ci faremo togliere questa opportunità da nessuno”. Sono parole cariche di preoccupazione, quelle di Alessandra Crisci, una delle mamme dei 300 bambini con disabilità varie in cura al Centro Medico Erre di Sant’Agata de’ Goti. Questi ragazzi, che da anni seguono terapie specifiche, rischiano di dover trovare un’altra sistemazione in caso di fallimento della struttura sanitaria.
Come è noto, infatti, il prossimo 20 giugno il Tribunale Fallimentare di Benevento dovrà pronunciarsi sul prosieguo del Concordato che sembra a rischio dopo che l’Agenzia delle Entrate, principale creditore del nosocomio saticulano, avrebbe espresso un parere negativo. Nemmeno l’ingresso della Neuromed di Pozzilli, che ha deciso di investire per rilevare il CMR, sembra essere riuscita a dare la svolta positiva che molti, famiglie e dipendenti, attendono da tempo.
Una situazione di precarietà che ha portato a non poche preoccupazioni ai i piccoli pazienti e ai loro genitori. In caso di chiusura, infatti, bisognerà capire dove e come i ragazzi potranno proseguire le loro terapie senza interruzioni.
Alla riunione, convocata dalle mamme per raccontare alla stampa la difficile situazione, ha partecipato anche il sindaco di Sant’Agata de’ Goti, Giovannina Piccoli, che ha dato la massima disponibilità al dialogo ai genitori ed annunciando di aver già chiesto al prefetto un incontro tra le varie parti per definire la vicenda e chiarire anche gli eventuali motivi che hanno portato l’Agenzia delle Entrate ad esprimere il parere negativo.
Al centro del dibattito, ovviamente, resta anche il tema occupazionale con i terapisti e dipendenti della struttura che in questi anni hanno sempre garantito il servizio con grande senso di responsabilità verso i pazienti.