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La Regione ha deciso: a Sant’Agata de’ Goti Pronto Soccorso in deroga come zona disagiata

La decisione è giunta nel pomeriggio, quasi in concomitanza con l'esito dell'assemblea dei sindaci unanime sul documento che chiede il mantenimento del PS e il suo inserimento nel 118 nel comune saticulano, il Saut a Limatola e integra la proposta del presidente del consesso dei sindaci sanniti Mastella di richiedere anche il potenziamento qualitativo della struttura di Benevento e il ripristino dei presidi a Cerreto Sannita e a San Bartolomeo in Galdo

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L‘assemblea dei sindaci, riunitasi a Palazzo Mosti, ha votato all’unanimità il documento con cui viene chiesto in deroga al piano ospedaliero regionale il mantenimento del Pronto Soccorso a Sant’Agata de’ Goti e il suo inserimento nella rete delle emergenze del 118, il mantenimento del Saut 24 ore su 24 a Limatola.

L’atto, che verrà sottoposto alla Regione Campania, al commissario ad acta alla Sanità De Luca, al Prefetto di Benevento, Cappetta e al ministero della Salute, è stato integrato con l’ulteriore proposta da parte del presidente dell’assemblea dei sindaci Mastella, che ha parlato di “questione Sanità Sannio“, di chieder anche “il potenziamento qualitativo dell’ospedale “Rummo” di Benevento, il ripristino delle strutture di Cerreto Sannita e di San Bartolomeo in Galdo nell’ottica di sanità dislocata sul territorio e di un servizio sanitario di qualità che risponda alle esigenze di tutti i cittadini.”

A conclusione dell’assemblea è stato costituito anche un gruppo di lavoro composto sindaci e rappresentanti delle diverse aree provinciali per le problematiche sanitarie del territorio nelle persone di Clemente Mastella, Mario Pepe (sindaco di San Giorgio del Sannio), Mario Scetta (sindaco di Castelvenere), Michele Napolitano (sindaco di Airola), Domenico Parisi (sindaco di Limatola) e Carmine Agostinelli (sindaco di San Bartolomeo in Galdo).

“Oggi è una bella giornata – ha detto il sindaco di Benevento, Clemente Mastella – commentando l’esito della riunione, arrivata dopo che a Sant’Agata e a Limatola negli ultimi giorni cittadini e istituzioni hanno fatto sentire la propria voce tra occupazione della sala consiliare del comune saticulano, cortei di protesta e fiaccolate la riunione in prefettura, che nella serata di ieri ha, peraltro, sortito l’annuncio da parte della Regione di rinviare qualunque decisione al 15 novembre.

“Finalmente abbiamo un’assemblea dei sindaci che si stringe attorno a temi importanti del territorio con risposte concrete”  – ha commentato Carmine Valentino che confida nella presa d’atto della volontà del Sannio da parte della Regione.

Intanto poco dopo le 17 è arrivata una nota da parte della Regione in cui viene precisato che Palazzo Santa Lucia ha deciso di istituire nel presidio di Sant’Agata dei Goti un Pronto Soccorso in deroga quale zona disagiata, come prevede il d.m. n.70. Già in serata è stata inviata questa proposta al Ministero della Salute. La Regione ha pertanto sollecitato pertanto l’immediata approvazione della proposta della Regione Campania.”

“La decisione – si legge nella nota –  risponde alle sollecitazioni pervenute dal Prefetto di Benevento relative alla situazione venutasi a creare sul territorio e potrà contribuire a riportare serenità e, tra l’altro evitare, che il Vescovo di Cerreto Sannita sia distolto dalla sua attività pastorale” ed è giunta dopo “un incontro in mattinata tra il presidente Vincenzo De Luca e il consigliere regionale Mino Mortaruolo per un’analisi delle questioni relative al presidio ospedaliero di Sant’Agata dei Goti e dopo una riunione pomeridiana  con la struttura tecnica e la Direzione Salute alla presenza dei direttori generali dell’Azienda Sanitaria e dell’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento, al termine della quale è stato deciso di congelare al momento la situazione”.

LE REAZIONI ALLA DECISIONE DELLA REGIONE – “Il tentativo, in extremis, del Presidente De Luca circa la conferma a Sant’Agata de’ Goti del Pronto Soccorso – scrive il sindaco Clemente Mastella – è davvero singolare, ai limiti della correttezza istituzionale. Se ora fa richiesta al Governo nazionale per concedere la possibilità, che preesisteva, del Pronto Soccorso h24, motivandolo con l’essere quell’area zona disagiata, vorremmo capire, quell’area non era già disagiata?! Non mi pare che esista un’area che di per sé possa muoversi mobilmente da una parte all’altra. Quella era l’area e quella rimane.

La verità – continua il primo cittadino – è che avendo avuto la certezza che il popolo beneventano e i sindaci avrebbero deciso, come hanno fatto oggi, all’unanimità, di richiedere ciò che era giusto chiedere, ha fatto, inopinatamente, marcia indietro. Ne prendiamo atto ma continuiamo a chiederci perché l’abbia fatto solo oggi e non prima, esasperando le nostre comunità locali. Quanto ai toni utilizzati nei confronti del Vescovo di Sant’Agata de’ Goti, francamente, sono da respingere e, al tempo stesso, per quanto mi riguarda, esprimo piena solidarietà ad un pastore che ha accolto il grido di aiuto che veniva da quella chiesa locale e dai fedeli che egli guida nella sua esperienza pastorale”.

“Non avevamo ancora completato i lavori dell’Assemblea della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Benevento, che con voto unanime ha condiviso un deliberato importante per il futuro del Pronto Soccorso del Sant’Alfonso Maria de Liguori in Sant’Agata de’ Goti e non solo, – scrive Carmine Valentino, segretario provinciale Pd e sindaco di Sant’Agata de’ Goti – che sono stato raggiunto telefonicamente dal consigliere regionale Mortaruolo.

Nella telefonata mi è stato comunicato che, a seguito di una serie di incontri e riunioni operative svoltesi in regione Campania in giornata, ed in una ultima riunione con la struttura tecnica e la Direzione Salute alla presenza dei direttori generali dell’Azienda Sanitaria e dell’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento, è stato deciso, al momento, di congelare la situazione. La Regione ha deciso di istituire nel presidio di Sant’Agata dei Goti un Pronto Soccorso in deroga quale zona disagiata, come prevede il D.M. 70. E questa proposta è stata già inviata al Ministero della Salute. È certamente una buona notizia. Totalmente auspicata.

È un passaggio fondamentale ed importante, ma come ho già riferito al Consigliere Mortaruolo, continueremo nella nostra azione e nell’impegno a garantire la migliore assistenza sanitaria ai nostri concittadini sanniti. E in questo impegno, sempre tra la gente e con la gente, forte del loro sostegno, forte della presenza di tanti cittadini, comitati, associazioni, istituzioni civili e religiose, dobbiamo continuare a proseguire tutti insieme. E come dice il nostro vescovo Battaglia, quando si parla di un diritto inalienabile come la salute, non c’è niente che tenga. Lo esige la giustizia e il bene comune”.

“Apprendiamo dalla stampa – aggiungono i parlamentari sanniti del M5s – che l’assemblea dei Sindaci ha approvato il documento  col quale si chiede una deroga al Piano ospedaliero predisposto dal Commissario De Luca. Denunciamo da anni, inascoltati, la sua scellerata politica sanitaria e già all’inizio del nostro mandato avevamo proposto una deroga, soprattutto in considerazione della morfologia dei territori. Di questo, a differenza di altri, non ne facciamo vanto. Tanto meno motivo di offesa personale. Peraltro, assicuriamo che  non appena avremo l’ufficialità della richiesta, faremo la nostra parte agendo nelle opportune sedi ministeriali. La speranza, però, è che vi sia una bocciatura complessiva del piano presentato da De Luca al fine di ripartire per una costruzione organica e rispettosa di una progettazione coerente con i territori. Al netto di quelle che sono le responsabilità alla base di questo disastro, è il momento di difendere, insieme, il nostro diritto alla salute”.

Soddisfatto anche il Comitato civico “Curiamo la Vita”: “Questa nota vuole esprimere gioia per aver ottenuto la deroga del pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Agata dei Goti,questo dimostra che i tanti sforzi e sacrifici portati avanti in questi giorni, anche con l’occupazione della sala consiliare con momenti di tensione e sacrificando le nostre famiglie. Ma non abbiamo mollato mai e questo risultato lo vogliamo condividere con tutte quelle persone che  ci sono state vicine.

Ringraziamo chi ha creduto nel nostro sforzo, in particolar modo il nostro vescovo Battaglia sempre disponibile cui diamo anche la nostra vicinanza e solidarietà per le parole del governatore De Luca, i sindaci delle varie comunità interessate, le associazioni e le varie parrocchie.

Noi andremo avanti con la nostra battaglia affinché avremo la certezza che il PS rimanga in modo permanente e che venga, ci affidiamo al buon senso del Ministero della Salute”.

“Mi sono speso in più occasioni per sollecitare una convergenza comune di interessi che consentisse alla voce del nostro territorio di propagarsi in maniera più incisiva. Sono più volte intervenuto a difesa di reparti del Rummo che rischiavano di essere penalizzati, ho sollecitato il mio partito affinché istituisse un tavolo tecnico e politico-istituzionale aperto non solo agli organi più rappresentativi in ambito politico e sanitario, ma anche a tutte le figure d’eccellenza in campo sanitario di città e provincia, ho invitato tutti gli attori interessati e operatori nel campo della Sanità a contribuire in modo costruttivo con proposte finalizzate a dare risposte concrete alla garanzia primaria che è il diritto alla salute.” Così il capogruppo del Pd a Palazzo Mosti Francesco De Pierro che aggiunge:

“Finalmente quanto da tempo auspicavo si è verificato (forse sarebbe stato meglio che tutto fosse accaduto con diversi mesi di anticipo, magari si sarebbe almeno in parte arrestata l’emorragia di eccellenze e professionalità in campo medico-scientifico) e dunque non posso che esprimere apprezzamento per la ritrovata sintonia tra le varie forze politiche su un tema così delicato come quello della Sanità. Sono sempre stato convinto che le divisioni sui grandi temi non portino a nulla e non facciano il bene di una comunità. Infatti il tema della Salute va trattato obbligatoriamente su un piano collettivo e generale e nessuna fora politica può intestarsi battaglie solitarie per la risoluzione di vertenze che richiedono comunione di intenti.

Solo facendo fronte comune si è in grado di rafforzarsi ed erigere barricate nella difesa di un territorio. La notizia che la Regione Campania ha deciso di istituire nel presidio di Sant’Agata dei Goti un Pronto Soccorso in deroga quale zona disagiata, come prevede il d.m. n.70, mi rende soddisfatto.

Rivendicando quotidianamente un maggiore coordinamento con la Regione Campania, l’apertura di un dialogo serio e produttivo con le forze politiche del territorio, e proprio per questo, pur valutando come positiva questa soluzione (anche se bisognerà fare in modo che si tratti di un provvedimento definitivo e non provvisorio), adesso mi preme esortare tutti gli interlocutori istituzionali a non perdere di vista l’obiettivo prioritario, e cioè quello
di evitare che l’Ospedale San Pio venga declassato a Dea di Primo Livello.”

“Pur consapevole che questo depotenziamento dovrebbe essere escluso dalla creazione del Polo Oncologico di Sant’Agata dei Goti – continua De Pierro – ritengo che non si possa trascurare la circostanza che i tempi che i tempi per la realizzazione dello stesso saranno oltremodo lunghi. Il Sannio e i suoi rappresentanti politico-istituzionali con il prezioso supporto dei vari comitati spontanei, hanno ottenuto un primo interessante risultato, ma non si può e non si deve abbassare la guardia.

Gli sforzi di tutti ora devono essere proiettati verso la conservazione per l’Azienda Ospedaliera “San Pio” della sigla di secondo livello: una prerogativa fondamentale per la tutela dei presidi periferici e non solo. E’ pur vero che sul piano degli atti programmatici si è andati anche un po’ oltre, ma è altrettanto pacifico che la politica, quando è mossa dal senso di responsabilità e dalla convinzione di agire nell’interesse della collettività, è in grado di rivisitare certi processi adeguandoli al meglio alle esigenze di ciascun territorio.

Ritengo infine che in questa battaglia battaglia collettiva sul tema della sanità locale sia di fondamentale importanza reclamare a gran voce l’avvicendamento di quelle figure professionali di spicco andate via in un breve lasso temporale, affinché il “San Pio” conservi standard prestazionali elevati nei singoli reparti, individuando altrettante risorse
di primo piano, attingendo sia dall’esterno che dall’interno, tra quelli più meritevoli comprendendo eventualmente pure giovani di prospettiva.”

“Assicurare – conclude De Pierro –  al nosocomio quel livello qualitativo nell’erogazione dei servizi assistenziali che è stato sempre motivo di vanto per il territorio e garanzia di sicurezza per l’utenza, è difatti un dovere morale e istituzionale al quale nessuno si può sottrarre. Men che meno chi amministra e dirige processi di sviluppo.”

“Ho partecipato all’assemblea dei sindaci, approvando con i colleghi all’unanimità il documento proposto dall’on. Mastella in merito alla vicenda ospedale de’ Liguori e della sanità sannita; è – spiega il sindaco di Dugenta, Clemente Di Cerbo – un documento che avevo già sollecitato sin dal mese di aprile, come da mie dichiarazioni rese e riportate dalla stampa locale, con la richiesta di deroga al Piano sanitario regionale per la situazione particolare che vive la provincia di Benevento che, se fosse stata approvata a tempo debito, avrebbe evitato disagio e apprensione da parte della popolazione interessata. Le nostre proposte, unitamente a quelle della senatrice Sandra Lonardo, non furono considerate opportune, sebbene oggi si dimostrano utili a percorrere un sentiero sempre irto di difficoltà ma che potrebbe portare ad una soluzione.

Naturalmente vigileremo sull’intera vicenda, auspicando che l’intera deputazione sannita si impegni affinché la deroga venga effettivamente concessa in sede governativa, sperando anche che si possa avviare per il futuro una maggiore concertazione tra Regione e Assemblea dei Sindaci per la gestione della sanità in generale della nostra provincia. Riconosciamo l’immenso lavoro svolto dai comitati e dai rappresentanti della chiesa locale, in primis il vescovo don Mimmo.

La vicenda “sanità” nella provincia di Benevento – conclude Di Cerbo – non è naturalmente confinata al solo presidio ospedaliero di Sant’Agata de’ Goti, per quanto importantissimo, ma anche alla riqualificazione e all’ammodernamento, sia in termini di qualità che di efficienza strutturale, dell’azienda ospedaliera del capoluogo, l’unico presidio della provincia che non può essere declassato e che anzi deve assicurare gli standard di DEA di secondo livello”.

Fioravante Bosco, segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento, in riferimento agli ultimi accadimenti registratisi nel campo della sanità sannita, tiene a precisare che: “Non vorrei passare per facile profeta, ma quando nel maggio scorso ebbi a dire che l’azione del Sindaco della città di Benevento, Clemente Mastella, era corretta, qualcuno pensò immediatamente al salto della quaglia. Invece, nella vita bisogna essere sempre giusti e misurati, e mai legarsi al fanatismo che attanaglia chi non cambia mai opinione, anche se sa che sta sbagliando! Resto dell’idea che il governatore De Luca stia prendendo degli abbagli colossali, poiché ogni territorio della regione Campania ha il diritto di mantenere almeno un Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione (DEA) di II livello dotato di tutte le branche specialistiche. E’, però, ovvio che le strutture ospedaliere più complesse non reggono per opera e virtù dello Spirito Santo, ma vi è bisogno di dare fiducia al management che opera all’interno dei nosocomi, anziché boicottare un giorno sì e l’altro pure quanto di buono era stato fatto per l’ex-Azienda ospedaliera “G. Rummo”.

“In questa sede – conclude Bosco – non intendo commentare il modo con cui si esprime il presidente regionale De Luca, che nelle sue interviste con la stampa non perde occasione per offendere l’intelligenza del popolo sannita. Rispetto a ciò, credo però che la colpa maggiore l’abbia chi nel partito democratico ha sottovalutato questo modo di fare, e solo oggi si rende conto che sta andando a sbattere contro un treno in corsa. Se non si interviene con tempestività, e con spirito bipartisan, finiremo per perdere qui a Benevento anche il Pronto Soccorso con la conseguenza che per curarci dovremo espatriare ad Avellino!”.

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